Capitolo 23 - Nella morsa oscura

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La notte era cupa e senza stelle, quando Blaze e Angie raggiunsero il parco. L'aria era carica di un'energia pesante e opprimente, quasi soffocante. Blaze sentiva che qualcosa li stava osservando, pronto a colpire. Improvvisamente, un'ombra si mosse tra gli alberi. Blaze riconobbe la sagoma dell'amico, Jace, rannicchiato vicino a una panchina. Ma qualcosa non andava. Attorno a lui aleggiava una figura scura, indistinta, come un fumo nero che si agitava in modo innaturale.

«Jace!»

Blaze corse verso di lui. Ma quando si avvicinò, vide il volto dell'amico segnato dal terrore, gli occhi sbarrati e vitrei. Accanto a lui, un demone dalle fattezze oscure e contorte sollevò il capo, fissando Blaze con un sorriso crudele, mentre stringeva Jace in una presa invisibile che sembrava drenargli le forze.

«Blaze... non lasciare... che mi prenda!»

Lui sentì la rabbia montare, i pugni stretti per l'impotenza. Ma Angie lo trattenne.

«Aspetta! Non possiamo attaccare direttamente. Questi demoni si nutrono della paura e della rabbia. Dobbiamo agire in modo diverso!»

La voce di lei era calma, anche se il suo sguardo rifletteva tutta la tensione della situazione. Sollevò il braccialetto, che cominciò a brillare di una luce intensa e pura, emanando un calore che sembrava dissolvere l'oscurità attorno a loro.

«Ascolta la mia voce, Blaze»

Angie gli posò una mano sul petto per calmarlo.

«Questo demone si nutre del tuo terrore e di quello di Jace. Rimani lucido, respira e pensa alla luce, alla forza che ti ha permesso di affrontare le tue ombre. Solo così possiamo indebolirlo!»

Blaze si sforzò di calmarsi, di lasciare che la luce del braccialetto di Angie lo avvolgesse. Sentì una pace profonda invaderlo. Quando aprì gli occhi, vide il demone indietreggiare, infastidito dalla luce che cresceva attorno a loro. Angie si avvicinò a Jace, posando una mano sulla sua spalla. Con una mormorata preghiera, la luce attorno al braccialetto si intensificò ancora. Il demone emise un grido straziante, prima di dissolversi nel nulla. Jace, liberato dall'oscura morsa, crollò tra le braccia di Blaze, respirando a fatica ma vivo.

«Blaze... mi hai salvato! Grazie, amico mio»

Gli mostrò un debole sorriso. Lui lo strinse, sentendo il peso del pericolo svanire. Si voltò, poi, verso Angie, grato e sorpreso dalla forza che lei gli aveva trasmesso.

«Siamo solo all'inizio»

Angie aveva un tono grave nella sua voce, pur rivelando una traccia di speranza.

«Ma ora sai che puoi contare sulla luce, anche quando le ombre ti cercano. Siamo in due contro tutto questo. Ricordalo»

Blaze annuì. Quella notte, per la prima volta, sentì che la luce non era qualcosa di lontano, ma qualcosa che poteva davvero fare parte di lui. Bastava volerlo e quel desiderio si stava già trasformando in una nuova determinazione.

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