Capitolo 16. Confessioni (parte seconda)

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Capitolo 16

Pov Edmund

-Sono stato in molti posti, a dodici anni sono stato per la prima volta a New York, poi con Honor ho visto la Francia e la Grecia e infine l'Irlanda e l'Inghilterra per studio.- dissi e osservai la bocca di Amanda aprirsi in un enorme "O". Risi e lei arrossì, mi piaceva troppo quando arrossiva e così ripresi il contatto tra le nostre mani che avevo precedentemente interrotto.
-Scusa è che... Insomma... Hai viaggiato davvero molto e scommetto che è stato molto bello.- mi disse infine abbassando lo sguardo. Sentivo sempre un tuffo al cuore quando mi guardava negli occhi e volevo che lo facesse ancora e ancora e ancora.
-Tu dove sei stata?- chiesi infine e una ciocca dei suoi capelli le finì sugli occhi e istintivamente gliela rimisi apposto. Cavolo! Quanto avrei voluto baciarla in questo momento!

Lo so tesoro, ma devi andarci piano!
E tu cosa vuoi?
Io sono la tua Coscienza che ti dice cosa fare.
Era retorica come domanda!
Fa niente.

-Io...-si fermò un attimo per guardarmi le labbra e poi arrossire. Sapeva che lo avevo notato e credo che se avesse potuto si sarebbe scavata una tomba seduta stante tanta era la vergogna.
-Io sono stata in Africa, nelle colonie francesi e in Francia. Con i miei genitori e i miei fratelli l'abbiamo vista tutta!- mi disse poi con un sorrisone stampato in viso. Adoravo il suo sorriso.

Edmund la pianti?
No!

-Tu non ricordi se per caso Matteo avesse una ragazza?- okay, questa domanda è strana e Amanda doveva aver notato la mia espressione confusa perché mi spiegò cosa intendesse.
-So di averti detto che non lo conoscevo, ma in realtà lo conosco molto bene e questa domanda mi torturava da tanto tempo: voglio sapere se lui ha mai parlato di una ragazza in particolare che gli piacesse o se ne aveva una.-
Presi tempo prima di parlare, avevo come l'impressione che lei fosse stata una delle sue fiamme e la cosa mi faceva stare male.

Ma perché?
Ahh ma allora sei duro di comprendonio!
Taci!

-Prima che andassi via non ci ha mai parlato di qualcuna che potesse anche solo lontanamente essere la sua ragazza. A dire la verità si faceva una ogni sera o comunque quasi tutte le sere e non ci ha mai detto che gli interessasse qualcuna in particolare.- notai i suoi occhi spegnersi e mi affrettai a chiederle cosa fosse successo.
-Non ti ha mai parlato di una scommessa?-
-Oh si! L'avevano fatto lui e Marco: dovevano rimorchiare una ragazza vergine e timida, sai le solite secchione, ma erano ubriachi quando l'hanno fatta e soprattutto avevano scommesso una cassa di birra.- a me era sembrata una cosa assolutamente ridicola e stupida infatti non vi presi parte anche se mi diedero del fifone. Non mi sembrava giusto nei confronti della povera sfortunata che si sarebbe trovata nelle grinfie di quei due.
-Ma tu sei sicuro che non avesse mai provato dei sentimenti per nessuna?- me lo chiese in un sussurro e la sua voce era leggermente incrinata e questa volta non voleva mascherarla.
-L'ho visto strano solo gli ultimi tempi e io allora avevo i miei problemi. Ma perché queste domande?-
-Non credo che sia pronta per raccontarlo. Non preoccuparti.-
-Ma io lo voglio sapere!- ero proprio un egoista, ma il solo pensiero che quel cretino avesse potuto farle del male mi rendeva pazzo.
-Okay, allora... Matteo è stato il mio primo e vero amore, o almeno per me era stato amore. Mi ha corteggiata, mi ha fatta sentire amata e io cadevo ai suoi piedi ogni volta che mi sussurrava cose dolci e quando mi diceva che mi amava. Io credo che almeno un po' di bene me ne abbia voluto. Tuttavia una sera io ero a casa usa e i suoi non c'erano, aveva bevuto un po' e mi aveva portata nella sua camera. Credevo di essere pronta per cedermi a lui con tutta me stessa.- delle lacrime incominciarono a solcarle il viso e io gliele catturai subito cercando di stabilire un contatto visivo tra di noi. Mi sentivo morire a vederla così.
-Cosa è successo?-
-Continuava a chiamarmi Giulia, mentre le sue mani mi toccavano e allora ebbi paura.- si calmò un po' prima di continuare - Gli diedi uno schiaffo e cercai di uscire dalla stanza, ma lui mi afferrò per un polso e mi ributtò sul letto. Ero così shockata che non ricordo quasi nulla. Comunque dopo avergli tirato la lampada addosso me ne andai e i miei genitori lo denunciarono. Tu eri già andato via da un po'.-
-Stava per violentarti.- sussurrai per autoconvincere me stesso. La cosa mi fece ribollire il sangue e strinsi le mani a pugno. Come avrei voluto uccidere Matteo in quel momento.
-In tribunale raccontò della scommessa e io mi sono sentita morire dentro, quello è stato l'anno più bello e più brutto della mia vita. Io mi consideravo la sua ragazza, ma sapevo che in un certo senso si vergognava di me, ma la cosa che mi fa più male è che sono stata così ingenua da non accorgermi di nulla!- adesso anche la sua rabbia si poteva percepire attraverso il minimo contatto.
-Io... l'ho dimenticato. L'ho amato tanto e l'ho odiato tanto.-
-Mi dispiace, io non volevo che il tuo dolore tornasse!- che coglione!
-No Edmund! Più ne parlo più supero la cosa e credimi quando ti dico che Matteo è stato un capitolo della mia vita meraviglioso e credimi ancor di più quando ti dico che se me lo trovassi davanti non si accorgerebbe dell'innocente Amanda del liceo bensì dell'Amanda aggressiva che gli tirerebbe un sacco di calci!- detto ciò tirò un sospiro e mi guardò sorridendo e asciugando le ultime lacrime sfuggite ai suoi occhi.
-Mi vergogno per lui.- dissi poi ed era vero. Come aveva potuto fare una cosa del genere alla mia Amanda.

Je t'aime ~ IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora