Capitolo 16

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ALEX.

Tutto in questa stanza si è fermato. È tutto in pezzi,mi ritro-vo interdetta con davanti una parte di Zack che non cono-scevo.     La rabbia si consuma sul suo viso spento. Non l'ho mai visto così. Non so cosa provo in questo momento,è tutto così  ingiusto.     

Zack si alza e va verso la porta.

« Dove vai? » chiedo quasi spaventata dalla risposta che mi potrà dare.

« Dobbiamo andare di sotto,vieni.»  Usciamo dalla stanza e la sua mano poggiata sulla mia schiena mi dà sicurezza.

Mi volto e un mezzo sorriso si abbozza sul suo viso. Non è un vero e proprio sorriso,ma più che altro il suo modo di dirmi che in qualche modo andrà tutto bene.

Scendiamo le scale,e l'ansia cresce scalino dopo scali-no,finche non mi sembra che il mio cuore possa esplodere quando siamo in soggiorno.

Mia madre va avanti e indietro per la stanza. Trent è seduto sulla poltrona di fronte al tavolino.

« Sedetevi pure. » dice indicando con un cenno il divano.

Zack tamburella nervosamente le dita sul ginocchio,lo sguardo perso nel vuoto. 

Stanza viene colmata da un silenzio imbarazzante per qual-che istante.

« Mi spiegate che cazzo succede qui? Trent tu sei davvero suo padre?» rompo il ghiaccio guardando Zack,per poi spo-stare di nuovo lo sguardo sul mio patrigno.

« Tutto questo è assurdo!»esclama mia madre,mettendosi le mani sulle tempie. « Trent dì qualcosa per amor del cielo! » continua.

« Sì,lui è mio padre.» interviene finalmente Zack.

« Mi fa piacere che lo ricordi. »  dice con aria di sfida suo padre. 

Zack alza il mento e rotea gli occhi su Trent.

« Sul serio?» Zack scatta all'in piedi,e io porto istintivamente  lo sguardo su di lui.

« Non sono più una tua cazzo di proprietà,ho diciassette anni e tu in questi anni non hai fatto niente per me. Credi davvero che io ti vede
come un padre ? » Urla Zack sfregandosi la nuca.     Trent re-sta a bocca aperta.

« E voi due? Cosa avete da dire,su quello che stava succe-dendo poco fa? » Interviene mia madre.

« Non sono affari tuoi quello che stava succedendo poco fa mamma! » esclamo.

« Tu sei affar mio Alex ! Che tu lo voglia o no,suo tua ma-dre. » 

« Io e Zack stiamo insieme,e questo non ti deve interessare!» Alzo la voce senza rendermene conto.

« Alex ma siete fratelli!»

« Fratellastri!» Replico alzandomi,e Zack fa per toccarmi il braccio.

« Non c'è differenza Alex! Sii ragionevole per una volta ! » risponde a tono mia madre.

« Lo sono fin troppo! »

« E tu sei riuscito a combinare qualcosa Zack? »

« Non sono io quello sotto accusa qui!» percorre  a grandi passi la distanza tra il divano e la porta, ed esce sbattendola alle sue spalle.

Gli occhi mi si velano di lacrime. « Io vi odio! » urlo cor-rendo sulle scale.  Entro in camera chiudendo a chiave la porta.  Mi siedo per terra portando le gambe al pet-to,appoggiando la schiena ai piedi del letto.

Le lacrime calde mi tagliano la faccia,  e mi copro il viso con le mani.

Scorro il monitor col dito,per leggere il messaggio che mi è appena arrivato,lo apro. È Zack.  Due semplici parole che ba-stano  a farmi precipitare il mondo addosso.

*Mi dispiace*

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