22 capitolo

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Mi alzo con il cuore in gola, sono arrabbiata, confusa, Artur dice la verità è una persona di cuore, non ho l'ho mai visto una volta scontento del lavoro che fa.
Vado in cerca di Amon, gli mando un messaggio, mi risponde che è nella sua camera.

- Eccoti – mi sorride, entro chiudo la porta, gli do uno schiaffo, il suo sguardo non è sorpreso ma arrabbiato, il suo sguardo duro, mi tremano le gambe lui è più forte, grande di me, ho agito senza pensare.
- Sei uno stupido, ti odio.-
- Che ho fatto stavolta.?.-
- Non avevo finito di parlare..-
- Non ti permetto di parlarmi cosi..- mi avvicino a lui afferro la sua camicia con le mani, voglio essere sincera con lui, ma soprattutto con me stessa, mi piace, ma voglio essere sicura che per lui sia lo stesso, aspettare quando io sarò pronta di concedermi a lui, ma che fino ad allora io devo avere esclusiva.
- Sei arrogante, presuntuoso, petulante, esigente, sei un playboy che non si cura dei sentimenti - Amon mi prende le mani con forza, mi fa lasciare la presa.
- Se vuoi insultarmi vattene, non voglio sentire cosa pensi di me..-
- Invece si! ti stai zitto e ascolti.-
Come osi..?- mi lascia il polso, noto il suo sguardo amareggiato, ci stava provando a essere migliore, forse ho rovinato tutto, ma non posso più tornare indietro.
- La tua lista di difetti è lunghissima ma nonostante tutto..-
- Vattene ..- mi afferra per il braccio vuole che vada via dalla sua stanza, ne ha tutte le ragioni non l'ho mai visto così furioso lo sto insultando è più che normale, sbatto contro la porta, lo guardo  sto piangendo.
Il suo sguardo glaciale, ma allo stesso tempo triste l'ho ferito, smette di guardarmi, senza lasciarmi il polso, sento la porta aprirsi, mi spinge finisco in corridoi.
Stringo i pugni lo guardo, i suoi occhi sono di un blu intenso, sto piangendo anche se mi ero ripromessa di non farlo, faccio un lungo respiro, per poi urlare.
- Mi piaci, stupido idiota..-  apro gli occhi,  mi guarda confuso, faccio un passo avanti, lentamente rientro in camera chiudendo la porta.
Tocco il suo petto, il suo cuore sta battendo fortissimo, per poi rendermi conto che il suo cardiofrequenzimetro sta suonando, sorrido è agitato.!!
- Mi piaci molto, credo che potrei innamorarmi di te - deglutisce guardandomi, il suo petto si gonfia.
- Ma ho paura, non voglio essere un'altro pezzo della tua collezione, voglio essere un pezzo unico, quello che si trova una volta sola, se non sei disposto ho intenzione di licenziarmi. - Tiro su con il naso, mi copro il viso.
Un pianto liberatorio finalmente lascia andare tutta la mia ansia, io sono così, se ad Amon non vado bene non è colpa mia, non ho intenzione di cambiare di essere diversa da come sono.

AMON

Sono confuso, era una dichiarazione mal riuscita.? Mi ha offeso per poi dirmi che è innamorata di me ..? Quando sento quelle parole, non vuole essere un altro pezzo della mia collezione, capisco cosa intende, ma non ha idea che da quando l' ho conosciuta, non ho guardato più una donna con le stesse intenzioni di prima.
Li vado vicino, sposto le sue mani dal viso, odio vedere le donne piangere le trovo irritante, ma le lacrime di Alizée non lo sono, lei non piange perché deve attirare attenzione su di lei o avere qualcosa in cambio.
Gli asciugo le lacrime con i pollici stringendole le guance, è semplicemente bellissima.
- Tu, eri l'unica fin dall'inizio, mi sono innamorato di te, appena i miei occhi hanno incontrato i tuoi, l’odore dei tuoi capelli è rimasto sui miei vestiti per tutto il tempo, non ho più lavato quella camicia per la paura che il tuo odore sparisse.
Il video del tuo colloquio di lavoro, lo guardo prima di andare a dormire.
Sono geloso di mio fratello, perché ti ha conosciuto prima di me, ho cambiato la mia routine per te, tu eri già un esclusiva.- Vedo che sorride, la bacio, sentendo il sapore salato delle sue lacrime, mi abbraccia la prendo in braccio spingendola sul letto.
Accarezzò il suo viso, la sua schiena, le sue gambe, la bacio appassionatamente, rimaniamo al letto abbracciati, mentre lei accarezza il mio braccio, il suono della sua risata è musica per me.
- Stai bene? -
- per un attimo ho sentito di morire -
- Scusami -
- non importa ora sto bene-  mi abbraccia di nuovo.
- Domani partiamo per Malaga e Granada..-
- Devi incontrare un altro socio..?-
- No, era tra i tuoi progetti vederle, sbaglio?-  sorride, si butta tra le mie braccia, ne approfitto per baciarla ed accarezzarla.
- Hai letto il mio blog ?-
- Ho cercato ogni cosa che ti riguardasse.- la sento ridere, mentre si nasconde dietro il mio braccio.
Rimaniamo abbracciati a coccolarci fino ad ora di cena, ogni tanto ci baciamo, le mie dita gli accarezzano i fianchi la sua vita, lei mi scompiglia i capelli.

Un Maô (diavolo) innamorato -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora