Capitolo 21

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ALEX.

Non ci capisco niente,perché mia madre l'ha fatto.

« Tutti i presenti in questa stanza sono pregati di uscire e di lasciarci soli con i ragazzi e di lasciarci fare il nostro lavoro. Vi verremo noi a chiamare quando sarà il vostro momento di intervenire.» i miei genitori fanno come gli è stato detto dalle forze dell'ordine e salgono al piano di sopra. Scortano me e Zack al tavolo di lavoro di mio padre, ci sediamo l'uno accanto all'altro. I poliziotti accendono la luce della lampada,e tirano fuori un plico.  Si siedono e uno dei due apre la busta.

« Bene bene,allora. Qui risulta che Meredith  Thompson, abbia avuto una figlia con  Andrew Evans, cioè tu. » dice facendo un cenno col capo a me.

« I due si sono divorziati sei anni fa. Meredith si è risposata con Trent Owens, il quale ha un figlio,Zack Owens, con la sua ex moglie Celine Johnson. Adesso , scusate un attimo ... »  gli occhi del poliziotto si alzano dai dati registrati sulla carta e si posano su Zack.

« Tu ragazzo,hai un viso così familiare. Sicuro che io e te non ci siamo mai visti? »

La fronte di Zack si imperla di sudore.

« Certo che no,mi confonde con qualcun altro sicuramente.» Dice balbettando.

« Eppure il tuo nome non mi è nuovo,evidentemente mi sto confondendo,comunque sia continuiamo. Voi due ragazzi siete imparentati,non direttamente è ovvio,ma non possiamo essere sicuri del fatto che nelle vostre vene non scorra lo stesso sangue,questo porterebbe se un giorno mai vi sposerete e avrete figli,alla nascita di forme di vita non sane. Dobbiamo portarvi alla centrale e farvi delle analisi. Ma prima,vorremo fare un colloquio anche con i vostri genitori.»

Tutto questo non sta accadendo davvero,non può essere vero.

« Aspetti,e se, i risultati degli esami direbbero che io e lui siamo imparentati direttamente,in tal caso cosa succederebbe? »

« Sarete costretti a lasciarvi signorina.» qualcosa nella mia mente si spacca. Tutto è di nuovo come non dovrebbe essere.

« Bene,aspettateci in macchina,noi parleremo con i vostri genitori.»  Io e Zack usciamo fuori ed entriamo in macchina.

Le mani di Zack tremano sulle sue ginocchia. Gli prendo la mano e la stringo.

« Ehi,andrà tutto bene,non ci separeranno ... Zack,ho la netta sensazione che questo non sia l'unico motivo per cui tu sei agitato ,molto agitato.» Si volta di scatto verso di me.

« Ma che stronzate ti passano per la testa? Io non ho fatto niente,perché pensi che io abbia fatto qualcosa cazzo!»

« Zack non ti ho accusato di un bel niente! E piantala di urlare! »

« Io non sto urlando,tu stai urlando. » emetto un verso di frustrazione.

« Mi sembra di essere tornata ad un mese fa,ai due ragazzi che si odiavano. »

Esco dall'auto, e tiro fuori il pacchetto di sigarette.  Ne prendo una insieme all'accendino,e me la metto fra le labbra. L'accendo e in uno sboffo caccio fuori una nuvola di fumo. Come è possibile che sono arrivata a questo punto? Cammino avanti indietro e ogni tanto do un'occhiata a Zack,tiene lo sguardo fisso nella direzione opposta alla mia.

Dopo dieci minuti i poliziotti escono fuori molto agitati.

« Muovetevi,andiamo. » butto il mozzicone atterra e lo spengo con la scarpa.  Entro in auto e sbatto la porta. Zack fa saltellare la gamba,rendendomi ancora più stressante il viaggio.

« La vuoi piantare!» sbotto quando il mio sistema nervose arriva al limite.  Mi guarda e la smette senza neanche rispondere.

L'auto frena bruscamente davanti la questura. Il poliziotto seduto sul posto del passeggero ci apre la porta e ci porta dentro all'edificio. Una goccia di sudore scorre dalla tempia di Zack. Questo suo strano comportamento mi inquieta sempre di più.

Ci portano davanti ad una porta su cui c'è scritto INFERMERIA E PRELIEVI

« Entrate.»  Ci fanno sedere su due poltrone bianche,Zack mi prende la mano,e io mi volto verso di lui. L'ago s'infila nella vena,e il sangue scorre nel tubicino di gomma. Le nostre provette vengono prese e portate ad analizzare seduta stante.

« Allora ragazzi,mentre i dati vengono analizzati vorrei parlare solo con te Zack. »

Alza di scatto la testa

« Con me ? »

« Già,andiamo.» Zack mi sfiora la mano e poi segue il poliziotto.

ZACK.

« Cosa  mi vuole chiedere? »

Entriamo nella camera degli interrogatori,chiude la porta a chiave e ci sediamo al tavolo.

« Avevo dubbi sulla risposta che hai dato al mio collega a casa della ragazza poco fa. Cosi ho fatto una ricerca sul tuo passato Zack Owens,e sono uscite fuori tante cose interessanti su dite.»

La paura aumenta sempre di più.

« Ad esempio,questa denuncia per omicidio da parte della famiglia Anderson,per aver ucciso la loro figlia,Brooke Anderson. »

Sbarro gli occhi.

« Ascolti mi deve credere,io non c'entro nulla. Non so chi sia stato,ma di certo non sono stato io.  Io l'amavo. »

Il poliziotto scoppia a ridere.

« Lo dicono tutti. »

« Lo so,non ho niente nessuna prova con cui difendermi,ma gliele porterò,mi creda la prego.»

Contrae la mascella.

« Non so ragazzo,c'è qualcosa nel tuo sguardo che mi porta a credere. E va bene. Ma hai solo una settimana di tempo. Altrimenti ti sbatto dentro finche campi. »

« La ringrazio,non sa quanto le sono grato,solo posso chiederle un favore? Non dica nulla alla ragazza di questa storia.  Okay ?»

« Non le dirò nulla stia tranquillo,ora se ne vada e non mi faccia perdere altro tempo. »

Esco fuori dalla stanza e percorro a grandi passi il corridoio, da adesso devo riuscire a tirarmi fuori da questa storia,devo riuscire a riscattare l'immagine di Zack Owens.

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