17 Capitolo

7 2 0
                                    


ALIZÈE

Per il viaggio di lavoro ho dovuto mentire a mia madre, dicendole che mi avevano scelto perché dovevo prendermi cura della bambina del capo, oltre che ero l'unica a parlare lo spagnolo, gli dico anche che riceverò ben 800 euro.
Tornerò a casa per tutto agosto per poi tornare all’università per gli appelli invernali.
- 800 euro, a sto punto potevi dire anche 1000 sono due settimane.-
- Non sono avida .- Amon sorride, mi fa fare un assegno a mio nome e potrò prenderlo una volta tornata.
- Gli restituisco con gli interessi..-
- Ma davvero.?- si alza dalla sua sedia, mi viene vicino, la sua mano alza il mio mento, mi guarda con i suoi occhi azzurri.
Mi afferra per la vita facendomi alzare dalla sedia, sono in punta di piedi, le sue dita premono forte sulla mia pelle.
- Certo non mi piace avere debiti..- sorride a mezza bocca, chiudo gli occhi istintivamente, pochi secondi dopo mi bacia.
- Ogni bacio sono 10 euro in meno che mi devi..- lo spingo via, mi sta prendendo in giro.
Stupido -
- Carino il tuo capello..-
- Ho un cerotto enorme sulla testa, mi hanno dovuto mettere i punti.-
- Ti dona, riposati se ti dovesse fare male la testa.-
- Mi paghi anche se non lavoro?- Si avvicina dandomi un altro bacio, questa volta lo fatto apposta per provocarlo, sento di starmi avvicinando a lui.
- Non te ne approfittare.-
Il giorno della partenza, mi viene a prendere lui con la sua macchina, una Mercedes rossa, con il suo autista Artur, davvero molto gentile e disponibile.
Amon appoggiato alla macchina, lo vedo finalmente senza il suo completo, ha pantaloni azzurri una maglietta grigia, indossa gli occhiali da sole, è davvero bello da mozzare il fiato, i suoi capelli, svolazzano senza il solito gel.
Prima di partire, Tiffany mi dice di divertirmi, ma soprattutto di andarci al letto, di non farmi sfuggire un'occasione simile, ma si sbaglia perché dovrei andarci? Per essere messa da parte, una volta che la sua stupida ossessione avrà vinto.?
E' dannatamente bello, come il suo nome, una tentazione un demone, ma non ci sto a diventare una semplice figurina del suo album di conquiste, ho una mia dignità è orgoglio, devo solo non innamorarmi di lui.
L’istinto da crocerossina non l'ho mai avuto per gli uomini.
Arrivati in aeroporto, vedo che la macchina ci porta fino all'aereo senza dover fare le trafile come file o il controllo dei biglietti.
Salgo sull'aereo, noto subito che non è molto grande, dentro ci sono 6 posti un grande divano, viene con noi anche Artur, Amon va verso la cabina di pilotaggio, sono spaesata non capisco.
- Artur gli altri passeggeri..?-
- Non ci sono signorina siamo solo noi- Wow questo significa essere ricchi avere un aereo personale.?
Mi siedo lontana dal finestrino, mi sale ansia non ho mai viaggiato, le hostess sono tutte molto belle deve averle scelte Amon di sicuro.
- Passa di posto ..- Amon è davanti a me i suoi occhi tendono a diventare più chiari al sole, l’odore del suo profumo, riesco a sentirlo anche se non mi sta vicino, si è tolto la giacca la mette piegata nel portabagagli, si abbottona le maniche, ha le braccia muscolose.
- No! Non mi siedo vicino al finestrino, posso venire risucchiata..-
- Tu sei pazza..-
- Siedi tu ..- Sbuffa, per sedersi lui, gli chiedo se cortesemente di chiudere le tendine, non voglio vedere il panorama, idea che siamo così in alto mi fa venire i brividi, ma risponde come al suo solito.
- Mi piace guardare fuori..-
- Ti odio – sorride, quando annunciano il decollo, afferrò la mano di Amon stringendola forte, allaccio la cintura, noto un lieve sorriso sul suo viso, mi accarezza la mano con il suo pollice.
L’aereo fa qualche sobbalzo, almeno credo, mi sento sballottare mi irrigidisco, anche le mie dita dei piedi si contraggono.
- Prima volta..?-
- Zitto ..-
- Puoi appoggiarti a me fino al decollo.-
Mi butto verso Amon nascondendo la faccia, afferrando il suo braccio, sento i suoi muscoli tesi, la sua mano, calda, grande, che mi accarezza la schiena, tutto dura un paio di minuti.
- Puoi lasciarmi il braccio ora..-  sorride divertito, io mi aggiusto i capelli, mi libero per poter fare un lungo respiro.

AMON

Ordino dello champagne, Alizée è molto agiata, si guarda intorno, quando gli offrono un bicchiere lo beve tutto d'un fiato.
- Era alcool..?-
- Champagne ..-
- Io non bevo..-
- Calma i nervi, ti farà bene. - lo dico per prenderla in giro, ma vedo che se ne sta facendo versare un altro, lo beve tutto d'un fiato, ci portano delle fragole con la cioccolata, Alizée ne mangia tre accompagnate da un altro bicchiere di Champagne.
Dopo qualche minuto l'alcool inizia a fare il suo effetto, ha le guance leggermente arrossate come se avesse del fard, si alza verso il tavolino dove c'è una televisione ed uno stereo.
- Si può sentire la musica..?- Urla, non si rende conto che non siamo sordi, credo che si sia ubriacata, la trovo spassosissima, il suo vestito, le sta un incanto i colori dei fiori risaltano ancora di più la sua pelle abbronzata.
- Si ..- torna al posto barcollando, mi finisce sopra, rise tutto il tuo tempo, afferra la sua borsa, tira fuori una penna usb a forma di bambolina cinese, per poi tornare davanti allo stereo, si concentra per capire che canzone mettere. “Mentirosa David civera “
Eccola..-

Si alza, si gira, verso di me, mi indica, inizia a cantare, ballare, la sua voce è bellissima, la sua pronuncia è davvero impeccabile.


Un Maô (diavolo) innamorato -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora