Capitolo 14. Che fine ha fatto Edmund?

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Capitolo 14

Mattino dopo l'incidente

Pov Honor

Non vedevo l'ora di tifare per mio fratello alla gara di sci! È sempre stato più bravo di me in questo sport e io non ne sono mai stata troppo invidiosa, anche se la competizione ce l'ho nel sangue, come lui d'altronde.
Il telefono squillò rumorosamente non appena uscii dal bagno della mia camera d'albergo e Josh si coprì le orecchie con il mio cuscino, chissà cosa avrebbe fatto Edmund nel trovarlo lì. Mio fratello aveva avuto delle incertezze su Josh fin dall'inizio e non si erano piaciuti molto o per lo meno a Eddie non era piaciuto il mio ragazzo poichè io rimanevo comunque la sorellina più piccola e indifesa!

-Pronto?- risposi e subito la voce preoccupata di Marco mi distrusse i timpani.
-Edmund non è tornato! Dov'è? Tra due ore c'è la gara? Che fine ha fatto?- Marco era sicuramente in iperventilazione e super agitato, ma potevo sentire la sua fidanzata dall'altra parte che cercava invano di calmarlo.
-Marco cosa succede?- chiesi stordita. Dove poteva essere Edmund se non a casa?
-Ti prego, dimmi che tuo fratello è con te Honor!-
-No.- risposi semplicemente e dall'altra parte della cornetta sentii una specie di gemito di frustrazione. Marco sarebbe morto da un momento all'altro.
-Hai il numero di Matilde?- mi chiese poi.
-Matilde?-
-Si, l'amica pittrice dei tuoi genitori...-
-Ahh la zia di Amanda!-
-Come fai a conoscerla?-
-Era alla festa no?- merda!
-COSA?- ora chi lo sentiva più!
-No, niente, comunque dovrei averlo...- cercai velocemente nella borsetta il numero di telefono di Matilde, avevo ancora un suo bigliettino da visita nel portafogli e sperai vivamente che non avesse cambiato casa.
-Come faceva quella ragazza a essere alla fes... ORA HO CAPITO!- urlò Marco nel frattempo dall'altra parte. Quel ragazzo mi avrebbe davvero fatto a pezzi i timpani.
-Lo vuoi ancora il numero o no?-
-La prossima volta vi faccio a pezzi! Anzi appena vedo tuo fratello ordino un attacco aereo su di lui!-
-Ho capito, la chiamo io... Ciao Marco!- attaccai mentre stava per sparare altre cavolate e vari modi per poter uccidere Edmund, ma secondo me era stato divertente invitare Amanda e poi sapevo che al mio adorabile fratellino piaceva da impazzire.
Chiamai Matilde e pregai affinché mi rispondesse. Oltre a Marco anche nostro padre si sarebbe arrabbiato se non avesse partecipato alla gara e quindi Edmund doveva andarci!
-Pronto?- rispose Matilde.
-Ciao Maty, sono Honor!- la chiamavo sempre "Maty" quando ero piccola.
-Ciao Honor! Che piacere sentirti!- mi riconobbe subito e dopo aver parlato del più e del meno andai subito al nocciolo della questione.
-Mi dispiace Honor, ma in realtà non riesco a trovare nemmeno Amanda. È da ieri mattina che non so dove sia e ieri sera non ha risposto alle mie chiamate.-
Okay, ora si che siamo fottuti!
Dopo esserci accordate per richiamarci non appena sapevamo qualcosa decisi di provare a chiamare Edmund, ma il numero risultava irraggiungibile.
Dopo aver svegliato Josh decisi di chiamare mio padre. L'unica cosa possibile e plausibile da fare.
Edmund ne aveva fatti di colpi di testa, ma aveva sempre avvertito la mattina dopo in un modo o nell'altro. Mi ricordo ancora quella volta che scomparse durante una cena di famiglia in cui era erano stati invitati dei nostri lontani cugini che abitavano in America e lui aveva preso tranquillamente il jet privato di papà per andare a Boston da un suo amico che doveva fargli vedere l'ultimo videogame uscito o qualcosa del genere. È stato un mese in un collegio svedese al suo rientro per punizione.
Papà non rispondeva e dalla segretaria riuscii a capire che era in riunione.
-La macchina ha un dispositivo di localizzazione?- mi chiese il mio ragazzo dopo essersi svegliato per bene mentre stava facendo colazione con pane e marmellata.
-Si, perché?- lo guardai, era così adorabile quando mangiava.
-Perché potresti chiamare Silvano e farti dire dove si trova.- mi spiegò con la fetta di pane in mano e un po' di marmellata che gli era rimasta sulle labbra. Io lo amo troppo!
-Amore mio sei un genio!- dissi andando verso di lui e baciandolo come se non ci fosse un domani.
-Beh se questo è il mio premio per essere stato così perspicace chiederò ad Edmund di sparire più spesso!- mi soffiò lui sulle labbra.
Ci saremmo baciati ancora e probabilmente avremmo fatto anche altro se uno psicopatico in pigiama e pantofole non fosse entrato in camera nostra.
-Dove cavolo è tuo fratello?- mi urlò ancora Marco e così senza rispondergli andai verso la finestra e chiamai Silvano. Nell'attesa sentii Josh dire "Buongiorno anche a te Marco" e l'uomo in pigiama mandò a quel paese il mio ragazzo.
-Silvano potresti localizzare la macchina di mio fratello?- chiesi al nostro addetto alla sicurezza. Mio padre aveva paura di tutto e tutti manco fosse Obama in persona e per questo si era costruito il suo impero potendosi permettere tutto quello che voleva, persino un addetto alla sicurezza e ben tre guardie del corpo.
Silvano ci mise due minuti prima di scoprirlo e dopo mi inviò le coordinate esatte del luogo, ma la cosa che mi fece entrare nel panico è stato quello che mi disse dopo.
-Miss Honor, la macchina è fuori dalla strada principale e le coordinate che le ho mandato mostrano una scarpata.-

Angolo Autrice
Lo so, è un pò corto, ma vi prometto che il prossimo sarà molto più soddisfacente.
Intanto, che ne pensate di Marco? Di Honor? E non trovate adorabile il suo ragazzo Josh?
Un abbraccio,
Serena.


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