Capitolo 31 - La chiamata della vendetta

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Blaze e Angie erano immersi in un silenzio cupo, avvolti dalla consapevolezza di una scoperta sconvolgente. Dopo la rivelazione inquietante nello specchio, avevano trovato ulteriori prove che indicavano il ruolo diretto di un demone di alto rango nella morte di Jace. Per Blaze, questa nuova consapevolezza era come un colpo in pieno petto. Si sentiva sopraffatto da un'ondata di rabbia viscerale e accecante. Come aveva potuto non accorgersi di quella minaccia? Come poteva Jace essere stato lasciato solo a combattere un nemico così terribile? Nel frattempo, i due ragazzi avevano lasciato il Conservatorio. Mentre camminavano in una radura appena fuori città, lontani da occhi indiscreti, Angie si fermò, osservando Blaze con apprensione. Aveva la strana impressione che lo stesse perdendo di nuovo. Lui sembrava distante, lo sguardo fisso. Aveva i pugni stretti, come se cercasse di controllare un tumulto interiore. Un bagliore scuro sembrava avvolgerlo, un'ombra che Angie non aveva mai visto prima.

«Blaze, stai bene?»

Con voce calma, si avvicinò. Lui non rispose subito. Gli occhi gli si erano oscurati, le labbra serrate. Era come se stesse combattendo un nemico invisibile. Sentiva una voce dentro di sé, una voce che sussurrava parole seducenti e dolci, tentatrici.

"Sei pronto a lasciar perdere così, Blaze? A lasciare impunito chi ti ha tolto Jace? Forse... non hai la forza di fare quello che è necessario..."

Quella voce non era sua. Eppure, sembrava risuonare perfettamente con il suo dolore. Blaze scosse la testa, cercando di liberarsi da quel richiamo oscuro, ma la rabbia continuava a crescere. Angie si accorse che il braccialetto stava cominciando a brillare debolmente, reagendo alla tensione e alla negatività nell'aria. Senza esitazione, gli prese la mano, sentendo la sua pelle ardente. Era infuocata dalla collera che lo stava divorando.

«Blaze, non lasciare che l'oscurità ti divori. So quanto è difficile, ma il tuo dolore non può trasformarsi in vendetta. Jace non avrebbe voluto che ti distruggessi per lui»

Blaze le lasciò la mano, facendo un passo indietro.

«Angie, non puoi capire. Non puoi... Jace era come un fratello per me. E quelle creature... quelle cose hanno spezzato tutto. Non so se posso ignorare questo dolore, o fare come se niente fosse!»

Angie gli si avvicinò ancora. Lo fissò con fermezza, senza lasciargli scampo.

«Credi davvero che la vendetta sia la risposta? Che lasciarti consumare dall'odio sia la strada giusta? Blaze, quello che senti è ciò che quelle forze vogliono da te: che tu ceda, che tu perda ogni speranza e amore. Non puoi lasciare che ti cambino in qualcosa che non sei!»

Blaze rimase immobile, ma la sua espressione divenne improvvisamente vacillante. Le parole di Angie cominciavano a filtrare attraverso l'oscurità che lo avvolgeva. Sembravano come raggi di luce, che squarciavano le tenebre. Eppure, la tentazione della vendetta era forte, un richiamo che continuava a pizzicare i suoi pensieri.

Angie capì che doveva fare di più per riportarlo alla luce. Stringendo ancora il braccialetto, lasciò che emanasse una luce ancora più intensa. Avvolse Blaze in un abbraccio di calore e serenità.

«Guarda dentro di te, Blaze. C'è forza, c'è luce. Usa questo dolore per proteggere, non per distruggere. Jace non è davvero scomparso, vive in te e puoi onorarlo meglio se resti fedele a quello che eri con lui»

Le parole di Angie, la sua vicinanza e la luce che emanava dal braccialetto sembravano spezzare l'incantesimo oscuro, che lo teneva in pugno. Blaze sentì il nodo di collera sciogliersi lentamente, lasciando spazio a una pace dolorosa, ma purificatrice. Fece un respiro profondo, sentendo la forza calda di Angie accanto a sé. Alzò gli occhi su di lei, che continuava a stringergli la mano, come per ancorarlo alla realtà. Una gratitudine profonda gli riempì il cuore. Capì, in quel momento, che Angie non era solo una compagna nella lotta. Ma una presenza essenziale nella sua vita. Lui si avvicinò ancora di più. Le labbra erano a pochi centimetri dalle sue. Per un momento, il cuore di Blaze perse un battito. La ragazza, invece, fu assalita da un brivido che scese lungo la spina dorsale.

«Grazie»

Ebbe un filo di voce.

«Non so cosa farei senza di te»

Angie sorrise dolcemente, il viso illuminato da un'impercettibile sfumatura di rossore.

«Siamo in questo insieme, Blaze. Ci proteggeremo a vicenda. Io e te siamo un'unica forza»

In quell'istante, una connessione profonda si stabilì tra di loro. Era fatta di silenzi e di sguardi intensi che dicevano tutto. Un istante di intimità in mezzo alla tempesta. Blaze si rese conto che, nonostante il dolore per la perdita di Jace, non si sentiva solo e quella consapevolezza gli ridonò forza. La minaccia delle forze oscure era ancora presente, ma la sua determinazione era rinata. Avrebbe combattuto per onorare il suo amico e per proteggere Angie e tutti coloro che amava.

‹‹Torniamo a casa, per favore! Basta, non voglio più stare qui!››

La giovane annuì, sentendo il bisogno urgente di quelle parole di Blaze.

‹‹Andiamo››

Stava per incamminarsi, ma lui l'afferrò per un braccio.

‹‹Dimmi, che c'è, Blaze?›› ‹‹Spiega le tue ali per me!››

Senza farsi tante domande, Angie comprese quello che lui voleva. Fissò il braccialetto. Il fior di loto iniziò a girare. Un'ondata di calore la invase. Il formicolio l'assalì dal centro della schiena. Le sue ali si aprirono in tutta la loro bellezza. Lo cinse stretto e volo via con lui.

Costruttrice di paceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora