Capitolo 22. Paura

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Pov Amanda


Quella sera nessuno dei due riprese il discorso del bacio e da parte mia non c'era alcuna intenzione di intraprenderlo, dopotutto non avevo ancora chiaro in testa quello che sarebbe successo e continuavo a ripetermi che meno mi affezionavo a lui e meno avrei sofferto quando un giorno qualcuno ci avrebbe trovati.
Mi aveva però colpito il fatto che Lucille si era immedesimata nel ruolo di madre che le era stato tolto troppo presto e mi dispiacque desiderare di andarmene, d'ora in avanti un mio pensiero andrà sempre a loro. Sarà inevitabile.
Indossavo un vestito bianco con le maniche lunghe che la figlia di Lucille e Clotaire aveva ricevuto in regalo come corredo di nozze e mai indossato. Era comodo, profumato e teneva caldo, mi copriva tutte le gambe ed era pesante, decorato da perline sul corpetto e fiori di pizzo sulla gonna, con un nastrino che si stringeva a piacimento poco sotto il seno.
Edmund entrò nella nostra stanza, dove io mi ero rifugiata dopo cena e ne avevo approfittato per lasciare che Clotaire me lo tenesse lontano il più possibile, sono così grata a quei due! Capiscono le cose al volo e io non so neanche come facciano! Ma la verità più fastidiosa è che so che non riuscirei a trattenermi se Edmund volesse provare a baciarmi di nuovo e so che magari sono un po' presuntuosa, ma da quel che ho potuto vedere non gli sono indifferente, o almeno è così che lui me l'ha data a vedere. Ho paura tuttavia di non riuscire a essere come lui vorrebbe che fosse una ragazza, non sono magra, né molto bella e sensuale come tutte quelle che è abituato a frequentare quindi non capisco proprio che ci possa trovare in me.
Accidenti a tutta la mia insicurezza!
-Ciao.- disse Edmund andando a sedersi dalla sua parte di letto, mentre io, sdraiata nella mia parte di letto guardavo il soffitto, annegando nei miei pensieri.
-Ciao.- dissi a mia volta distogliendo lo sguardo dal soffitto per vedere che anche lui si sdraiava vicino a me, nella mia stessa posizione, cercando di reprimere delle smorfie. Gli faceva male il braccio. Feci per alzarmi e aiutarlo, ma mi fermò con sguardo severo e una luce fredda negli occhi. Così mi ributtai sul letto. Sapevo che Edmund non era arrabbiato con me, ma con se stesso e la cosa mi faceva stare male, nonostante tutto.
-Ti fa male il braccio?- gli chiesi cercando il suo sguardo mentre giravo la testa verso di lui.
-Sto bene.- mi rispose senza guardarmi e io non capivo perché si comportasse così.
Quella mattina stavo per rivelargli che incominciavo a sentire qualcosa di più forte dell'attrazione nei suoi confronti e che non potevo iniziare qualcosa che non avrebbe avuto un lieto fine e ora mi ritrovo a ringraziare Dio di non aver detto quelle parole!
-Perché fai così?-
-Così come?- questa volta si girò e nei suoi occhi lessi frustrazione.
-Perché sei diventato freddo tutto all'improvviso?- la mia voce assunse un tono più fermo e mi alzai poggiandomi sul gomito.
-Che cosa?- era incredulo e fece lo sforzo di tirarsi a sedere, guardandomi dall'alto al basso, cosa che mi fece abbassare la testa. -Sei tu che sei diventata fredda!-
-Non è vero!-
-Si che è vero!- mi tirai a sedere anche io e ora eravamo faccia a faccia, pochi centimetri a separarci.
-No, non è vero!- mi impuntai e i miei capelli mi andarono davanti agli occhi.
-Ah no? Perché allora mi hai evitato tutto il giorno?!- mi chiese lui rabbioso.
-Io non ti ho evitato! Clotaire voleva parlare con te e allora...- fui interrotta dal cretino, che manco mi faceva finire il discorso!
-No, tu glielo hai chiesto! Non vuol dire che perché non so il francese non sono sufficientemente intelligente per arrivare a certe cose!- ero spiazzata - Non puoi capire come mi sono sentito! Mi sono sentito un appestato! Mi sono sentito rifiutato!- era completamente fuori di sé.
-Io non ti ho evitato! Non mi andava di parlarti e non sapevo che dirti! Oh ma che cavolo! Io non sapevo che cosa dire e-e...- mi fermai notando la sua espressione stupita.
Era così bello! Accidenti a lui!
-Perché non me lo hai detto?- era arrabbiato, ma dolce allo stesso tempo.
-Non è che ti debba dire ogni singola cosa che penso!- mi alzai e feci il giro del letto in preda al nervoso e cercai un maglione da mettermi addosso. Dovevo tenermi occupata per non rischiare di dare in escandescenza! Era troppo tempo che non uscivo e stare da sola con i miei pensieri è la cosa peggiore del mondo, specialmente se non trovi una via d'uscita. Sentii Edmund alzarsi e le mie gambe farsi molli, mentre lui si avvicinava a me con passo deciso, zoppicando.
-Io non ti capisco!-
-Anche io faccio fatica, fidati!- sbottai girandomi e perdendomi nei suoi meravigliosi occhi.
-Dimmi che cosa è successo!-
-Non è successo niente!-
-Non ti credo!-
-Beh allora è un tuo problema!- mi pentii immediatamente di quello che avevo detto e abbassai lo sguardo colpevole.
-Va bene allora non sarà un problema neanche questo!- disse Edmund rabbioso e sentii le sue mani circondarmi la vita e risalire rapidamente il mio corpo.
-Cos...?- la mia domanda fu interrotta sul nascere, intercettata dalle labbra di Ed che si erano tuffate sulle mie. Mi ritrovai a non ragionare e inconsciamente mi concessi a lui come quella mattina. Era circa mezzanotte e mezza e io stavo baciando il ragazzo che mi ero promessa di non baciare più, che coerenza ragazzi!
Il bacio terminò e potevamo percepire la magia e la sensazione di felicità che si era accesa in quel momento, i nostri nasi quasi si toccavano, anche se la sua bocca arrivava al mio naso con più facilità e le mie mani circondavano il suo viso accarezzandolo dolcemente. Non so che cosa provo per Edmund, ma sono molto sicura che sia un sentimento abbastanza forte e molto vicino all'amore. Ho provato le stesse emozioni anche per Matteo e ho paura di riviverle, ho paura di lasciarmi andare, ho paura che lui mi possa lasciare andare.
-Ho avuto paura!- sussurro appena.
-Di cosa?- mi guarda preoccupato, con lo sguardo di chi condivide la tua paura.
-Non lo so di preciso.- sorrisi sinceramente e mi accorsi che eravamo abbracciati.
Mi sentii bella, apprezzata e amata.


Angolo Autrice
Lo so, questo capitolo è un pò noioso, più riflessivo e neanche molto divertente, ma occorreva.
La prossima settimana cambieranno un pò di cosette e spero che non vi dispiaccia!
Un bacione e godetevi il weekend!
Serena.


Je t'aime ~ IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora