Capitolo Sei

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"Il mio fascino è semplicemente straripante; ogni uomo che anche solo mi noterà di sfuggita cadrà ai miei piedi. È il mio stile". Si ripeteva questa frase più e più volte, la stava meditando da quando era uscito di casa, mentre guidava. Questo non significava che il suo viaggio fosse completamente privo di meta. Aveva una destinazione e uno scopo.

Questa volta aveva controllato bene che il nuovo locale di hamburger, che serviva anche birra artigianale, chiudesse alle 22. Non si sarebbe presentato in ritardo come l'ultima volta. Arrivò per fare il suo primo tentativo della "missione Fadel" proprio quando l'orologio segnava le 21.45*

Bison non era al ristorante.

Quel giorno il suo compito era di assicurarsi che Fadel tornasse a casa dopo mezzanotte, in un modo o nell'altro.

Fermò l'auto nel parcheggio del ristorante, senza riuscire a togliersi dalla testa l'idea che Fadel dovesse avere un bel po' di soldi per affittare quel posto per una hamburgheria. Era disponibile da molto tempo a causa dell'affitto elevato. Eppure, il proprietario dalla faccia torva, che sembrava un tipo spietato, sembrava a suo agio, anche con pochi clienti che entravano ogni giorno.

Style controllò il suo alito, il suo odore corporeo e il persistente profumo di olio motore sui suoi vestiti, che quasi per magia si trasformava in una fragranza pulita e invitante. Al di fuori del lavoro, lo stile di vita di Style poteva essere descritto come quello di un tipo raffinato.

Dopo aver controllato meticolosamente il suo aspetto e dopo essersi sentito sicuro di sé, la sua sindrome da narciso era ai massimi storici. Il bel ragazzo scese dall'auto e si diresse verso la porta d'ingresso, dove l'insegna indicava che il locale fosse ancora aperto.

Le gambe gli tremavano un po'. Nonostante la fiducia nel proprio fascino, non era così sicuro di Fadel. Chi poteva sapere se quel tipo sarebbe stato seduto lì ad affilare un coltello o a lucidare una pistola?

Il campanello dell'ingresso trillò al suo arrivo e Style si sorprese di quanto ricordasse bene quel suono.

"Hello" fu il saluto. L'ampio ristorante era vuoto, c'era solo Fadel, che era in uniforme e non dava segni di voler chiudere presto.

"Posso avere un hamburger e una birra per rendere perfetta la mia giornata?" continuò, parlando in inglese.

"Ancora tu?"

"Dai, tratta meglio i tuoi clienti. Oggi sono uscito presto dal lavoro e sono venuto a sostenerti. L'ultima volta che sono venuto eravate già chiusi. Oggi siete ancora aperti. Se non mi servi, ti lascerò una recensione con una mezza stella".

Da Fadel provenne un sospiro mesto. "Cosa vuoi mangiare?".

"Grazie, sei fantastico" esclamò in inglese.

"Scegli quello che vuoi e fai in fretta. Sto per chiudere la cucina. E smettila di mischiare parole inglesi e thailandesi in questo modo: è pretenzioso".

"Seriamente, amico, dal giorno in cui sei nato hai mai parlato gentilmente con qualcuno?".

"Sì, ma quella persona non sarai mai tu". Fadel non stava affilando nessun coltello e nessuna pistola era in bella mostra pronta per essere lucidata. 

Vedere un fastidioso parassita come Style era sufficiente a fargli ribollire il sangue, ma ricordava a se stesso che Style era tecnicamente cliente. Non uno su cui puntare il mirino.

L'importante era che non avesse ancora spento la griglia, perché stava testando un nuovo piatto da mettere nel menù.

"Non odiarmi così tanto, anche perché se continuassimo così, potremmo finire per innamorarci".

The Heart Killers (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora