Capitolo 10

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Draco

Un'ora. È passata un'ora da quando Hermione è andata via e io sto già diventando matto. Voglio sapere dov'è, con chi si sta vedendo, come sta trascorrendo il suo tempo senza di me. È incredibile pensare che ho trascorso quattro anni ad amarla senza mai vederla, e ora non riesco a resistere nemmeno un giorno in sua assenza.

Mi aggiro per il Manor senza avere una vera meta. Le stanze di questa casa stanno lentamente assumendo i suoi ricordi, cancellando quelli del mio passato. È una sensazione semplicemente meravigliosa. I ricordi del dolore e dell'oscurità iniziano a svanire, mentre mi sorprendo a immaginare come sarebbe una vita trascorsa qui con lei. Ogni angolo di questa dimora che un tempo mi appariva opprimente ora sembra illuminato dalla sua presenza.

Ma non dovrei torturarmi con questi pensieri. Sono un fottuto sadico. Lei non mi vorrà mai. Appena terminerà la sua missione, scapperà lontano da questo luogo, e non ci metterà mai più piede. Non importa cosa possa fare per impedirlo.

Le lancette dell'orologio avanzano, e quando suona il campanello delle sette, Tally mi informa che la cena è pronta. La mia pancia brontola, ma mi mancano persino i nostri incontri, nonostante siano momenti di estrema difficoltà per me, durante i quali metto a dura prova il mio autocontrollo. Ma sono determinato a darle tutto me stesso. Non perché il Ministero mi obblighi, ma perché voglio che lei conosca il vero Draco. Non mi importa di altro.

La notte in sua assenza non chiudo occhio. Non tento neanche di mettermi a letto. Cammino avanti e indietro per il corridoio, passando accanto alla porta di quella che nell'ultima settimana è diventata la sua camera. Sento il suo profumo ovunque, avvolgente e confortante. Ogni respiro è un ricordo di lei, e sto letteralmente diventando matto in sua assenza.

«Ti prego, Hermione, torna da me. Torna a casa.»

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Hermione

L'atmosfera al Ministero mi appare strana. Vedo gente correre avanti e indietro, fingendo calma in volto, ma è evidente che sia successo qualcosa. Il trambusto è palpabile, e mi sento come un pesce fuor d'acqua in mezzo a questa frenesia. Raggiungo l'ufficio del mio capo, e la sua segretaria mi fa accomodare in attesa del suo arrivo.

La Gazzetta del Profeta sulla sua scrivania mostra in prima pagina le foto di alcuni giganti. L'articolo parla dei casi di malattia di cui ho discusso con Draco qualche giorno fa al Manor. Un brivido mi attraversa la schiena. C'è una connessione che non riesco a ignorare.

Il signor Barbins entra tutto trafelato nel suo ufficio. Mi alzo per salutarlo, ma appare stanco e mi fa un cenno con il capo affinché mi riaccomodi.

«Sono lieta di vederla, signorina Granger. Spero lei abbia qualcosa per me,» dice, ma la sua voce tradisce la sua preoccupazione.

«Non so cosa si aspetti esattamente che le dica, signore,» rispondo, cercando di mantenere la calma, ma il mio cuore batte forte.

«Il signor Malfoy. Mi dica cosa ha scoperto.»

Il suo tono è deciso, ma io mi sento come se fossi su un campo minato. «Draco… ehm, il signor Malfoy non sembra nascondere nulla. Fino ad adesso almeno. Se forse mi diceste cosa devo cercare, sarebbe più facile.»

«Lei è estremamente qualificata per il suo lavoro, signorina Granger. Sa benissimo che non c'è nulla che le possa chiedere di cercare. Se davvero il signor Malfoy sta tramando qualcosa, come io personalmente credo, non lascerebbe certamente indizi che possano essere trovati. È nella sua mente che deve scavare.»

Le sue parole mi colpiscono. È quello che sto facendo, eppure la mia mente è una giungla di incertezze. «È quello che sto facendo, signore,» confermo, cercando di mantenere il tono professionale.

Indico la Gazzetta sulla scrivania. «Credete che abbia in qualche modo a che fare con questo?»

«Il signor Malfoy è estremamente esperto in pozioni, e i sintomi mostrati dai giganti non sembrano essere naturali. Sì, io temo che lui c'entri qualcosa.»

Spero con tutta me stessa che si sbagli, ma ovviamente non lo dico al signor Barbins. Il pensiero di Draco coinvolto in qualcosa di losco mi fa star male.

«Ha con sé le registrazioni degli interrogatori?» chiede.

Annuisco, sentendo il peso della responsabilità sulle spalle. «Bene, può lasciarle alla segretaria. Domani farà ritorno al Malfoy Manor. Si goda la serata libera, signorina Granger.»

E così, il signor Barbins mi lascia da sola nel suo ufficio con un'infinità di domande che mi ronzano in mente. Perché sembra fermamente convinto che Draco c'entri qualcosa con quello che sta accadendo ai giganti? C'è qualcosa che mi sta sfuggendo? Devo assolutamente scoprirlo.

La notte nel mio appartamento condiviso con Luna non è affatto come pensavo sarebbe stata. Ho chiesto a Ron ed Harry se potevamo vederci, ma purtroppo sono ancora in missione. Vorrei non avere tutti questi dubbi per la testa. Mi ritrovo ad avvertire la mancanza di Malfoy, specialmente mentre sono stesa nel mio letto, la mia mente che continua a domandarsi cosa stia facendo.

Mi rigiro sul fianco, totalmente impossibilitata a prendere sonno. Malfoy è stato innamorato. Malfoy potrebbe addirittura essere tuttora innamorato. Che stesse parlando di Pansy? Magari hanno tutt'ora una relazione dai tempi della scuola e attendono che lui finisca i domiciliari per convolare a nozze. Me li immagino innamorati e complici come ai tempi di Hogwarts.

Mi rigiro nervosamente sull'altro fianco, i pensieri che si rincorrono e si intrecciano, confondendosi in un groviglio di emozioni contrastanti. Credo che questa notte non chiuderò occhio e, incredibilmente, non a causa degli incubi.

La mattina mi alzo dal letto prima delle sei. Avverto quasi una certa urgenza nel fare ritorno al Manor. Mi preparo in fretta, i gesti automatici mentre la mia mente è già in viaggio verso Draco, verso quel posto che inizia a sentirsi come casa. Mi smaterializzo decisamente prima del necessario, sperando di tornare da lui e trovare risposte a tutte le domande che mi tormentano.

L'incontro _DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora