Pov Amanda
È incredibile come una sequenza di azioni e di scelte soprattutto possano cambiare così tanto la tua vita.
Nel mio caso, Edmund è stato una scelta.
Non avrei mai potuto rinunciare alle emozioni che mi aveva dato stando insieme a lui. Ero davvero innamorata e non avrei mai pensato che una situazione del genere sarebbe mai capitata a me.
Ma la vita è imprevedibile e non sai quali sfide ti proporrà, affinché tu le superi, con consapevolezza di ciò che hai lasciato indietro.
Edmund mi aspettava fuori dall'ospedale.
Avevo perso la concezione dei giorni, ma sapevo che quando c'era lui ogni cosa ritornava al suo posto. Erano sensazioni che avevo già provato e che ormai sembravano assopite nel profondo della mia anima per sempre, ma evidentemente non era quello il loro destino. Ero certa del fatto che non sarebbe mai stato rose e fiori, ma ero altrettanto certa che le cose si potessero aggiustare, sempre se avremmo avuto la volontà e la voglia di lottare per una cosa.
Ed io avevo voglia di lottare per lui, con tutta me stessa.
Edmund era lì, dietro le porte dell'ospedale, bellissimo, sorridente e, stranamente, innamorato. Era davvero strano pensare che lui alla fine si fosse innamorato di me. Lui, così irraggiungibile e soprattutto niente di ciò che mi ero immaginata!
Mi fermai a pochi passi da lui e gli sorrisi. Mi sorrise di rimando e si avvicinò, annullando la distanza tra noi. Mi accarezzò i capelli e unì le nostre fronti chiudendo gli occhi per un istante.
-Cosa ti ha fatto svegliare?- mi chiese sussurrando. Ci eravamo fatti tante domande durante quei giorni, ma sapevo che le domande non sarebbero finite nella nostra vita, dopotutto avevamo così tanto da scoprire l'uno dell'altra ed io non vedevo l'ora.
-La voglia di scoprire cosa diamine ci facevi nei miei ricordi! E soprattutto perché fossi sempre mezzo nudo!- gli risposi sorridendo e guardandolo negli occhi.
Lui rise. Era così bella la sua risata e mi faceva sempre quello strano effetto. Sentivo una mandria di bufali dentro lo stomaco, altro che farfalle.
-Ah si? Non potevi semplicemente avermi sognato?- lui mi guardò e mi sfiorò la punta del naso con il suo. Sempre il solito megalomane!
Durante quei giorni mi aveva aiutato a ricordare, anche se molte cose, avevo scoperto, le ricordavo benissimo, mentre altre erano davvero sfocate. In più, certe scene le ricordavo con molto imbarazzo! Stentavo a credere di aver davvero preso l'iniziativa più di una volta!
Lui invece no, ovviamente gli aveva fatto solo che piacere!Che ti aspettavi?
Oh Coscienza! Da quanto non ci si sente?
Da quando ti sei svegliata! Nemmeno un saluto mi hai fatto!
-No, non faccio sogni a luci rosse su tizi che conosco a mala pena!--Vorrei ricordarti di quel meraviglioso mattino in cui hai sognato il meraviglioso sottoscritto in atteggiamenti int...- lo zittii posando il palmo della mia mano sulla sua bocca e cercando di essere leggermente accigliata, ma con lui, avevo capito che era impossibile!
-Sono contento che quella curiosità ti abbia fatto svegliare.-
Mi baciò dapprima il palmo della mano, poi il dorso. Arrivò alla mia guancia e lasciò una piccola scia di baci lungo la mascella.
Non poteva farmi questo!
Ci stava mettendo troppo accidenti a lui!
Senza preavviso mi girai cercando le sue labbra e lo baciai.Vedi? Come lo chiami questo? Spirito di iniziativa? Non te ne vergognare cara!
Oh, ma sta' zitta!
Che riconoscimento! No Maria, io esco...
Fu un bacio semplice, a stampo, ma significava molto di più.Era l'emblema di una promessa, di un qualcosa di importante.
Ci eravamo trovati in modo insolito, ma eravamo riusciti ad uscirne insieme.
Mi staccai dalle sue labbra e gli presi una mano, unendola alla mia. Ci dirigemmo verso il parcheggio, dove zia Matilde ci stava aspettando, ma Edmund si fermò di colpo. Lo guardai in modo strano e lui si girò verso di me.
-Ho dimenticato di dirti una cosa. So che te l'ho già detta, ma volevo che il concetto fosse chiaro...- sembrava agitato, ma allo stesso tempo impazziente di dirmi quello che si teneva dnetro da tempo.
-Dimmi tutto Ed...- non mi lasciò neanche finire il suo nome che dalle suo labbra uscirono due parole in francese. Quelle parole. Le parole della prima canzone ballata insieme.
"Je t'aime".
Quelle parole furono la certezza del suo sentimento e, di conseguenza, del mio.
Dopotutto, accettare quella vacanza era stata una buona scelta.
Angolo Autrice
Hey guys! Come va la vita?
Ecci all'ultimo capitolo di questa storia! Ce l'ho fatta finalmente!!!
Spero che vi piaccia!
Rivedrete presto Amanda, Edmund e l'ingombrante Coscienza con l'epilogo ed eventuali Missing Moments!
In più voglio ringraziare tutti coloro che hanno continuato a leggere la storia e mi hanno sostenuta! Grazie di cuore a tutti!!!
Un bacio,
Serena.
STAI LEGGENDO
Je t'aime ~ IN REVISIONE
ChickLitAmanda è una ragazza semplice e riservata, che concede difficilmente qualcosa a se stessa, ma convinta dalla sua migliore amica decide di fare un viaggio e di andare a trovare sua zia in montagna. Proprio lì, nel posto più improbabile del mondo e ne...