𝟏𝟖. 𝑰'𝒗𝒆 𝒈𝒐𝒕 𝒎𝒚 𝒆𝒚𝒆 𝒐𝒏 𝒚𝒐𝒖

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If you dance, I'll dance
I'll put my red dress on, get it on
And if you fight, I'll fight
It doesn't matter now, it's all gone
I've got my mind on you
I got my mind on you
~Say yes to Heaven, Lana del Rey

If you dance, I'll danceI'll put my red dress on, get it onAnd if you fight, I'll fight It doesn't matter now, it's all gone I've got my mind on youI got my mind on you~Say yes to Heaven, Lana del Rey

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Quando suona la campana delle 19 capisco che sono passate tre ore da quando mi sono seduta davanti alla tomba di Jackson.

Tre ore in cui non ho trovato la forza di fare niente.

Osservo i caratteri brillanti sopra la lapide, due date che racchiudono un'intera giovane vita.

Jackson Johnathan Wilson
27/10/2000 - 17/10/2023
Tempus omnia medetur 

Non aveva nemmeno 23 anni. Li avrebbe  compiuti solo tra qualche giorno.

Invece no, qualcuno ha deciso di ucciderlo, di togliere una vita in questo modo deplorevole.

Non sento più niente dentro di me, il dolore ha risucchiato tutto ed ha lasciato solo il vuoto.

Mi bruciano gli occhi per tutte le lacrime che ho versato fino a non averne più in corpo. Ho perso la sensibilità delle dita per quanto le sto stringendo intorno alle ginocchia.

Mi fa male tutto, ma non sento niente.

Trattengo un singhiozzo mentre lancio un'altra occhiata alla lapide. Non riesco a lanciarlo andare.

Sono consapevole che Jackson non potrà mai tornare da me, ma fa male, cazzo. Fa male da morire.

Non ho avuto il tempo di dirgli molte cose, di preparargli una sorpresa come lui ha fatto con me.

Non ho avuto il tempo di conoscerlo a fondo. So pochissimo su di lui e mi sento in colpa per questo.

Forse, se non mi fossi addormentata, non sarebbe mai successo. Saremmo rimasti a parlare a lungo uno tra le braccia dell'altro, poi avremmo fatto colazione, senza mai smettere di parlare di noi.

È colpa mia.

Non dovevo addormentarmi.

Se non l'avessi mai fatto, adesso Jackson sarebbe qui con me e Jason non soffrirebbe così tanto.

È tutta colpa mia.

Mi si spezza il respiro e l’aria fatica ad entrami nei polmoni. La vista mi si riempie di lacrime e tutto inizia a girare.

Tremo, cercando di fare respiri profondi ma l’aria non riesce a entrare. Affondo le unghie nella terra, cercando un po’ di stabilità ma non riesco a smettere di tremare.

Mi sento come se stessi affogando in un mare in tempesta, con l’acqua che mi entra nei polmoni bloccandomi il respiro. Poi, nel trambusto della bufera, una mano si allunga verso di me, mi afferra e mi tira fuori dal mare.

𝐂𝐇𝐀𝐍𝐆𝐄𝐎𝐕𝐄𝐑Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora