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Marc















Dopo la chiacchierata con Robert Lewandoski la partita iniziò.  L'adrenalina si faceva sentire, noi giocatori eravamo carichi e anche i tifosi.

Si respirava aria di sfida, di voler vincere per dimostrare chi fosse realmente l'unica squadra di Spagna.

È sempre stato cosi, fin da quando ero piccolo io e fin da quando lo era mio padre. Barcelona e Real Madrid sono sempre state le squadre con più rivalità. 

Andare a vedere un derby come questo è a dir poco magico, vedere delle persone che combattono per la nomea della squadra è assurdo.

Tu sei li che preghi di vincere, dí arrivare a casa e trovare la propria famiglia felice della vittoria è un'emozione indescrivibile.

Ed ora, sono io qua, a portare la mia squadra al derby di Spagna. Tutti noi sentivamo veramente tanta tensione ma sapevamo che in un modo o nell'altro ci sarebbe stata ripagata.

Il pensiero di Blanca li, che mi guardasse, mi dava ancora più fiducia e forza in me stesso per far vedere chi siamo veramente.

Fortunatamente, con dei passaggi ottimi grazie a Fermin e Gavi, Lewandoski segnò il primo gol della partita.

La nostra tifoseria esplose in un boato, il nostro inno iniziò a risuonare e tutti stavamo festeggiando addosso a Robert.

Il mio sguardo si puntò su Blanca, anche se distante leggevo la felicità nei suoi occhi. Poi spostai la mia attenzione su Jude Bellingham, era seduto a terra con le mani nei capelli.

A quella visione non nego che mi sentii sollevato ma poi ci ripensai, tutti sappiamo cosa significa prendere gol dopo che stai dando tutto te stesso per la tua squadra.

La partita riprese e il Real ebbe il possesso palla per una buona parte del primo tempo ma purtroppo o per fortuna non riuscirono mai a fare gol.

Il primo tempo finì e le squadre si ritirarono negli spogliatoi per andare in bagno e parlare di alcune tattiche che avremmo potuto usare.

Avrei voluto prendere il telefono e scrivere a Blanca ma il pensiero di lei con la maglia del Real me lo impediva, non per una questione di orgoglio- forse - ma perché le stava veramente male, non erano i suoi colori.

Uscimmo dagli spogliatoi e lanciai uno sguardo fugace a dove si trovava Blanca e la vidi parlare con Jude, dal suo sguardo sembrava innervosita e difatti lo mandò a fanculo con la mano e con i piedi pesanti tornò a sedersi.

Il fratello di Bellingham la affiancò e le disse qualcosa ma poco dopo lui prese il telefono e lei fece un sospiro.

Puntò i suoi occhi su di me e le sorrisi, mi erano mancati così tanto quegli occhi verdi. Con la bocca mi mimò qualcosa che anche se non capii mi diede forza per continuare a giocare al meglio.

Il secondo tempo iniziò e noi del Barcelona riprendemmo la partita nei migliori dei modi, eravamo carichi e sembravamo inarrestabili.

Poco dopo l'inizio Balde riuscì a segnate com assist di Pedri. Il cuore si riempì di gioia e sapevamo di avere la partita in mano.

Continuai a giocare senza perdermi un passaggio e a dare man forte ai miei compagni che si stavano impegnando quanto me.

Al 76' ricevetti la palla e vidi l'occasione migliore per segnare, per dimostrare quanto valessi. Passai la palla ad Hector che si trovava leggermente piu avanti di me, con uno sprint andai avanti e vidi la palla arrivarmi da Lamine e mi trovai esattamente difronte alla porta.

Calciai, in un attimo la palla battè sulla rete.

Ci misi qualche secondo a realizzare di aver fatto gol, di aver portato la squadra al 3-0. Di aver dimostrato di saper fare.

I miei compagni mi si avvicinarono per festeggiare ma io volevo fare solo una cosa.

Corsi sotto la tribuna del Real e indicai Blanca, le lanciai un bacio con la mano e poi corsi dalla telecamera facendo una B con le mani.

Non importava quanti gossip sarebbero usciti, quanto zla gente avrebbe parlato, le persone dovevano sapere quanto Blanca fosse importante per me.

La partita si concluse poco dopo con un bellissimo 3-0 per noi.

Tutti i nostri famigliari scesero in campo per festeggiare con noi questa vittoria. Avevamo confermato ancora una volta chi fosse la squadra di Spagna.

"Marc abbiamo vinto!!" Esclamò felice Joao abbracciandomi "E il tuo gol! Wao!" Sciolse l'abbraccio e mi guardò sorridendo "Viva o amor!"

Se ne andò continuando a saltare dalla felicità, come se fosse un richiamo girai lo sguardo verso l'entrata sul campo e la vidi, con la mia maglia.

Venne bloccata da Jude però che sembrava tutto tranne che tranquillo. Mi sa che il mio gol gli aveva dato fastidio.

Poco dopo Blanca si girò verso di me e sorrise, iniziai a correre per andarle incontro. Quando finalmente fummo abbastanza vicini la sollevai in un abbraccio.

"Marc!" Urlò "Mettimi giù!" Per dispetto inziai a girare con ancora lei in braccio, la sentivo ridere ed era il suono piu bello che avessi mai sentito. Quando la misi giù mi strinse nuovamente in un abbraccio. "Sei stato pazzo a dedicarmi il gol in quel modo."

"Non me ne frega nulla Blanca, tutti devono sapere chi sei per me."

"E chi sono per te Marc?"

"Blancaaaaaa!!" Urlò Lamine abbracciandola "Hai visto il tuo ragazzo? Che gol strepitoso!" Rise "Stai meglio con la maglia del Barça, comunque."

"Ciao Lamine." Rise "Si ho visto ma non è il mio ragazzo."

"Non ancora chiquita!" Urlò Hector abbracciandola a sua volta.

Vedere che i miei amici erano così legati a lei mi scaldava il cuore e mi faceva rendere conto di quanto Maria fosse sbagliata per me.

Ne Hector Ne Lamine ci andavano così d'accordo, anzi, meno stavano insieme meglio era.

"Andiamo a festeggiare ragazzi!" Decise Lewandoski.

"Non sei troppo vecchio?" Scherzò Raphina

"Vecchio a chi? Posso correre il doppio del tuo tempo ed essere fresco come una rosa!"

Eravamo proprio una bella famiglia.

MY STARBOY | Marc GuiuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora