27. Piccoli segnali

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Elena's pov

«Raga tutti i cantanti sulle gradinate!» Chiamai i miei compagni.

Ci sistemammo, pronti a scoprire le novità.

Partì un video che ci comunicò che i nostri inediti sarebbero andati su Radio Zeta.

«Woo che figata» esultai io.

«Amò comunque la tua spacca, è uscita da due giorni e già la si sente ovunque». Disse Alessia, che si era unita a noi.

Sentii una voce dietro di me.

«Comunque, troppo bella la tua» disse Francesca, rivolta a Gabriel.

«Grazie, te balli da dio proprio» rispose lui con un sorriso sincero e imbarazzato.

In quel momento incrociai gli occhi di Alessia.

«Ci siamo capite», mormorai ridendo. Lei mi seguì in una risata complice, ma dentro di me non potevo ignorare quella sensazione di fastidio nello stomaco.

Vybes' pov

«Oh bro, ma che figa comunque». Dissi entrando in stanza, trovando Trigno spiaggiato sul suo letto.

«Ma chi, Francesca?»

«Elena bro, vabbè mi' pure lei non scherza eh» aggiunsi buttandomi sul mio letto.

«Te sei fidanzato, ti ricordo».

«Detto da te fa ridè, ma comunque che c'entra? Sto con Elena io».

«Ma come va tra voi ora?» Mi chiese, alzando leggermente il busto per guardarmi.

«Bho bene, perché me lo chiedi?» Lo guardai interrogativo.

«Così, te vedi di non fare cazzate».

Non risposi, non mi piace quando si insinuano certe cose. Ma come gli viene in mente?

Mi girai dall'altra parte, dandogli le spalle, ma la porta si aprì.

«Dai Fra!» Sentii dire dalla mia ragazza.

«Oh è la verità» disse Francesca. Chissà di che stavano parlando.

«Preferisco te baby» le mandò un bacio, entrando in camera. L'altra restò sull'orlo della porta e rise di gusto.

«Ah tradisci il tuo ragazzo allora?»

«Ovvio, solo per te». Le fece l'occhiolino e scoppiarono a ridere.

«Oh ma de che state a parlà?» Mi intromisi io.

«La tua ragazza preferisce me a te, mi dispiace» alzò le spalle ridendo la mora.

«Ao mi offendo io» scherzai.

Elena rise e si avvicinò al mio letto, sedendosi accanto a me.

«Dai scherzavo» mi diede un bacio a stampo e Francesca ridacchiò.

«Vi lascio da soli!» Disse alzando le mani, per poi lasciare la stanza.

«Io sono trasparente, in tutto ciò» ironizzò Pietro, ancora steso tranquillamente sul suo letto.

Dopo poco ci addormentammo e il giorno dopo mi svegliai più tardi del solito.

Passai la mattinata in studio, a provare le assegnazioni per la puntata.

Quando tornai vidi quasi tutti sulle gradinate, così mi unii a loro.

«Che succede?» Chiesi.

«Bho, ci hanno chiamato qua». Rispose Elena.

«Ciao ragazzi» ci salutò Maria, noi ricambiammo e lei continuò.

«Allora, negli ultimi giorni avete dovuto rispondere a diverse domande, alcune comode e altre scomode. Ora vediamo i risultati».

Lo schermo si illuminò, metà verde e metà rosso.

«Iniziamo subito, vediamo i ballerini più e meno preparati». Disse Maria.

Uscirono Daniele come più preparato e Teodora come meno.

«Ora i cantanti, come più preparata c'è Elena!»

«Grazie» disse lei, voltandosi verso di noi e lasciandoci un sorriso.

«Per i meno preparati ne ho ben tre, avete qualche idea?» Io alzai la mano.

Alla fine uscirono Trigno, Luk3 e Diego.

Dopo poco fu il turno di chi aiuta di più e chi meno. Come quello che aiuta meno uscii io, prevedibile.

Per fortuna Maria ci scherzò sopra, avevo paura che mi avrebbe sgridato.

Quando si scollegò decisi di tornare in studio. Dovevo provare ancora qualche canzone perché domani dovremo di nuovo registrare. Non so ma non mi sento molto sicuro con queste assegnazioni.

Provai e riprovai, ma non mi sembrava mai abbastanza.

Sfinito, tornai in casetta e mi diressi subito in camera. Non c'era nessuno ma sentii lo sfruscio dell'acqua nella doccia, probabilmente occupata da Elena.

Mi cambiai velocemente e mi stesi nel letto.

Dopo poco vidi uscire dal bagno Elena con solo un asciugamano addosso.

«Oddio non pensavo fossi qua» disse arrossendo leggermente.

«Mi sono dimenticata di prendere i vestiti prima» disse per smorzare la tensione e l'imbarazzo.

«Tranquilla, lo faccio pure io». Sorrise e tornò in bagno per vestirsi.

«Rieccomi» riapparse dopo poco e si butto sul letto.

«Hai sonno?» Le chiesi.

«Sì e non poco» rispose sbadigliando.

«Anche io, è stata na giornata assurda».

«Mh, pesantissima proprio» disse chiudendo gli occhi.

«Buonanotte amo».

«Buonanotte».




Spazio autrice
Capitolo molto breve ma voglio arrivare a un determinato punto, poi vedrete perché...

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