15 Capitolo

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AMON

Devo organizzare un viaggio a Barcellona, dove ho comprato una vecchia rivista molto famosa in Spagna, il proprietario odia viaggiare, quindi per poter firmare il contratto devo essere io ad andare da lui.
Nessuna delle mie segretarie parla lo spagnolo, quando mi viene in mente Alizée, due settimane da soli, lei ama viaggiare mi dirà di si.
Sarà un'ottima occasione per farle cambiare idea, dimostrargli che non sono un arrogante, un Playboy, devo organizzare tutto nei minimi particolari, messaggio con la sua amica per capire cosa gli piace.
Da quando ha finito gli esami praticamente passa tutto il tempo in ufficio, va a casa sua solo il fine settimana.
Da quell'ultimo bacio non ha permesso più che mi avvicinassi a lei, ha disegnato con lo scotch i limiti dove io posso avvicinarmi.
Legge senza distogliere lo sguardo, quando provo ad andargli vicino dice di dover andare in bagno.
Si immerge totalmente nella lettura,  sobbalza quando si accorge che sto dietro di lei, si alza all’improvviso rischiando di colpire con la sua testa sotto il mio mento.
- Signorina Alizée sia più calma, non ho intenzione di saltargli addosso..-
Non le credo, quindi se deve dirmi qualcosa mi mandi un e-mail.-
- Sta di fronte a me ..-
- Anche le sue segretarie sono dall'altra parte -
- Non sono interessato a loro..- gli tocco le labbra sorridendo.
- Non è un mio problema ora dovrei leggere..- mi guarda con il suo sguardo di sfida, cerca di essere sicura di sé, noto che le sue gambe stanno tremendo, rido accarezzandogli la guancia.
Non ho nessuna possibilità, lei non me le da, la vedo sciogliersi solamente con mio fratello quando viene, si illumina, sono geloso da morire.
Terence ride ogni volta che sospiro, stiamo a pranzo insieme tutti e tre, mi da una pacca sulla spalla.
- Lo sai vero? te ne sei accorto..?-
Cosa..?- Terence ride dandomi un'altra pacca sulla spalla
- Amon tu sei cotto.- un gamberetto raggiunge il mio piatto.
- Mi scusi - afferro il piatto di Alizèe, gli apro tutti i gamberetti, lei mi sorride ringraziandomi.
In questi mesi sono stato insopportabile, da quando lei è qui sto cambiando il mio stile di vita mi da sui nervi, perché da parte sua non vedo niente.
Anche con lei sono stato abbastanza duro, la facevo rimanere anche dopo le sei, per farmi aiutare in mansioni che non le appartenevano, per poi accompagnarla a casa con la mia macchina.
Guardo l'orologio, vedo che sono le due, ci prepariamo per andare a pranzo, entriamo nell'ascensore, si agita quando è dentro, chiude gli occhi.
Sentiamo un sussulto, si gira verso di me, ha lo sguardo spaventato, poi la vedo che lascia andare il suo zainetto, si butta tra le mie braccia stringendomi forte.
La prendo in braccio stringendo forte le sue gambe, sta a cavalcioni su di me, il suo viso sta pericolosamente vicino al mio, ci sfioriamo il naso.
I suoi occhi da cerbiatto mi fissano, la linea del suo eyeliner li rende ipnotici.
- Amon si è bloccato?-
- Non fare la melodrammatica..- gli accarezzo il viso i miei occhi finiscono a fissare le sue labbra, bellissime così carnose rosa, se le sta mordendo per il nervoso.
La tiro verso di me, la  bacio, non resisto alla tentazione il mio corpo, reagisce anche più del solito, lei sembra accorgersene, mi spinge via diventando rossa, la lascio scendere lei si allontana coprendosi la faccia, rido divertito.
- Non ti avvicinare ..-
- Calmati non voglio farti niente.-
- Beh non sembra...-
- La smetta di guardare allora..-
- Io non le sto guardando affatto il pacco.- È adorabile, aziono il pulsante di emergenza, pochi secondi dopo si aprono le porte, lei corre subito fuori dimenticandosi il suo zaino.
- Respira sei viva..- mi spinge via
- Stupido Maô ...- adoro quel soprannome avvolge il mio braccio interno alla sua vita  dandogli un altro bacio, mi morde il labbro, ma non la lascio andare, non mi importa, mi fa più male sapere che non mi ama.
Mi stacco da lei ancora con la voglia di baciarla, stringerla, vedere che mi fa il muso non fa altro che aumentare il mio desiderio.
- Se non vuoi che ti dia una ginocchiata lasciami andare..-
Esagerata,..-
- Ho fatto karate per tre anni ..-
Stai cercando di spaventarmi ?.-
- Ho fame andiamo, Terence ci sta aspettando ..- vedo quel suo sguardo di sfida lo fa apposta per farmi ingelosire, quindi lo sa che sono pazzo di lei?
- Scusa il ritardo Terence. - si butta tra le sue braccia guardandomi, piccola Lilith.
- Possiamo andare..-
- Sono rimasta bloccata con un diavolo in un ascensore ..-
-State bene.?.-
- Sì, signorina Sierra legge troppi libri lo sa ..-
- Lei mi paga per quello signor Maô .- Terence ride
- Amon, il tuo fascino con lei non funziona..-
- Lei non è umana..-
- Neppure, lei.-
- Fuori dall'ufficio puoi darmi del tu..-
- Se ne avrò voglia si grazie..- rido gli accarezzo la guancia, non si sposta né vedo che gli da fastidio, sorrido, a piccoli passi sto riuscendo ad avere la sua fiducia.
- Andiamo ..-
A metà pranzo mi schiarisco la voce, sono stato quasi un'ora a sentire mio fratello e Alizée che parlano allegramente, lei non fa altro che ridere, toccarlo, sono geloso, questo mi fa sentire frustrato, a me non permette certe effusioni.
10 mesi che lavora per me, nei miei confronti ha ancora timore, mi schiarisco di nuovo la voce, vendendo che gli sta toccando i capelli.
Terence si gira sorridendo mi fa occhiolino , Alizée mi guarda spostandosi subito con la sedia lontana da mio fratello.
- Vuoi un po' d'acqua..?-
- No, Alizée, vedi di non prendere impegni almeno per due settimane ...-
- Perché? - mi guarda impaurita, la sto facendo venire a lavorare anche d’estate. 
- Mi servi per un viaggio di lavoro ..-
- Perché io..-
- Sei l'unica che parla spagnolo.-
- Dove andiamo..?-
Barcellona..- sorride cerca di contenere il suo entusiasmo,  prende le mani di Terence.
- Hai sentito? Barcellona.- si alza, per chiamare per la sua amica Tiffany, mio fratello mi fa occhiolino.
- Ottima mossa..-

Un Maô (diavolo) innamorato -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora