Era quasi il tramonto. Una luce arancione diffusa si insinuava tra gli alberi, tingendo di un'ombra spettrale il parco abbandonato che Blaze e Angie stavano attraversando. Era stata Angie a chiedergli di incontrarla lì. Lontano dagli occhi del mondo, in un luogo che aveva una storia dimenticata. Per questo, era quasi invisibile alla maggior parte delle persone. Blaze non era sicuro del motivo, ma iniziava a fidarsi di lei. Sentiva che questo incontro non sarebbe stato come gli altri. Forse, finalmente, Angie gli avrebbe mostrato qualcosa di sé che non gli aveva ancora rivelato. Camminavano fianco a fianco, in silenzio. Finhè Angie si fermò all'improvviso. Si volse a lui, il viso illuminato solo in parte dalla luce morente del giorno.
«Blaze, da ora in avanti il sentiero sarà più difficile»
La sua voce era calma ma grave.
«Ci sono cose che ti porteranno a confrontarti con il passato. E forse, a intravedere qualcosa del futuro. Ma è una strada pericolosa. Devi scegliere consapevolmente se vuoi seguirla»
Lui esitò per un momento. La sua mano sfiorò il braccialetto, che ora indossava sempre, come un promemoria di ciò che lei gli aveva promesso.
«Non ho paura»
Cercò di mantenere la voce salda.
«Se significa liberarmi dalle ombre, sono pronto»
Un lieve sorriso attraversò le labbra di Angie.
«Allora, non sei più solo!»
Posò una mano sul suo braccialetto, che cominciò a brillare con un bagliore pallido, quasi irreale. Il parco sembrava rispondere a quella luce, come se la magia antica che lo abitava fosse stata risvegliata da quella scintilla. Improvvisamente, una nebbia grigia iniziò a sollevarsi dal terreno, densa e impenetrabile. Blaze si guardò intorno, sentendo un freddo che lo attraversava fino alle ossa. Da quella nebbia cominciarono a emergere sagome indistinte, ombre che sembravano avanzare verso di loro con intenzioni oscure. Il ragazzo iniziò a tremare.
«Chi... chi sono?»
Angie si fece avanti, con il volto fermo e concentrato.
«Sono i demoni che ti seguono, Blaze. E alcuni di loro sono antichi e potenti. Sono attratti da te... perché percepiscono la tua sofferenza. Ma ci sono io a proteggerti, non preoccuparti»
A quel punto, una delle ombre si avvicinò, alta e scura come una figura scolpita nella notte stessa. I suoi occhi brillavano di un rosso cupo. La sua voce era un sussurro che sembrava provenire dal nulla.
«Blaze... non riuscirai mai a liberarti di noi!»
Il suo volto si deformava in un ghigno terribile.
«Sei uno di noi»
Lui sentì il cuore fermarsi per un istante. Una voce dentro di lui sembrava voler credere a quelle parole. Ma Angie si frappose tra lui e l'ombra, sollevando una mano e pronunciando parole in una lingua sconosciuta, antica e potente. Una luce intensa si diffuse dalla sua figura, respingendo l'ombra che si contorceva in un urlo muto.
«Non ascoltarli, Blaze!»
Angie aveva una fermezza che sembrava radicata nella sua stessa essenza.
«Le ombre vivono di ciò che temiamo e rifiutiamo di affrontare. Ma io sono qui per impedirgli di dominarti!»
Blaze annuì, cercando di concentrarsi. Altre ombre stavano emergendo dalla nebbia. Ognuna di loro caricata del peso dei suoi timori. Riconosceva volti del passato, figure sbiadite che rappresentavano le sue paure più intime. In quel momento, una nuova ombra si avvicinò. Era diversa dalle altre, più definita e... familiare. Si trattava di una figura dai tratti simili ai suoi, un sé riflesso e corrotto, che lo fissava con un odio bruciante.
«Mi hai dimenticato, Blaze?»
Mormorò l'ombra con una voce che sembrava la sua, ma priva di calore.
«Sei un codardo. Non hai mai avuto la forza di affrontarmi. E ora hai bisogno di un angelo per proteggerti? Patetico!»
Blaze indietreggiò, sentendo le parole affondare come lame. L'ombra avanzava. La luce di Angie sembrava incapace di respingerla. Lui non poteva muoversi. Si sentiva come paralizzato dalla paura, finché la mano di Angie non gli sfiorò il braccio.
«Devi affrontarla da solo, Blaze! Questa è la tua ombra, quella più radicata. Io non posso combattere per te. Ma posso stare al tuo fianco! Devi farcela! Coraggio!»
Lui la guardò per un attimo. Poi, si volse a fissare l'ombra con una forza che non sapeva di possedere.
«Non ho bisogno di te! Non voglio vivere in questa oscurità per sempre!»
L'ombra rimase immobile, poi un sorriso distorto comparve sul suo volto.
«Vedremo»
Lentamente si dissolse nella nebbia, come cenere portata via dal vento.
Blaze crollò a terra, stremato ma... libero. Angie si inginocchiò accanto a lui, gli occhi pieni di un misto di tristezza e speranza.
«Non sarà facile, Blaze! Ma hai compiuto il primo passo. E finché sceglierai di continuare, io ti starò vicino»
Lui annuì, un leggero sorriso sulle labbra. Quel gesto significava finalmente qualcosa. Non avrebbe mai pensato di poter arrivare a tanto. Lui che era sempre stato restio. Non era un caso la presenza di Angie in quel momento. Tutto era un segno del cielo. Ma lui, ancora, non lo riconosceva. Blaze non aveva mai creduto agli angeli. Forse, in quella circostanza, poteva cominciare a ricredersi. Mentre la nebbia cominciava a diradarsi, lasciò il parco immerso in una quiete nuova.
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Costruttrice di pace
FantasyAngie Carter è una ragazza di 19 anni, porta al polso destro un braccialetto con un fiore di loto. Cresciuta tra i suggestivi paesaggi di Londra, la città che le ha insegnato a sognare e a coltivare il suo talento per l'arpa. La musica è per lei mol...