Capitolo 19. Lucille ha detto che devi farti un bagno

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Capitolo 19

Pov Amanda

Richiusi la porta dietro di me e sospirai sommessamente. Cosa mi stava succedendo? Io non ero così! Non mi sarei mai azzardata qualche anno fa a dire certe cose o a comportarmi in un certo modo. Però a lui non sembrava dispiacere...

Ti credo che non gli dispiace! Dopotutto è pur sempre un ragazzo!
Lo so, ma io mi sento sempre più attirata verso di lui, lui mi accende.

Cercai di calmarmi e andai a preparare la colazione. Lucille era in salotto a ricamare un tavagliolo, mentre Clotaire si stava mettendo un giaccone pesante.
-Bonjour Clotaire... Tu vas-où? (Buongiorno Clotaire... dove vai ?)- chiesi all'uomo mentre si stava mettendo anche una sciarpa pesante.
-Je vais chasser, ma petite. (Vado a cacciare, piccola mia.)- mi rispose l'uomo con un sorriso e dopo aver salutato la moglie prese anche un grosso e lungo fucile. -Je reviendra tout de suite! (Tornerò presto!)-
Clotaire chiuse la porta e Lucille mi propose di fare un bagno, la ringraziai e le dissi che forse era meglio se lo faceva Edmund, così la donna andò verso il bagno portando un grosso calderone pieno d'acqua calda con sé, devo dire che per quanto potesse sembrare piccola e minuta, Lucille aveva la forza di un toro!
Entrai senza bussare nella nostra camera e stetti attenta a non versare il caffè come avevo fatto la mattina prima: di solito gli portavo un caffè, pane e burro o una mela, purtroppo non avevamo altro, ma nelle condizioni in cui ci trovavamo era anche tanto.
Edmund era in piedi vicino al comò e si era levato la maglietta. Rimasi senza fiato...

Per forza! Tu guarda che gran pezzo di...
Stai zitta!!! Altrimenti sclero!
SI, ma non puoi negare che è un gran bel ragazzo...
Lo so già da me! Non c'è bisogno che me lo ricordi!

Cercando di controllarmi mi avvicinai al comò e poggiai il vassoio mentre Edmund mi osservava attentamente, credo di essere arrossita, anzi no, ne sono certa!
-Perché sei rossa?- e ovviamente lui doveva fare lo stronzo!
-Sai, di là fa caldo.- cercai di sorridere, ma si vedeva che il mio era un sorriso forzato.
-Anche qui fa caldo non trovi?- mi chiese girandosi verso di me per mettermi ancora di più in imbarazzo!
-Dici? Sinceramente non sento la differenza, anzi... Ora che mi ci fai pensare si sta meglio di là.- mi girai verso il divanetto e mi rimisi la felpa, poi mi rigirai e Edmund stava bevendo il caffè. È davvero un bel ragazzo e parlandoci non è neanche così antipatico come mi ricordavo, anzi...

Ehi frena!!! Vuoi dire che ti piace?
Potrebbe darsi!
Ma Amy! Fuori da qui non ti degnerà di uno sguardo!
Potrebbe darsi anche questo! Ma se così fosse perché prima si è avvicinato mentre per un puro momento di follia mi sono avvicinata anche io a lui? Santa Peppina! Stavo per baciarlo!
Perché non lo fa da tanti giorni!
Suvvia non è mica un animale!

-Smettila di fissarmi! Poi sarei io quello che si fa i film erotici?- mi disse Edmund svegliandomi dai pensieri.
-Io non stavo fissando te! Stavo notando il bellissimo comò!- dissi mettendo le mani sui fianchi e cercando di essere il più disinvolta possibile. -A proposito, Lucille ha detto che devi farti un bagno!-
-E come faccio scusa?- mi chiese indicando il suo braccio e la sua gamba scettico.
-Beh... ecco... t-ti aiuto i-io!- dissi infine balbettando e girandomi dall'altra parte dirigendomi verso il comodino dove avevo lasciato il mio elastico e mi legai i capelli. Girandomi verso il ragazzo biondo piuttosto sconcertato lo informai che avevo già fatto il bagno ad un ragazzo infermo.
-Cosa?- mi guardò sgranando gli occhi.
-Cosa "cosa"?-
-Primo io non sono infermo e secondo a chi avresti fatto il bagno?-
-Mio cugino si era rotto una gamba qualche anno fa e siccome in casa non c'era nessuno lo aiutai a spogliarsi e gli passai lo shampoo, però se l'è messo da solo! Lo ho aiutato perché doveva uscire con la sua ragazza ed era una cosa molto importante!- dissi sorridendo soddisfatta. Cercai di sembrare disinvolta e invece Dio solo sa quanto mi ero vergognata quella volta, ma lui era come un fratello e quindi non ne feci troppo un problema. Ma con Edmund sarebbe stato tutto un altro paio di maniche!
-Scusa e quanti anni aveva tuo cugino???- era davvero sconvolto. Forse lui non si sarebbe fatto aiutare da sua cugina, ma Simone non si faceva tutti quei problemi.
-Sedici, credo...- feci finta di pensarci un po' e mi venne da ridere alla faccia di Edmund! Oddio! Era troppo carino! Forse la mia Coscienza potrebbe aver ragione, sto incominciando ad avvertire qualcosa per lui e non aiutava il fatto che domani è capodanno e ancora non ci hanno trovati! Forse rimarremo qui chissà quanto! Clotaire ci aveva detto che la tempesta che si era abbattuta era stata molto violenta e che forse avrebbe potuto bloccare le strade. -Ho anche fatto volontariato e ho lavorato in una casa di riposo se ti interessa.- quello lo avevo fatto quando mia nonna era stata ricoverata e io avevo cercato un modo per starle vicino fino a quando non se ne era andata completamente.
-Questo dovrebbe consolarmi?-
-No, comunque non eri tu quello che è strafelice quando una donna lo guarda?- chiesi provocante, certa che non si sarebbe tirato indietro e invece non fu così, né come la risposta che mi diede.
-No! Non con te! Tu sei diversa!- sembrava quasi arrabbiato. I suoi meravigliosi occhi verdi si scurirono di colpo e d'istinto mi avvicinai a lui prendendogli le mani. Gli alzai di poco il mento perché potesse guardarmi negli occhi, lui era più alto di me e non ci volle tanto perché i suoi occhi incontrassero i miei.
-Cosa significa Edmund?- gli domandai.
-Non voglio che ti comporti come una di quelle che mi portavo a letto!- era arrabbiato e le sue mani finirono sulla mia vita e dietro la mia schiena: ero intrappolata dal suo corpo. -Tu... t-tu sei tu. Non devi cambiare! Promettimelo!-
-Te lo prometto!- sussurrai. Non so che cosa lo avesse fatto alterare, a me era venuto naturale. Lui faceva uscire la parte femminile di me e la cosa non mi dispiaceva, c'era riuscito solo Matteo e se glielo avessi permesso magari ad altri ragazzi, ma con Edmund non era stato pianificato.
-Vieni, devi lavarti. Altrimenti la notte mi sveglierò e sarò costretta ad aprire la finestra per sopportare il tuo odore nauseabondo!- scherzai e lui mi strinse di più a sé.
-Ah si?- era tornato l'Edmund scherzoso di sempre e lo stuzzicai ancora mentre ci guardavamo negli occhi.
-Si, poi dovrei prendere della lavanda e cospargerla dappertutto se non voglio morire giovane!- risi sommessamente immaginandomi la scena e il ragazzo rise con me prima di stringermi ancora a sé.
-Prima però dovrai sopportarmi ancora un po'!- sussurrò al mio orecchio e dei brividi percorsero la mia schiena. Erano dei brividi di piacere e di felicità. Sapevo di starmi solo illudendo e che quando saremmo tornati a casa tutto questo sarebbe scomparso, ma sono sicura di voler vivere questo momento di follia.
Lo aiutai a camminare e ci ritrovammo in bagno nel giro di dieci minuti e mi accorsi che Lucille aveva messo delle candele a illuminare l'ambiente dato che la casa non aveva elettricità e usavano le lampade ad olio, ma per il bagno quelle andavano benissimo. Lucille ci guardava con uno strano sorriso stampato in faccia e io cercai di deviare i suoi pensieri dicendole che lo aiutavo soltanto e quello che mi disse fu così sconvolgente che credo che anche Edmund avesse capito.
-Che ha detto?- mi guardò sempre più sconvolto. Povero caro, era evidente che non era abituato a certe cose.
-Ha detto che lei e suo marito facevano di continuo il bagno insieme ed è contenta che anche noi lo facciamo!- cercai di non guardarlo, ma mi resi conto che era impossibile e alzai il mio sguardo su di lui e i nostri occhi entrarono in collisione.

I suoi erano bellissimi, come lui.
L'hai già detto mille volte!
Lo so, ma è inevitabile!

-Non è una brutta idea però!- disse Edmund e allora mi ricredetti.

Hai ragione Coscienza! È un idiota patentato! Anzi no! Non è patentato altrimenti non saremmo qui adesso!
Eh lo so... in un modo o nell'altro alla fine ho sempre ragione!

Lo guardai truce e lui ritirò quello che aveva detto e gli chiesi perché si era rimesso la maglietta.
-Perché così sarai tu a togliermela...- mi rispose soddisfatto. Sospirai, era un sospiro frustrato, e mi avvicinai a lui alzandogli la maglietta e sfiorando i suoi addominali. Mi venne la brillante idea di farlo impazzire e così incominciai a far risalire l'indumento lentamente sfiorando volutamente la sua pelle morbida. Tuttavia era un arma a doppio taglio: se faceva impazzire lui, faceva impazzire me maggiormente perché non avevo mai provato emozioni così forti! Nemmeno con "lui"! Mi sentivo vulnerabile, ma oramai avevo cominciato e dovevo finire.

È così strano da ammettere, ma adesso avrei solo voluto baciarlo!
Ma io, che sono la Coscienza tua, te lo impedisco!
Accidenti a te!

Edmund, dato che non era sciocco, capì il mio gioco e quindi si divertiva ancora di più e nonostante gli avessi promesso che non sarei stata come una di quelle ragazze, in quel momento mi stavo comportando come loro e per un nanosecondo mi vergognai di me stessa.
Feci attenzione a non fargli male al braccio e appoggiai la maglietta sul lavandino. Successivamente passai ai pantaloni e qui non feci nulla, meglio evitare...

Brava! Vedi che se mi ascolti tutto fila liscio?

Mi girai e lo sentii ridere.
-Che hai da ridere cretino?- gli chiesi con una nota divertita. Quella situazione era così irreale!
-Sei così strana!- rispose ridendo.
-Oh grazie, questo è uno dei pochi complimenti che tu mi abbia mai fatto!- risposi divertita. Se lui pensava di avermi detto qualcosa per la quale mi sarei girata a dirgliene quattro allora si sbagliava proprio.
-Ora sono entrato, puoi girarti!- mi disse e fidandomi mi voltai e vidi un Edmund completamente immerso nella grandissima tinozza di legno come un bambino. Gli avevo tolto le fasciature e ora potevo vedere i segni sul braccio che si stavano rimarginando.
-Okay, qui hai il sapone. Torno tra dieci minuti circa e ti porto qualcosa di pulito, va bene?-
-Si.- mi guardò in modo strano e io mi riscoprii a fissargli le labbra. Di nuovo. -Amy!- mi chiamò non appena mi girai.
-Si?-
-Grazie.- mi sorrise e io mi sciolsi! Giuro che dovetti fare affidamento su tutta la forza di volontà che mi ritrovavo per non baciarlo!
-Di nulla.- sorrisi debolmente e uscii in fretta. Avevo caldo e di sicuro la causa era un ragazzo biondo con gli occhi verdi che adesso si stava facendo un bagno.

Mi sto davvero facendo prendere da Edmund?
Forse...
Forse è solo un infatuazione?
Nah, non credo...
Forse è qualcos'altro! Forse sto male?
No, di questo sono sicura.
Mi sto davvero innamorando?
...

Angolo Autrice
Scusate il ritardo, ma ieri non ce l'ho fatta!
Allora? Che ne pensate? Manca poco ormai per il momento che tutte voi aspettate!
Un abbraccio,
Serena.

Je t'aime ~ IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora