Capitolo 24

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Alex.

Stamattina mi sono svegliata con un terribile mal di testa. Non riesco ancora a credere a quello che Travis mi ha detto ieri sera. Ho cercato Brooke Anderson sul web,e tutta la verità è salita a galla. Una verità che non và a favore di Zack. Sono sconvolta.

Mi preparo per andare a scuola,sono le sette e mezza,non mi sono mai alzata così presto.

Una volta pronta,scendo in soggiorno e mi siedo sul divano,mentre aspetto che Zack mi passi a prendere. Non so come farò a guardarlo negli occhi,sapendo quello che ha fatto. Sono le otto meno un quarto. Un brivido mi percorre la schiena quando vedo la sua moto fermarsi nel vialetto. Indossa un jeans stretto e una t-shirt nera,è incredibile quanto sia attraente anche così. Si toglie il casco,e si passa una mano fra i capelli per riportarli su. Esco fuori prima che lui bussi alla porta,non voglio altre liti già di prima mattina.

Mi cinge il fianco e mi attira a se,stampandomi un bacio sul collo.

« Ehi.» Mi iniziano a sudare le mani dal nervosismo.

« Tutto okay? Sei strana. » Mi limito ad annuire. Ho deciso che gli parlerò quando saremo nel cortile.

« Va tutto bene. »

« Okay,allora andiamo? » mi chiede.

« Sicuro.»

Salgo,e mi aggrappo alla sua vita per non cadere. I palazzi e le case scorrono veloci davanti i nostri occhi.

Arrivato fuori scuola,Zack parcheggia la moto ed entriamo in cortile. Okay,ci siamo ormai.

« Zack,andiamo più in là,devo parlarti. »

« Okay. » Mi risponde inarcando un sopracciglio.

Andiamo sul retro dell'edificio,e ci sediamo su uno scalino.

« Cosa devi dirmi? » inspiro profondamente sfregandomi le mani sulle cosce.

« Zack,tuo cugino ieri sera mi ha chiamata ... » Si volta di scatto.

« Cosa! Ti ha fatto qualcosa? Se ti ha fatto qualcosa basta che me lo dici e ... »

« Sta zitto!non mi ha fatto niente,lasciami continuare. Stavo dicendo,mi ha chiamata,dicendo che voleva incontrarmi perché doveva dirmi una cosa importante su di te. Credevo volesse dirmi qualche scemenza,così ci sono andata. Poi ha iniziato a parlarmi di quella storia. »

« Quale storia? » deglutisce.

« La tua storia con Brooke Anderson, e il fatto che tu l'abbia uccisa!» Sgrana gli occhi.

« Non crederai sul serio a questa stronzata? » dice iniziando a sfregarsi nervosamente le mani.

La campanella suona,interrompendo la conversazione.

« Ne parliamo più tardi,dopo le lezioni vengo a casa tua. Zack ,stavolta non scappare,non te lo permetterò. » Prendo la cartella ed entro dentro.

Durante l'intervallo Skyler mi ha domandato svariate volte cosa avessi,e io le ho risposto in modo evasivo ogni volta. Non posso raccontarle di Zack,sarebbe troppo rischioso.

Le lezioni sono terminate,e come concordato,subito dopo aver posato la cartella a casa,vado a casa di Zack.

Cammino sul marciapiede verso casa del mio ragazzo,ma sento una strana sensazione,come se qualcuno mi stesse seguendo. Probabilmente sarà la mia immaginazione.

Arrivo davanti il palazzo,entro e salgo con l'ascensore fino al terzo piano. Busso alla porta e dopo pochi istanti la porta si apre.

Entro,e mi siedo sul divano.

« Allora,stavamo dicendo? » ma scherza?

« Zack,possibile che prendi la cosa così alla leggera? Hai ucciso una persona cazzo! » dico iniziando ad alzare il tono di voce.

« Alex non essere ridicola! »

« Non hai scuse Zack! Mi sono andata ad informare. Ti rendi conto che aveva solo sedici anni! Perché hai fatto una cosa simile! »

Si alza di scatto.

« Io non l'ho uccisa ! Come devo dirlo? In che lingua devo esprimermi perché qualcuno lo capisca?Dimmi cosa devo fare per convincerti e la farò . » Sbraita andando avanti e indietro.

« Zack,sei schedato alla centrale della polizia! Non c'è modo per cui tu possa convincermi. Era una ragazza,e tu l'hai uccisa cazzo! »

« Alex,ti giuro che non l'ho fatto! Io ero innamorato di lei,sono stato malissimo quando l'hanno ritrovata morta,mi hanno accusato perché ero il suo ragazzo,e hanno pensato che fossi io il colpevole,visto che passavamo la maggior parte del tempo insieme! Devo dedurre che tu non ti fidi di me? » Ho la testa che mi scoppia,gli occhi mi pizzicano per le lacrime.

« Come faccio a fidarmi di te,se è stata sparsa denuncia su di te? E sul fatto che hai mandato la tua e all'aldilà ! »

Si avvicina a me bloccandomi contro il muro. Mi tiene il viso tra le mani. I nostri volti lontani millimetri.

« Alex,ti giuro che non sono stato io. Non so come uscirne,aiutami. »

« Non posso fare niente per aiutarti Zack. Ti sei cacciato in un guaio più grande di te. E ora lasciami andare.» un nodo mi si stringe alla gola.

« No Alex,non fare quello che credo tu voglia fare. Ragiona» Gli occhi stracolmi di lacrime.

« Spostati, Zack,è finita. » la voce strozzata dal pianto. Lo spingo e vado verso la porta. La mia mano si poggia sulla maniglia. Devo trovare la forza di volontà per andarmene.

« Alex,non farlo,ti prego ... » Apro la porta,e mi ritrovo davanti Trent.

« Ah quindi,oltre ad essere un fallito,adesso andrai anche in prigione per omicidio? » Esclama con le braccia conserte al petto . Zack rimane paralizzato,e la mia reazione non è diversa dalla sua.



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