SOLEIL 18

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mi svegliai in in letto di ospedale, mi guardavo intorno un po spaesata

𝒅𝒐𝒗𝒆 𝒔𝒐𝒏𝒐?
𝒄𝒐𝒔𝒂 𝒆 𝒔𝒖𝒄𝒄𝒆𝒔𝒔𝒐?

c'erano i miei amici intorno al letto, seduti su delle poltrone, mi trovavo in ospedale.

ero confusa, fin quando parlò una persona che non avrei voluto mai sapere che fosse li.

<<soleil, appena ti riprendi, possiamo parlare? ti prego ne ho bisogno...>> parla brian.

mi alzo lentamente pronta a fulminarlo

<<anche ora, ho seriamente bisogno di sapere perche l'hai fatto>> dico arrabbiata.

<<sol!! ti sei svegliata>> urlano emy,ary,jordan e adan in coro.

<<pensavamo che brian stesse parlando da solo>> dice ridacchiando emy.

<<ragazze dopo corro da voi, ho bisogno di chiarire questa situazione con brian>> dico io

loro annuiscono ed escono tutti dalla stanza, lasciandomi sola con brian
mi sistemai comoda sul lettino, e attesi che brian parlasse

<<sol, lo sai che le nostre famiglie si odiano,no?>> domanda lui.

che razza di domanda e, vabbe.

<<si,e questo non ti ha dato il diritto di farmi fare foto>> urlo io.

lui mi tappò la bocca, per farmi calmare, e dopo iniziò di nuovo a parlare.

<<io volevo solo metterti in imbarazzo con due persone, queste persone hanno portato altre persone che ti hanno scattato foto,non gli ho mai dato il permesso di portare cellulari e fotocamere. >>

forse un po lo credo, nah, lui vuole ingannarmi di nuovo.

<<che scusa bella e buona, non voglio starti piu a sentire, mi hai rovinato la vita, e di certo quando tornerò a scuola, mi prenderanno in giro.>> dico io frustrata

<<perche lo hai fatto, perche hai cercato di ammazzarti?>> dice lui accarezzandomi la mano.

<<il dolore era troppo grande, non sarei riuscita a sopportarlo>> confesso imbarazzata.

<<ora esci, brian.>> grido amareggiata,delusa,e ferita.

<<voglio che tu sappia una cosa, sono andato a scuola ieri, ho bruciato tutte le foto, non e rimasta neanche una, ho picchiato a sangue i due ragazzi che ti hanno fatto le foto, questo, solo per te>> confessa lui.

per un attimo rimasi con la bocca semiaperta.

<<quindi, lhai fatto per me, o per essere paraculato dalla mia famiglia?>> domando ansiosa, con il battito a mille.

<<lho fatto per te,esclusivamente per te,non voglio che ci odiano, perche dovremmo accontentare le nostre famiglie? loro si odiano? e sti cazzi! perche dovremmo farlo noi?!>> urla arabbiato ma non per me, per le nostre famiglie che ci vogliono nemici.

<<io lho fatto per te, soleil drosty, non chiedo il tuo completo perdono, e la tua fiducia, ma almeno possiamo provare a diventare amici?>> dice lui.

<<brian mi hai fatto qualcosa di imperdonabile,non mi sento pronta a fidarmi di te, mi dispiace>> dico io

<<ora esci, brian>> dico seria.
<<ti odiero ancora,sappilo>> dico io.

<<ti rincorrerò sempre, non me ne frega un cazzo potrai anche detestarmi, ma ora il mio obbiettivo e riconquistare la tua fiducia, soleil drosty, sarai la mia ossessione>> dice lui con tono possessivo,e sicuro, dopodiche uscií dalla stanza.

un po di pace.
dovrei crederlo?
non mi ha chiamato piccoletta,almeno è riuscito a fare un discorso serio.

sono stanchissima, dopo questa frase, crollai in un sonno profondo, abbastanza profondo.

ripensando a quella frase
"tu,soleil drosty,sarai la mia ossessione" .



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