Capitolo 21

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Hermione

Draco Malfoy è un tipo fisico. Non è di molte parole, e spesso quelle poche che usa sono o una battutina ironica o un'allusione poco velata. Ma il suo modo di comunicare è un altro. Da quando, senza nemmeno rendermene conto, ho praticamente spiattellato al mondo magico la nostra relazione, tenendogli la mano al Ministero, lui non ha quasi più smesso di toccarmi. È una presenza costante, sempre vicina, sempre a portata di mano, e a ogni contatto mi lascia un brivido sulla pelle.

È come se il gesto di afferrargli la mano, quella mattina al Ministero, avesse sbloccato qualcosa dentro di lui. Adesso mi sfiora il braccio quando passa accanto, mi prende per i fianchi mentre ci muoviamo per il Manor, e le sue mani si insinuano tra i miei capelli quando mi bacia. Lo fa con una naturalezza disarmante, come se fossi sempre stata parte della sua vita. E questa sua fisicità mi rende impossibile resistergli.

Mi ritrovo a osservarlo mentre lavora con dedizione alle sue pozioni, in uno dei laboratori del Manor. Le maniche della camicia sono arrotolate, i capelli gli ricadono disordinatamente sulla fronte mentre si concentra sul calderone. E poi, quando mi accorgo che sto fissando un po' troppo a lungo, lui alza lo sguardo e sorride con quell'espressione che sa di avere un effetto devastante su di me.

«Sei affascinata dal mio talento con le pozioni, Granger, o c’è qualcos’altro che attira la tua attenzione?» La sua voce ha il solito tono leggero e provocatorio.

«Forse è solo il modo in cui ti si arricciano i capelli quando ti concentri troppo,» ribatto con un sorriso, cercando di sembrare disinvolta. Ma la verità è che mi sono persa nel modo in cui si muove, nella naturalezza con cui sembra sempre occupare ogni spazio.

Draco solleva un sopracciglio, facendo un passo verso di me. «Sei sempre stata una pessima bugiarda, Granger.» Poi mi si avvicina ancora di più, fino a sfiorarmi il viso con la punta delle dita, in un tocco leggero che mi fa trattenere il respiro. «Ma continua pure a guardarmi, a me non dispiace.»

Mi scappa una risatina, cercando di mascherare quanto il suo tocco mi faccia sentire vulnerabile e, allo stesso tempo, incredibilmente viva. Cerco di riportare la conversazione su un tono più leggero, per non lasciargli capire quanto riesca a scuotermi. «Sai, tra poco sarà Natale.» Cerco di mantenere il tono casuale, ma so che sto entrando in un terreno delicato.

«Natale, già,» mormora lui, tornando alla sua pozione, anche se il tono si fa un po' più guardingo. «Non ho mai avuto una particolare predilezione per quella festività.»

Mi avvicino di qualche passo, finché non sono dietro di lui, abbastanza vicina da sfiorargli la schiena con la mano. Lui si irrigidisce leggermente al contatto, ma non si allontana, anzi, si lascia andare contro di me, quasi come se cercasse conforto.

«Io invece... beh, per me Natale ha sempre significato molto,» continuo con una voce più dolce, lasciando che il mio sguardo si perda nei suoi capelli biondi che luccicano alla luce delle candele. «Mi piacerebbe passarlo con i miei amici quest'anno. E... vorrei che tu venissi con me.»

Draco si volta lentamente, i suoi occhi grigi fissi nei miei. C’è un’espressione indecifrabile sul suo volto, come se stesse cercando di capire dove voglio arrivare. «Non credo che Potter e Weasley apprezzerebbero molto la mia presenza alla loro tavola, Granger. E tu lo sai.»

Sospiro, afferrando le sue mani tra le mie, guardandolo con serietà. «Lo so. Ma non m'importa. Per il Ministero non ci saranno problemi, dato che sarò io a sorvegliarti, e... io voglio che tu ci sia. Non voglio nasconderti più. Non dopo tutto quello che abbiamo passato.»

Draco si lascia sfuggire un mezzo sorriso, ma i suoi occhi si addolciscono, rivelando una fragilità che raramente mostra. «Sei sicura di voler affrontare tutto questo per me, Hermione?»

Annuisco, stringendo di più le sue mani, cercando di fargli capire che non sto scherzando. «Sì, sono sicura. Draco, io voglio che tu faccia parte della mia vita. Non solo qui, non solo in questa casa. Ma davvero, ovunque. Anche se questo significa convincere Harry e Ron a tollerare la tua presenza per qualche ora. Sono disposta a farlo.»

Lui mi guarda a lungo, come se stesse cercando di trovare la risposta giusta da dare. Poi, alla fine, lascia uscire un sospiro, e il suo sorriso si allarga, trasformandosi in un sorriso genuino che mi lascia senza fiato. «D'accordo, Granger. Sarà pure un disastro annunciato, ma... sarò lì. Per te.»

La mia risposta è un bacio, perché non ci sono parole migliori per esprimere la mia gratitudine, la mia felicità.

L'incontro _DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora