Capitolo 27.

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Alex.

« Oh,non piangere dolcezza,non sono io il cattivo qui. » 

Ho la mente sovraffollata da migliaia di pensieri,e tanta paura.

« Si invece! I cattivi siete voi,aspetta solo che Zack lo sappia e ... » Spinge la canna della pistola più forte contro la pelle.

« Shh,ti conviene fare silenzio ,o ti faccio fuori qui proprio adesso. » Trent stringe i pugni,ed emette un suono maligno.

« Tesoro,Zack non ti troverà mai,o meglio,quando ti avrà trovato sarà troppo tardi. E non temere. » si avvicina a me e mi prende il mento fra il pollice e l'indice,costringendomi ad alzare il viso.

« Dopo di te toccherà a lui. » Mi lascia il viso e reclino la testa al pavimento. Le mie lacrime miste al mascara colato,cadono una dopo l'atra sul grande tappeto posizionato al centro della stanza. 

« Trevis,dobbiamo andare  fuori città,non puoi farlo qui,nessuno deve trovare alcuna prova. » Trevis,annuisce.

Non ho la benché minima idea di come fare. Non so come liberarmi dalla presa di Trevis.

« Su muovi quelle gambe Evans. » mi spinge invitandomi a camminare. A testa bassa percorro il tratto fino alla porta, la mia vita potrebbe finire da un momento all'altro. Quando realizzo che passeremo per il soggiorno prima di arrivare alla porta,un idea mi illumina la mente.  Usciti dalla stanza la visione di mia madre in cucina mi gratifica,prima di pensare ad un buon motivo per non farlo inizio ad urlare con tutta me stessa.

« Mamma ! Mamma aiutami ti prego,chiama la polizia! »  Il volto le diventa bianco come un lenzuolo.

« Alex! Oddio Trent cosa stai facendo! » Una lacrima le solca la guancia.

« Stanne fuori Meredith. » Si porta una mano alla bocca per lo stupore. Sento il sangue affluire alle tempie.

« Starne fuori? Tuo nipote sta tenendo una pistola carica puntata alla tempia di mia figlia! È anche tua figlia ! » un ghigno maligno spunta sul viso di Trent.

« Lei non è mia figlia,e tu non sei la donna che amo. Per me questa famiglia è solo una copertura non lo capisci ? Io non ti amo Meredith. »  Non credo alle mie orecchie. Per tutti questi anni Trent ci ha solo persi in giro.

« Questo è troppo,io chiamo la polizia!»  Una scossa mi attraversa la mente.

« No mamma non farlo! »  Trent va verso mia madre e con uno pugno la manda al tappeto.  Le lacrime crescono sempre più veloci.

« Ora sistemata,andiamo.»  Trevis mi da un calcio dietro la gamba.

« Avanti muoviti! » una volta sul portico Trent va a prendere l'auto,e io e Trevis restiamo solo,per alcuni minuti.

« Ora ti insegno perché non devi aprire la bocca quando non ti viene chiesto. »  Un pugno mi apre uno squarcio sullo zigomo.  Incasso una ginocchiata nello stomaco,il dolore lancinante mi fa cadere in ginocchio.

Le lacrime non si fermano,stavolta non ho scampo,avrei dovuto ascoltare Zack. Vorrei solo che fosse qui.

Trent arriva e ferma la macchina davanti a me e Trevis.

Esce dall'auto e viene verso di noi.

« Piantala di dare spettacolo Trevis. Mettila nel porta bagagli. » Il panico mi assale,sono claustrofobica.

« No vi prego,non nel bagagliaio.» Sento un forte colpo dietro la nuca,e cado al suolo priva di sensi.

« Ti ho detto che non devi aprire la bocce se non ti viene chiesto. »

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