Capitolo 41 - Ombre striscianti

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Le luci del Conservatorio tremolavano in modo anomalo, gettando ombre ondeggianti sulle pareti decorate. Angie camminava lentamente attraverso il corridoio. Sentiva una presenza pesante nell'aria, quasi un soffio gelido che le sfiorava la pelle. Accanto a lei, Blaze aveva lo sguardo vigile, il corpo teso come una corda pronta a scattare. Negli ultimi giorni, dopo la battaglia con Ryder, Angie non riusciva a scrollarsi di dosso la sensazione che qualcosa di oscuro fosse ancora in agguato. I suoi compagni sembravano meno sereni e, anche nelle ore di lezione, aveva notato i loro occhi vagare nervosi per la stanza. Era come se fossero in attesa di un pericolo imminente.

«Blaze»

Angie strinse le mani lungo i fianchi per calmarsi.

«Non hai l'impressione che... che qualcosa non sia finito?»

Blaze annuì, lo sguardo fisso davanti a sé.

«Sì, lo sento anch'io. È come se un'ombra ci stesse seguendo, restando nascosta, ma presente»

In quel momento, la direttrice apparve nel corridoio, con il volto contratto e le mani giunte dietro la schiena. Li osservò con uno sguardo preoccupato, avvicinandosi a passi rapidi.

«Angie, Blaze»

Si guardò intorno, come se temesse di essere ascoltata.

«Abbiamo notato delle anomalie. Alcuni studenti dicono di sentire sussurri nelle aule vuote. Molti si stanno ammalando inspiegabilmente. Io stessa ho iniziato a percepire un'influenza... oscura»

Angie incrociò lo sguardo con Blaze, il cuore che le batteva forte.

«Cosa significa?»

La direttrice scosse il capo.

«Non è così semplice. Questo Conservatorio è costruito su fondamenta molto antiche, risalenti a secoli fa. C'è un legame profondo tra questo luogo e le energie che vi fluiscono. Sospetto che ci sia un antico artefatto sepolto qui, qualcosa che potrebbe... essere corrotto»

La sua voce si abbassò.

«Un'artefatto? Qualcosa che attira l'oscurità?»

La direttrice annuì, sospirando.

«La reliquia è un antico simbolo di equilibrio. Ma con il tempo potrebbe essersi contaminata e, ora, sembra che attiri forze che non possiamo controllare!»

Angie avvertì un brivido lungo la schiena. Si voltò verso Blaze, trovando nel suo sguardo la stessa determinazione che provava anche lei.

«Se questa reliquia è il centro dell'oscurità, dobbiamo trovarla›› «Siete sicuri di voler affrontare questa prova? Il potere che emana potrebbe essere pericoloso, anche per voi»

Angie fece un respiro profondo.

«Non possiamo fermarci ora. Non se il pericolo incombe su di noi e sui nostri compagni!»

La direttrice li guidò fino a un antico passaggio sotterraneo, accessibile solo tramite una piccola porta nascosta dietro il grande orologio nella sala principale del Conservatorio.

«Questo è un luogo di cui pochi conoscono l'esistenza»

Spiegò, accendendo una torcia. La luce tremolante illuminò le pareti, ricoperte di simboli e iscrizioni misteriose. Angie si lasciò alle spalle la sala illuminata e avanzò, seguendo la direttrice e Blaze. Ogni passo risuonava pesantemente, come se il Conservatorio stesso respirasse insieme a loro. Il passaggio si fece più stretto, l'aria divenne più fredda. Arrivarono infine a una stanza circolare, al centro della quale un altare di pietra nera si ergeva in tutta la sua austerità. Su di esso giaceva un oggetto, nascosto da uno strato di polvere. Sembrava pulsare come se fosse vivo. Angie si avvicinò cautamente, sentendo la sua stessa luce interiore fremere di fronte a quell'aura oscura. Era come se qualcosa nel profondo del suo cuore le urlasse di fare attenzione.

«Questa è la reliquia»

La direttrice osservò l'oggetto con una luce di paura negli occhi.

«Un tempo era pura. Ma ora... qualcosa l'ha corrotta»

Blaze si avvicinò ad Angie, sussurrandole all'orecchio.

«Senti anche tu questa energia? È come se l'oscurità fosse ancora viva, intrappolata al suo interno»

Angie annuì, allungando lentamente una mano verso la reliquia. Appena le sue dita sfiorarono la superficie fredda e ruvida, sentì una scossa di energia scorrerle attraverso il corpo. Immagini confuse le invasero la mente. Visioni di antichi custodi, che vegliavano su quell'artefatto, di luci e ombre intrecciate in un'unica lotta eterna. La reliquia sembrava essere viva. In quel momento, però, aveva bisogno di qualcuno che ne purificasse l'energia o la distruggesse del tutto.

«Angie, è troppo rischioso»

La fermò Blaze, afferrandole il polso.

«Non possiamo sapere cosa potrebbe succedere se cerchi di interagire con quell'energia corrotta»

Ma Angie si voltò verso di lui, con un'espressione risoluta.

«Blaze, credo che sia destinato a me, alla mia luce. Forse solo chi è in grado di scegliere tra il bene e il male può purificarla» «E se fosse una trappola?» «Lo so»

Angie ebbe un leggero tremore nella voce.

«Ma non possiamo lasciarla così. Non possiamo lasciare che il Conservatorio rimanga esposto all'oscurità»

Esitò un attimo, poi strinse il pugno e sfiorò di nuovo la reliquia. Una forza negativa respinse il suo tocco di scatto.

«Ah!» ‹‹Tutto bene, Angie?››

Blaze si preoccupò. Lei cosse il capo, ancora sconvolta.

«Non è finita. Ho visto qualcosa... un'altra profezia. Diceva che l'equilibrio sarà mantenuto solo da chi sceglie liberamente tra luce e ombra»

La direttrice la guardò con un misto di speranza e inquietudine.

«Angie... potrebbe essere la tua scelta, il tuo destino››

Angie incontrò gli occhi di Blaze, consapevole che il peso della sua decisione avrebbe influenzato il futuro di tutti. Sapeva che, qualunque fosse la strada che avrebbe scelto, avrebbe dovuto prepararsi a nuove sfide. Insieme lasciarono la stanza, avvolti in una pace momentanea. 

Costruttrice di paceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora