Capitolo Undici

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Kant e Bison arrivarono alla scuola di Babe nel pomeriggio. Appena giunti, i due si diressero subito all'ufficio disciplinare. All'interno, insieme a un grassoccio insegnante del dipartimento disciplinare, c'erano Babe, il ragazzo con cui aveva bisticciato e i suoi genitori.

Bison sollevò un sopracciglio. Riconobbe subito chi era il fratello minore di Kant. I due si somigliavano molto, soprattutto negli occhi, che erano quasi identici. Babe era seduto su una sedia, con la testa china, ma il suo sguardo di sfida era ancora evidente. Nonostante il labbro spaccato, lo zigomo ammaccato, gli occhi gonfi e il sangue che colava dal taglio all'angolo del sopracciglio sinistro, non mostrava segni di cedimento. 

Bison lanciò un'occhiata al ragazzo con cui Babe si era azzuffato e che sembrava anche lui gravemente ferito. La differenza però era evidente: quel ragazzo aveva i genitori che lo accudivano, mentre Babe era seduto lì da solo. Kant si precipitò ad afferrare le spalle del fratello. Babe alzò lo sguardo su Kant e annuì, indicando che non era ferito troppo gravemente.

"Che cosa è successo?" Kant chiese all'insegnante. Ma a rispondere per prima fu la madre del tipetto, che sembrava la tipica impicciona.

"Tuo fratello minore ha creato problemi a mio figlio! È chiaro che questi ragazzi non sono stati educati correttamente: entrambi i fratelli sono una vergogna".

Oh, signora...

Bison sollevò un sopracciglio, notando le mani di Kant che si stringevano più forte sulle spalle del fratello. L'insulto aveva preso di mira entrambi, ma indirettamente includeva anche Bison, poiché anche lui era cresciuto senza genitori che lo guidassero.

"Lo chiedo all'insegnante, non a te", ribatté prontamente Kant. Le labbra della donna si contrassero per l'irritazione e gli puntò il dito, urlando furiosamente.

"Che mancanza di rispetto!".

Bison fece un respiro profondo, i pugni gli prudevano, ma si ricordò che questa non era la sua battaglia. L'insegnante di disciplina rimase immobile, intimidito. Bison, acuto come sempre, sospettò che l'insegnante stesse probabilmente favorendo l'altra parte.

Kant ignorò tutti gli altri. L'insegnante rimase in silenzio e la donna continuò a gridare, così si rivolse al fratello per avere delle risposte.

"Dimmi, Babe. Che cosa è successo?".

"Facevano i prepotenti con Not, così mi sono vendicato".

"E dov'è Not adesso?".

"Non è coinvolto".

"Quindi, stavi difendendo un amico".

La voce di Kant era bassa, quasi un rimprovero, ma il contegno imperturbabile di Babe fece capire a Bison che Kant non era seriamente arrabbiato. Considerando Fadel come un fratello, Bison poteva vedere quanto Babe e Kant fossero uniti.

"Non tollero che mio figlio debba dividere la classe con questi soggetti. Ragazzi come lui sono dei piantagrane, ma chi lo sa, in futuro questo ragazzo potrebbe finire per uccidere qualcuno! Deve essere espulso e deve essere chiamata la polizia".

"Per favore, signora, cerchiamo di mantenere la calma", intervenne l'insegnante.

"Deve essere espulso!", insistette la donna. "Il fratello maggiore è un ladro e il minore è un delinquente. È in gioco la reputazione della scuola. Questi due fratelli sono criminali!".

L'aula disciplinare cadde in un silenzio imbarazzante. Babe fece un movimento come per attaccare la donna, ma Kant lo trattenne. Bison, pur osservando, si sentì stranamente offeso dalle accuse. Notò che l'avversario di Babe sorrideva, avendo evidentemente abbellito la storia a sua madre. Un bullo, pensò Bison con rabbia.

The Heart Killers (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora