Capitolo 25

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Zack.

Sono completamente pietrificato. Non solo mio padre ha sentito tutta la conversazione con Alex,ma mi sta dando dell'assassino e del fallito. È così frustrante,il fatto che lui si comporti da superiore,quando in realtà è la feccia delle persone.

« Che cosa ci fai a casa mia? » Fa un passo per entrare dentro casa, ma gli spingo le mie mano contro il petto per farlo indietreggiare.

« Nessuno ti ha detto di essere il ben venuto,anzi se te ne vai ora mi faresti un favore. »
« Perché tratti così tuo padre Zack? » Sta facendo il buono solo perché c'è Alex lo so.

« Io non ti considero più mio padre dovresti saperlo,e ora vai fuori da casa mia. » incrocia le braccia al petto.

« Ma se non ci sono neanche piede. »

« E mai ce lo metterai,ciao. » Fingo un sorriso e gli sbatto la porta in faccia.

« Zack ma che fai! » che?
« È pur sempre tuo padre! » No,questo non può farlo. Non può dirmi come devo o non devo trattare mio padre,lei non sa un bel niente di quello che ha fatto.

« Alex,dimmi una cosa, cosa sai del passato di me e mio padre? Hai fatto delle ricerche su quell'uomo che oggi si fa chiamare Trent Owens? »

« No non so nulla su di lui,ma non sarà orgoglioso di te visto quello che hai fatto a suo tempo! »

« Alex per favore,si ragionevole.» Alza le braccia al cielo.

« Lo sono fin troppo Zack! » Non so cosa fare,molti penserebbero che sto per fare la cosa più ovvia,ma non è così. Le prendo il viso fra le mani e prima di pensare ad una buona ragione per non farlo stampo le mie labbra sulle sue. Lotta per non baciarmi,ma con scarsi risultati. Mi spinge le mani contro il petto per allontanarmi.

« Pensi che baciandomi tu risolva le cose? » ho combinato un disastro.

« Certo che no! »

« Allora perché lo hai fatto? Perché non hai pensato ad una buona ragione per parlare ed aggiustare le cose,invece di scegliere la strada facile? Credi che io ora ti abbia perdonato. Il fatto che ci siamo baciati,non significa tu non sia un assassino ! E che io non posso stare con un assassino!» Continua a ripetere quella parola , assassino,assassino. Come faccio ad uscirne . Cazzo !

« Alex non so più come dirtelo,non sono stato io,mi devi credere! »
« Dammi una buona ragione,una prova,per cui io ti debba credere? »

« Perché devi fidarti di me! » si poggia con la schiena al muro.

« Non basta,trovane un'altra. » Calo la testa rovistando tra i pensieri. Non so che dire,non ho prove,non ho niente,solo un incondizionato amore per lei.

« Ecco,come immaginavo. » Va verso la porta.

« Alex! » Le blocco il polso. Strappa via il polso dalla mia presa,apre la porta ed e la sbatte alle sue spalle.

Sento le gambe cedere,e scendere pian piano,la schiena scivolare lungo la porta.

Calo la testa fra le ginocchia. Una lacrima mi scorre sul viso. Mi copro il viso con le mani in preda alla disperazione. Ma che sto facendo? Mi asciugo il viso,e prendo le chiavi della moto. Apro la porta e mi fiondo per le scale.

Inserisco la chiave e il motore ruggisce. Prendo il telefono e compongo il numero di mio padre.

-Zack? – pronuncia il mio nome stupito.

- Dove sei?-

- A casa,perché ? –

-Dobbiamo parlare,fatti trovare davanti il Green Park tra dieci minuti. –

-Va bene,ma ... - chiudo la comunicazione,impugno l'acceleratore e sfreccio per le strade di Miami.

Fermo la moto davanti il Green Park,mio padre mi raggiunge appena mi vede.

« Cosa mi devi dire? »

« Perché hai chiamato Trevis? » Inarca un sopracciglio.

« Tuo cugino intendi?»

« Sai bene di chi parlo! Perché lo hai fatto venire qui? Che complottate? Un'altra vittima? Non è stato abbastanza uccidere tuo fratello?» L'odio gli accende gli occhi.

« Tuo cugino si è offerto di aiutarmi, si è schierato con il giusto,a differenza tua che ti sei rifiutato di aiutare tuo padre! »

« No,io mi sono rifiutato di uccidere mio zio! Invece quel viscido si è venduto a te e ha ucciso suo padre! Ti avverto,appena avrò scoperto cosa complottate non la passerete liscia.»

« Potrei dirti la stessa cosa,per quanto ne so potrei andare proprio ora dalla polizia e denunciarti,e ti assicuro che stavolta non la passeresti liscia.»

« La verità verrà a galla papà ricordalo,e io non ti permetterò di rovinarmi. »

Risalgo in moto e accelero, fino ad arrivare a casa mia.

Prendo la valigia e inizio a metterci dentro tutti i vestiti,mentre un singhiozzo mi esce dalle labbra. Ora basta. 


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