Capitolo 8 - Aura oscura

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Angie non avrebbe mai pensato che quella mattina fosse stata così pesante. Non vedeva l'ora che finisse quella giornata. Il professore guardò l'orologio da polso. Angie improvvisamente suonò note sbagliate. L'insegnante si voltò verso di lei.

‹‹Signorina Carter, che succede?››

La fissò, aggrottando le sopracciglia, con un'espressione severa.

‹‹Mi scusi prof, ho perso la mia concentrazione!››

Lei chinò il capo, mortificata. Un avviso sonoro indicò la fine della lezione. Molti ragazzi si affrettarono ad abbandonare l'aula. Angie, Lila e Talia uscirono per ultime. Quest'ultima si avvicinò all'amica, poggiandole una mano sulla spalla.

‹‹Si può sapere che ti prende oggi? Che cos'hai?››

Angie sospirò.

‹‹È una giornata no! Non ho dormito bene questa notte!››

Lila l'afferrò per un braccio.

‹‹Così ci fai preoccupare!››

Camminarono lungo il corridoio. Mentre parlavano, non si accorsero che Jace si stava dirigendo nella loro direzione. Angie provò una strana sensazione: senti una leggera pressione del braccialetto. Lo sguardo tenebroso del ragazzo si posò su di lei.

‹‹Salve belle ragazze››

Lila e Talia si voltarono verso di lui, osservando il suo metro e settanta di statura. Un sorriso leggero dipinse il volto di Jace. I suoi occhi erano scuri come la notte. Aveva i capelli, neri e lisci, pettinati all'indietro e sistemati con il gel. Fissò a lungo Angie.

‹‹Blaze è nella sala prove. Oggi e di umore... molto particolare!››

Le sue parole rimasero sospese nell'aria. Angie sentì un brivido attraversarle la schiena. Come se qualcosa di invisibile si fosse situato tra loro. Fu allora che udì un suono profondo, vibrante, come un eco antico. Il contrabbasso. Le sue note risuonavano fra le pareti avvolgendo l'atmosfera in una tonalità cupa e malinconica. Angie si fermò all'improvviso, bloccata da quelle vibrazioni che sembravano provenire da un altro mondo. Il cuore le batteva forte, ma non era solo per la musica. Il braccialetto cominciò a stringersi, come se fosse vivo punto come se percepisse l'aura oscura che si stava espandendo dalla sala prove. Angie senti una leggera pressione intorno al polso. Il fior di loto inizio a girare piano.

‹‹Angie?››

La voce di Talia interruppe il suo momento di trance.

‹‹Che c'è? Hai sentito qualcosa?››

Angie fece un cenno, senza distogliere lo sguardo dalla porta della sala prove.

‹‹Devo andare lì››

Il suono del contrabbasso si fece sempre più intenso, avvolgendola in una sensazione d disagio misto a curiosità. Le ragazze la seguirono con lo sguardo, mentre si avvicinava lentamente alla porta. Ogni passo sembrava portarla più vicina ha qualcosa di sconosciuto, ma inevitabile. Aprì la porta appena uno spiraglio, abbastanza da vedere Blaze all'interno. Era seduto, con il contrabbasso tra le mani. Suonava con una tale intensità da sembrare posseduto dalla musica. Attorno a lui c'era un'aura scura, quasi tangibile, che si espandeva e si contrasse come un'ombra viva. Permeando ogni angolo della stanza. Le sue mani si muovevano con una precisione spietata. Ogni nota era un colpo che sembrava risuonare direttamente nell'anima di Angie. Il braccialetto le premeva sempre di più contro la pelle. Lei sentì il respiro farsi corto. Era come se qualcosa stesse cercando di sfuggirle, di risvegliarsi, ma non poteva ancora capire cosa fosse. Blaze, avvolto nella sua oscurità, sembrava quasi non accorgersi della sua presenza. Ma Angie sapeva che quella connessione esisteva, invisibile ma potente. Per un attimo, i loro sguardi si incrociarono. Gli occhi di lui erano carichi di tormento, pieni di un'energia che lo divorava dall'interno Lei non potete fare a meno di sentirsi attratta da quella sofferenza. Ma, allo stesso tempo, avvertì il pericolo che lui emanava. Come se avvicinarsi troppo significa se essere risucchiata dalla sua oscurità. Sentì il braccialetto stringersi ancora di più, come in una morsa, un avvertimento.

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