Capitolo 22

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Draco

Accettare la proposta di Hermione per Natale è stata una decisione facile, quasi naturale. Non mi lascerei sfuggire per nulla al mondo la possibilità di trascorrere la sua festività preferita con lei, anche se questo significa sopportare la presenza di Potter e del suo amico "Lenticchia". Ovviamente, il Ministero non ha avuto nulla da ridire, a patto che Hermione non mi perda mai di vista. Non che io abbia alcuna intenzione di allontanarmi da lei.

Per rendere il tutto più speciale, ho offerto uno chalet di montagna appartenente alla mia famiglia per trascorrere le feste. È un posto isolato, circondato da boschi innevati e immerso in un'atmosfera che sembra uscita da una cartolina. Quando ci smaterializziamo al suo interno, Hermione è visibilmente sorpresa. Le sue guance sono arrossate per il freddo e gli occhi le brillano alla vista degli addobbi natalizi che ho chiesto agli elfi di sistemare prima del nostro arrivo.

Una grande ghirlanda di abete accoglie gli ospiti all'ingresso, decorata con nastri rossi e fiocchi di neve incantati che fluttuano lievemente. All'interno, candele magiche pendono dal soffitto come piccole stelle, e l'albero di Natale, alto fino al soffitto, scintilla con centinaia di luci fatate. Il calore del camino rende l'atmosfera accogliente, e il profumo di pino si mescola a quello delle spezie natalizie.

«Draco, è... è meraviglioso!» esclama Hermione, guardandomi con un'espressione che sembra un misto tra gratitudine e stupore.

Le sorrido, prendendola delicatamente per la vita. «Volevo rendere il nostro primo Natale insieme indimenticabile.»

Lei mi risponde con un bacio lieve sulle labbra, il suo viso illuminato da una felicità che riesce a riscaldarmi più di qualsiasi incantesimo.

Dopo qualche ora di sistemazione, finalmente arrivano gli ospiti.

Quando la porta dello chalet si apre, una raffica di vento gelido della montagna entra con i nostri ospiti. Hermione accoglie Harry e Ginny con un grande sorriso, che si allarga ancora di più alla vista di Ron e... Astoria. La sorpresa mi colpisce come un pugno allo stomaco, ma cerco di non farla trasparire mentre osservo la mia ex compagna di Casa arrivare, mano nella mano con Weasley. Lui mi rivolge uno sguardo ostile, al quale rispondo con un sorriso leggermente compiaciuto, trattenendomi dal fare commenti.

Hermione si affretta a prendere i loro cappotti, mentre Ginny mi lancia un’occhiata a metà tra l’incredulo e il sospettoso. «Wow, Malfoy, uno chalet di montagna addobbato a festa? Non ti facevo il tipo natalizio.»

Alzo un sopracciglio, inclinando leggermente la testa. «Non sapevo avessi un’idea così limitata di me, Weasley. Cerco sempre di sorprendere.»

Harry si avvicina, con quell'aria seria che sembra incollata al suo volto. «Speriamo che sia una vacanza tranquilla, senza sorprese, allora.»

L'ironia delle sue parole non mi sfugge e, seppur evitandola, la mia risposta è neutrale. «Tranquillo, Potter. Farò del mio meglio.»

Lo sguardo di Ron si fa ancora più tagliente, e non perde l’occasione di infilare una stoccata. «Già, spero solo che non si trasformerà in un’altra delle tue classiche trappole, Malfoy.»

Prima che io possa rispondere, Astoria interviene con un sorriso pacato, toccando il braccio di Ron. «Per favore, Ron. Cerchiamo di essere civili, ok? È Natale.»

«È solo una battuta, Astoria,» ribatte Ron, incrociando le braccia ma rilassando leggermente le spalle. «Ma sì, d'accordo. Solo per Natale.»

Hermione, visibilmente sollevata, ci osserva con un’espressione tra il rimprovero e la speranza. «Sì, esatto. Abbiamo tutti bisogno di un po’ di pace, giusto?»

Ginny, cercando di portare la conversazione su un terreno più neutrale, si avvicina all’albero di Natale e finge un’espressione stupita. «Devo ammettere, Malfoy, che le decorazioni non sono affatto male. Mi aspettavo qualcosa di più... minimalista.»

Sollevo un angolo della bocca in un mezzo sorriso. «Sono lieto di superare le tue aspettative.»

Harry trattiene a stento un sorriso, scrollando leggermente la testa. «D'accordo, d'accordo. Cerchiamo di goderci queste vacanze senza esplosioni, incantesimi e battutine velenose.»

Ron mi lancia un’occhiata scettica, ma riesce a sorridere anche lui. «Giusto, ma se metti qualcosa di strano nella nostra cioccolata, Malfoy, giuro che...»

Alzo le mani in segno di resa, un sorriso ironico dipinto sul volto. «Calmati, Weasley. Non sono ancora sceso così in basso. E sarebbe un tremendo spreco di ottimo cioccolato, no?»

Hermione mi lancia un’occhiata che è a metà tra un rimprovero e una risata trattenuta, ma c'è una scintilla divertita nei suoi occhi. Per un momento, sembra quasi che tutti riusciamo a scambiarci un sorriso autentico, come se le vecchie rivalità fossero rimaste fuori dalla porta insieme al vento gelido della montagna.

Astoria mi si avvicina, un po' in disparte rispetto agli altri. «Non ti aspettavi di vedermi qui, vero, Draco?» mi dice, con un sorriso leggero che mi riporta ai tempi di Hogwarts, quando eravamo compagni di Casa.

«Non credevo che frequentassi Weasley,» rispondo, ancora incredulo, ma cercando di mantenere un tono neutro.

Astoria fa spallucce, come se fosse la cosa più naturale del mondo. «Beh, nemmeno io avrei mai immaginato di vederti qui, con Hermione Granger, a celebrare il Natale insieme ai suoi amici. Eppure eccoci qui.»

Annuisco, lasciando che un sorriso ironico mi increspi le labbra. «Sì, sembra che le cose siano cambiate parecchio, non è vero?»

Astoria mi guarda con una luce diversa negli occhi, quasi nostalgica. «Già. Ma forse non è un male, dopotutto.» Si ferma un istante, poi abbassa la voce, rendendo la conversazione più intima. «Sai, Draco, Ron... beh, mi ha mostrato un lato del mondo che non avevo mai considerato. È diverso da come lo immaginavo.»

«Posso immaginarlo,» le rispondo, con un accenno di sorriso. «Anche se non avrei mai pensato di sentirti dire una cosa del genere. I Weasley non erano esattamente nella nostra cerchia, ai tempi.»

Astoria ride piano, quasi sommessamente, e poi mi lancia uno sguardo complice. «Anche tu non eri proprio il tipo da Grifondoro, se ben ricordo. Eppure ora sembri piuttosto... coinvolto.»

Mi sento quasi a disagio sotto il suo sguardo penetrante, ma decido di rispondere con sincerità. «Sì, Astoria. Sono cambiato. Forse non abbastanza da fare pace con tutto il mio passato, ma abbastanza da capire che ci sono cose più importanti della nostra vecchia visione del mondo.»

Lei mi osserva per un lungo istante, poi mi posa una mano sulla spalla in un gesto quasi fraterno. «Sono contenta di vederti così, Draco. Davvero. Spero che tu riesca a trovare la tua strada, qualunque essa sia.»

La guardo mentre si allontana per raggiungere Ron, lasciandomi con un senso di strana serenità. Forse ha ragione. Forse, in qualche modo, stiamo tutti trovando la nostra strada, persino io.

L'incontro _DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora