Capitolo Ventidue

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Nel pomeriggio arrivò un messaggio da Kant, che fungeva da informatore. Il capitano Kris accettava l'appuntamento senza troppo giri di parole. Il messaggio di Kant diceva che aveva delle informazioni e chiedeva di incontrarsi nel loro solito posto alla stessa ora, dato che si erano già incontrati lì diverse volte.

Al suo arrivo, trovò Kant che aspettava. Il giovane alto si voltò per salutarlo non appena sentì i suoi passi.

"Sei già qui?".

"Sì, cosa devi dirmi? Hai un aspetto migliore rispetto a qualche giorno fa, non sembri così infelice".

"Sì, non sono più infelice".

Il capitano Kris era un osservatore. Inclinò leggermente la testa quando notò una ferita sulla testa di Kant, aggrottando la fronte prima di chiedere "Cosa ti è successo alla testa?".

"Questo taglio? Ho avuto un piccolo malinteso con il mio ragazzo. Ha un carattere focoso e, mentre parlavamo, le cose si sono scaldate e lui ha perso la calma".

"Il tuo ragazzo?"

Il capitano Kris tirò una profonda boccata dalla sigaretta. Prima che potesse riflettere, Kant fece un ampio sorriso, mettendo in mostra i suoi bellissimi denti bianchi, e l'informatore si lasciò sfuggire una leggera risata.

"Sa già chi è, capitano. L'ho portato con me oggi; è proprio dietro di lei".

L'uomo della polizia sgranò gli occhi e si voltò, ma probabilmente fu troppo lento. Bison gli assestò sulla nuca un colpo potente, il cui tonfo risuonò mentre il grosso agente crollava a terra.

Kant si avvicinò per dare un'occhiata, poi rivolse i suoi begli occhi a Bison. "Non è morto, vero, tesoro?".

"Certo che no. Hai detto che dovevo solo stenderlo, giusto? Sono molto bravo ad addormentare le persone".

Kant annuì ripetutamente. Quando abbassò di nuovo lo sguardo sul capitano Kris, sogghignò. Era stata una sua idea che Bison si occupasse dell'agente; voleva farlo lui stesso, ma temeva che se l'avesse colpito, quello non sarebbe svenuto. Era meglio lasciare che se ne occupasse un professionista; lui erano solo un piccolo criminale.

"Ti sta bene, capitano. Ti piace farmi fare lavori rischiosi e pericolosi; ora sai come ci si sente quando succede a te".

Bison scosse la testa infastidito. Si accovacciò e fece ribaltare il capitano Kris sulla schiena.

"Grande come un bufalo. Avrei dovuto portare Fadel con me, così tu e Fadel avreste potuto trasportare questo ufficiale a casa. Visto che siamo solo noi due, devo usare di nuovo la mia superforza".

"Allora, tesoro, stai fermo. Lo porterò io stesso".

Kant si avvicinò alla testa dell'ufficiale Kris e infilò le mani sotto le sue ascelle, cercando di tirarlo su. La loro prima missione con Bison consisteva nel condurre Kris a casa di Bison. Fadel aveva suggerito di discutere i dettagli e di fare un accordo a casa. Già questo primo lavoro sembrava piuttosto impegnativo per Kant; il capitano Kris era incredibilmente pesante e, nonostante i suoi sforzi, riusciva a malapena a spostare l'ingombrante statura dell'uomo.

Bison mise le mani sui fianchi, roteando gli occhi per la frustrazione. Fece un gesto a Kant.

"Tu tira da quel lato e io da questo".

"Dovrei davvero fare un po' di palestra, per avere i muscoli come Fadel. Che ne pensi?".

"Non se ne parla. Il tuo corpo mi piace così com'è, non c'è bisogno di ingrossarlo".

Vedendo Kant lottare, Bison decise di occuparsi lui stesso della trazione. Sebbene Bison fosse molto più piccolo di Kant, sembrava avere molta più forza. Afferrò il polso destro del robusto ufficiale e lo strattonò in avanti, trascinandolo per diversi metri in un istante.

The Heart Killers (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora