Capitolo 14

17 2 0
                                    

Hermione

È notte fonda, e nella mia stanza al Manor regna il silenzio, rotto solo dal fruscio degli alberi mossi dal vento al di là della finestra. Ancora non riesco a smettere di pensare a quello che è accaduto nella sala grande.
In qualche modo, riuscire ad affrontare quei ricordi mi ha dato una nuova forza, anche se so bene che senza Draco al mio fianco, la situazione sarebbe stata molto diversa. Lui, con il suo silenzioso supporto, mi ha permesso di crollare e ritrovarmi.

Ma, nonostante questo, ci sono ancora troppi pezzi mancanti. Le indagini sugli Auror suggeriscono che ci possa essere stata una qualche collusione, ma ormai sono certa che Draco non stia ospitando segretamente incontri clandestini di ex Mangiamorte nel suo Manor. Eppure, il senso di minaccia è ancora nell’aria, come una tempesta che si sta accumulando all'orizzonte. È una sensazione che non mi lascia mai del tutto, anche adesso che mi trovo al sicuro tra queste mura.

Non posso ignorare le notizie che ho ricevuto poco dopo il mio ritorno qui. Un gufo mi ha portato il messaggio peggiore: un gigante è morto. Per settimane abbiamo sperato che le malattie fossero solo una sfortunata coincidenza, ma ora non possiamo più nasconderci dietro la negazione. Hanno iniziato ad analizzare il suo cadavere, e i primi risultati parlano chiaro: è stato avvelenato con una pozione talmente complessa che ancora non riescono a identificare la sua composizione esatta.

E come se non bastasse, c’è stato un attacco in pieno giorno a Londra. Una vittima nata Babbana, colpita da lacerazioni profonde che nessuno riesce a guarire. Le ferite resistono a ogni incantesimo di guarigione, come se la magia stessa non potesse toccarle. È ricoverato al San Mungo, e anche i migliori guaritori sembrano impotenti. Temono che non riuscirà a riprendersi.

Mi sento un nodo allo stomaco al pensiero di ciò che tutto questo potrebbe significare. Ho paura, una paura che mi riporta indietro di quattro anni, ai giorni in cui Voldemort seminava terrore ovunque andasse. Allora, anche se molti ignoravano i segni, io e i miei amici riuscivamo a percepire il pericolo. E adesso, quei segni sembrano ripresentarsi, come ombre di un passato che non è mai veramente svanito.

Mi giro e rigiro nel letto, incapace di trovare pace. La mente continua a rimuginare su ogni dettaglio, su ogni indizio che ho raccolto finora. Continuo a chiedermi se Draco possa essere davvero coinvolto, se il signor Barbins abbia ragione a sospettare di lui, o se stiamo commettendo un grave errore di giudizio. È come camminare su un filo sottile: un passo falso e tutto potrebbe crollare.

Poi, mentre le prime luci dell’alba iniziano a filtrare attraverso la finestra, mi colpisce un pensiero, una rivelazione che mi toglie il fiato.

Le lacerazioni della vittima nata Babbana... non riescono a guarirle perché è stato usato il sectumsempra. Lo stesso incantesimo che Draco conosce fin troppo bene, quello che Harry ha usato contro di lui tanti anni fa, nel bagno della scuola. E con la morte di Piton, l’unico a conoscere l’incantesimo di guarigione, non c’è nessuno al mondo che sappia come curare quelle ferite.

E i giganti... avvelenati da una pozione così sofisticata che neppure gli esperti del Ministero riescono a identificarla. È come se qualcuno avesse accesso a una conoscenza di pozioni superiore, come se avesse trovato una fonte di sapere oscuro che non dovrebbe più esistere.

Il pensiero mi colpisce come un fulmine: qualcuno ha trovato il libro di pozioni del Principe Mezzosangue.

Sento il sangue gelarsi nelle vene mentre mi siedo sul letto, il respiro che si fa affannoso. Se davvero quel libro è riemerso, significa che qualcuno ha tra le mani una delle più potenti raccolte di incantesimi e pozioni mai create. Una raccolta che potrebbe portare alla distruzione di chiunque vi si opponga.

L'incontro _DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora