Capitolo 1.

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ALEX.

La luce penetra dalla finestra e i raggi del sole di Miami mi svegliano, ricordandomi che devo alzarmi.

Spengo la sveglia che sta suonando ormai da più di cinque minuti e mi affretto a fare colazione e cercare qualcosa da mettermi. Ormai pronta scendo al piano di sotto.

«Sei in ritardo.»

«Si mamma lo so, non c'è bisogno di puntualizzare ogni mio errore anche se credo che la cosa ti diverta.»

«Modera i toni con tua madre, signorina.»

«E tu invece ricordati che la signorina è cresciuta. Sto uscendo, ciao.»

«è sempre la solita!». Le sento dire mentre chiudo la porta alle mie spalle. La giornata è cominciata e tanto per cambiare sono in ritardo all'appuntamento con Skyler, anche stamattina. È già li seduta sugli scalini dello Smith's club che mi aspetta. Odio quel posto, ci passo già tutte le sere ,e come se non bastasse, ci devo passare anche di mattina.

«Hey, fatto tardi anche stamattina?» chiede, con il suo solito ottimo umore.

«Sì», rispondo fredda a causa del mio pessimo umore, che ormai sta diventando il mio umore abituale.

«Hai litigato con tua madre, vero?»

«Sì, ormai è diventato il mio "buon giorno" litigare con lei. Ma ormai ci sono abituata, non è niente.»

«Dai, Alex, non fare così. Ormai sono mesi che ti vedo con quest'umore e la cosa mi ha stancata sinceramente. Ti decidi a dirmi che succede?»

«Non è niente, sono solo stanca della mia famiglia.»

«Be', le cose non miglioreranno mai se non cerchi di accettarli nella tua vita.»

«In realtà sono loro che dovrebbero accettare me per come sono e non sperare che io diventi la figlia dei loro sogni. Perché è evidente che non lo sono.»

«Sono i tuoi genitori, ti vogliono bene comunque».

Credo che questo assurdo pensiero lo eliminerebbe se vivesse con me per un solo giorno.

«Sì, certo se potessero rimpiazzarmi con un cane lo farebbero.»

Scoppia a ridere. «Dai su andiamo, o faremo tardi.»

Ed ecco il luogo in cui tutti sottolineano i tuoi errori, ti giudicano per sei ore di fila, e non sei mai abbastanza per qualsiasi cosa. Conosciuta anche come scuola.

Ci raggiungono all'entrata Amber e Rebecca, le classiche amiche fantastiche che fanno di tutto pur di strapparti un sorriso.

«Hey, come va, ragazze?»

«Tutto bene, ma abbiamo qualcuno giù di corda stamattina», risponde per me Skyler, rivolgendomi un occhiata . Ovviamente alludeva a me.

«Tutto okay, Alex?» chiede Amber, il raggio di sole delle nostre giornate. Qualsiasi cosa succeda, lei sarà sempre col sorriso sulle labbra.

«Tutto okay, non è niente, sono solo stanca.»

Mi rivolge un sorriso, e mi sforzo di ricambiare, ma stamattina non è proprio giornata.

La nostra conversazione viene interrotta dal suono della campanella. Tutti gli studenti si affrettano ad entrare,ma non capisco che fretta abbiano ad entrare.

Salgo le scale e mi dirigo verso l'aula, già piena dei miei compagni e, come al solito, quella in ritardo sono io.

Alla prima ora c'è la professoressa Morris,insegnate di matematica, la mia croce.

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