Chapter One.

2K 59 5
                                    

 
-Cosa vuoi? Perché mi hai trascinata qui?- lo sguardo di Elena si posò interamente sul corpo del ragazzo che aveva di fronte come se in realtà lo stesse venerando. Il ragazzo con una forza inaudita aveva preso con se la ragazza trascinandola in un angusto magazzino nascosto nella zona periferica di Milano. L'aveva strattonata più volte afferrandola per le braccia tirandola con se, Elena, questo era il suo nome, tentava di liberarsi dalla sua presa, ma dovette arrendersi alla sua forza.
-Sai cosa voglio.- disse il ragazzo spingendo con una mano una vecchia lampadina attaccata al soffitto che creava una leggera luce soffusa. Lei storse le labbra cogliendo anche un leggero doppio senso in quella frase, ma Elena non era stupida aveva capito a cosa si stesse riferendo. Aveva capito quanto oltre si era spinta, lei e la sua banda di alleati.
-Stash, mi spiace, ma io non ho quello che chiedi.- rispose scrollando le spalle con nonchalance. Si bagnò le labbra sorridendo compiaciuta mentre il ragazzo si avvicinava pericolosamente a lei.
-Vuoi fare una brutta fine Gilmore?- ghignò lui perfidamente. -Coraggio, dammi la roba.- aggiunse serio iniziando a girare come un falco attorno alla ragazza che rimase immobile al centro della stanza. Non aveva nemmeno un filo di paura, era abituata a situazioni del genere, era abituata a mettersi in pericolo, solo che questa volta aveva tirato male i conti e si era messa contro qualcuno più grande di lei.
-Non c'e l'ho.- ripeté incrociando le braccia al petto. -Mi dispiace.- sussurrò con finto tono dispiaciuto. Stava decisamente scherzando troppo con lui, sarebbe finita male e lo sapeva bene. Conosceva le potenzialità di Stash, sapeva cosa faceva a quelli che disubbidivano ai suoi ordini o semplicemente a quelli che intralciavano la sua strada.
-Elena..- disse lui avvicinandosi al suo volto. -Mi dispiacerebbe rovinare il tuo bel faccino.- disse girando attorno alla mora che si leccò le labbra. Stash notando quel movimento si bloccò di fronte a lei scrutandola attentamente. Non poté negare a se stesso che fosse proprio una bella ragazza. E quando assumeva quell'aria arrogante e dittatoriale era proprio sexy. La conosceva ormai da anni, da quando era entrata a far parte del clan di Michael, un idiota che tentava di togliere il primato sul giro di droga a Stash, aveva sin da subito trovato pane per i suoi denti. Elena con la sua caparbietà e la sua testardaggine gli era sempre andata contro, e delle volte anche per puro divertimento.
-Coraggio uccidimi.- la incoraggiò lui. Stash sorrise e si bagnò le labbra scuotendo piano la testa. Adorava anche il suo lato coraggioso, certe volte si era ritrovato a pensare che se fosse stato un uomo sarebbe stato un ottimo elemento per la sua squadra.
-Dio, mi dispiacerebbe davvero troppo rovinartela..- ghignò sfiorando con un dito la sua mandibola. La ragazza rimase impassibile al suo tocco, come se non l'avesse mai toccata. Lo fissava con un sopracciglio sollevato e lo sguardo di una che la sa lunga.
-Sei troppo sexy per essere uccisa.- disse poi trovandosi alle sue spalle. Diede una strizzata al suo sedere e sul suo viso comparve un sorriso compiaciuto. Lei si scostò grugnendo, era stufa di ricevere tutte quelle pacche e tutte quelle toccatine, soprattutto da Michael, il suo capo, l'uomo per cui lavorava.
-Stash, non mi spaventi.- finalmente la mora decise di aprire bocca. Sbuffò infastidita dalla presenza di quel ragazzo, che sorrise alla sua affermazione.
-Dovresti aver paura invece.- disse lui con un sorriso divertito sulle labbra. Elena lo guardò per un attimo e pensò che se non lo conoscesse avrebbe di certo pensato che fosse un ragazzo buono e dai sani principi, invece era totalmente il contrario.
-Oh, si, che paura!- imitò un tono stridulo facendolo ridere. Lui si mosse verso lei inchiodando il suo sguardo scuro in quello di lei, che mantenne il contatto visivo senza alcuna paura.
-Sai..- iniziò guardando le sue gambe fasciate da un jeans molto stretto. -..potresti benissimo lavorare per me.- concluse ammiccando. La ragazza fece una smorfia, capendo immediatamente a cosa si stesse riferendo. Non intendeva di certo lavorare con lui, nel suo clan di drogati, ma nel suo night club.
-Io la puttana che si spoglia non la faccio.- rispose quasi ringhiando avvicinandosi al suo viso minacciosa. Lui rise vedendola così aggressiva nei suoi confronti e miliardi di pensieri su come sarebbe stata a letto invasero la sua mente.
-E chi ha detto che devi spogliarti?- rise lui sospirando. Lei lo guardò confusa di quella risposta. Aveva per caso capito male? Poggiò una mano sul suo fianco lasciando scendere il braccio sinistro lungo il suo fianco mentre attendeva che parlasse.
-Sarai già nuda.- ghignò alla fine lui immaginandosela mentre ancheggiava sul cubo del suo raffinatissimo night club.
-Non sei solo un drogato, ma anche un maniaco Fiordispino.- rispose lei allontanandosi dalla sua vicinanza. Improvvisamente si sentì oppressa in quella stanza, sentì come un calore nascere dal suo stomaco e divampare in tutto il suo corpo.
-Che c'è? Ti scandalizzi piccola?- disse facendo un passo verso la sua direzione. Automaticamente la mora indietreggiò fino a che la sua schiena non si scontrò contro il muro gelato di quello squallido magazzino.
-Presa.- soffiò alla fine sulle sue labbra incastrandola al muro. Poggiò entrambe le mani ai lati della sua testa mentre piegava di poco la testa per poterla guardare negli occhi. Elena sentì un brivido corrergli lungo la schiena non appena il suo fiato caldo sbatté sul suo viso. Le sue guance si colorarono di rosso, non era mai stata in una situazione così prima di allora, non aveva mai permesso ad un ragazzo di incastrarla in quel modo.
-Spostati idiota.- lei digrignò i denti poggiando con forza i palmi delle mani sulle sue spalle tentando di farlo spostare, ma parve tutto lavoro inutile. Stash era troppo alto, troppo forte per far si che lei, con le sue mani minuscole e le sue poche forze, lo spostasse. Sbuffò arrendendosi e abbandonando le braccia lungo i fianchi sotto lo sguardo divertito del ragazzo che non smetteva un attimo di guardarla.
-Se giochi con il fuoco...- iniziò lui posandole un bacio sulla mandibola. -..finisci per bruciarti, Elena.- pronunciò il suo nome come se stesse dicendo una sorta di preghiera, come se fossa una delle cose più belle mai dette. Le sue labbra morbide si poggiarono con prepotenza sulla sua gola mandandola in confusione. Non poteva di certo dire che Stash fosse brutto, anzi, ma lo considerava solo uno sbruffone e idiota. Spostò con un gesto fulmineo il capo verso destra evitando che la baciasse ancora, mentre con le mani sul suo petto tentava di allontanarlo.
-Il fuoco brucia, non è vero Elena?- chiese lui mirando alla parte sinistra del suo collo. Lasciò un languido bacio su per poi accorgersi delle sue scapole scoperte, colpa della sua maglia che spostandosi l'aveva lasciata scoperta.
-Stash, lasciami stare.- lei digrignò i denti mostrandogli il fatto che non avesse paura, che non lo temesse affatto. Lui sollevò il capo guardandola negli occhi con serietà.
-Dammi la roba e ti lascerò andare.- le comunicò con freddezza. Lei raddrizzò la schiena sentendolo così freddo e subdolo, poi si rilassò visibilmente non appena si ricordò della fine che aveva fatto la sua sporca droga, venuta appositamente da Amsterdam. Era droga pura, che avrebbe poi rivenduto ad un prezzo davvero elevatissimo ed era sicuro che i suoi guadagni sarebbero aumentati a dismisura. D'altronde, dopo anni e anni, era riuscito a costituire il più grande giro di droga in tutta Milano. Era lui che governava quella città, era pieno di soldi a soli 26 anni.
-E se non volessi dartela?- chiese lei sfidandolo. Era solo una ragazzina di 20 anni, ma la sua intraprendenza la rendeva molto più grande di quello che era.
-Allora te la farei pagare.- rispose lui sussurrandole quelle parole all'orecchio. Leccò il suo lobo facendola fremere, mentre un ghigno di soddisfazione si dipingeva sul suo volto. Era felice dell'effetto che era riuscito a farle, anche se sapeva benissimo che molte ragazze avrebbero pagato oro per trovarsi nella stessa identica posizione di Elena. La ragazza chiuse gli occhi sentendo nuovamente quel calore nascere da dentro, possibile che quel ragazzo l'attraesse così tanto?
-Non mi fai paura.- tentò lei con voce incerta. Stash scoppiò a ridere a quella sua tremolante affermazione, aveva capito alla perfezione che la sua non era paura ma eccitazione. Quello che colse nella sua voce era pura eccitazione e si congratulò con se stesso per esserci riuscito con così poco. Elena si ridestò da quella specie di stato comatoso che aveva assunto facendo infiammare i suoi occhi di vendetta. Se solo avesse potuto lo avrebbe ucciso seduta stante ma sapeva benissimo che avrebbe solo scatenato una guerra e che a perdere sarebbero stati loro.
-Sei eccitante Gilmore.- affermò lui leccandosi le labbra mentre una sua mano si poggiò con prepotenza sulla sua coscia portandola all'altezza del suo fianco sinistro. Lei si irrigidì ma sentì la pelle su cui era poggiata la sua mano riscaldarsi.
-Se Michael vedesse questo ti ucciderebbe.- disse lei con sguardo di sfida. Sapeva benissimo quanto il suo capo ci tenesse che i suoi dipendenti non avessero nessun tipo di rapporto intimo, fisico o semplicemente pacifico con uno del clan di Stash.
-Che c'è, è geloso? La dai solo a lui?- chiese strafottente lui beccandosi uno schiaffo sulla guancia. Il rumore riecheggiò per tutta la stanza mentre il silenzio assordava entrambi. Per un attimo Elena ebbe paura di una sua possibile reazione, si era già vista davanti i suoi occhi la scena della sua morte lenta e dolorosa.
-Mi piaci quando sei così aggressiva.- commentò lui poggiando con prepotenza le sue labbra sul suo collo. Baciò parte per parte la sua pelle lasciandole delle chiazze rosse ovunque. La sua rabbia per quel gesto così avventato si stava mostrando in quel contatto così rude col suo collo, facendola gemere di dolore. Le sue mani tastarono per intero il suo busto soffermandosi a dedicare attenzioni ai suoi seni sodi. Li massaggiò facendo sospirare la ragazza mentre dalle sue labbra uscì un verso di apprezzamento nei suoi confronti.
-Vuoi portarmi via anche la verginità?- soffiò lei in preda a spasmi provocati dai suoi baci e dalle sue mani curiose. Stash si bloccò improvvisamente gettando i suoi occhi in quelli scuri e seri di lei. Poi scoppiò a ridere divertita dalla situazione.
-Davvero mi credevi verginella?- rideva come una matta di fronte al viso corrucciato di Stash che scosse la testa rabbioso. Odiava scherzare su certe cose, non avrebbe mai tolto la verginità ad una ragazza, l'unica cosa che non avrebbe mai fatto era quello.
-Quindi ti piace, se ti faccio questo?- e la ragazza non ebbe nemmeno il tempo di pensare o di formulare una frase che sentì la sua mano avvolgere una sua natica stringendola un po' fra i suoi polpastrelli, lei sussultò. Non disse nulla, si lasciò sfiorare piano il sedere e le cosce mentre le sue labbra passavano dal collo alla mandibola a ritmo deciso. La sua lingua inumidiva tutta la sua gola e soffiandoci su le faceva venire i brividi.
-Non ti darò la roba se è questo che vuoi..- soffiò lei al suo orecchio stringendo i capelli del ragazzo fra le sue dita. Gli tirò su la testa con prepotenza, quasi a volergli fare del male guardandolo negli occhi con sfida.
-E nemmeno il mio corpo.- concluse strattonandolo. Lui si allontanò leccandosi le labbra mentre accendeva una sigaretta. La ragazza si avvicinò alla porta poggiando una mano incerta sulla maniglia, come se temesse che il moro la fermasse da un momento all'altro.
-Non è ancora finita qui.- mugolò Stash gettando del fumo dalla bocca.
-Ci si rivede.- disse lei con tono strafottente mentre sculettando usciva fuori dalla stanza chiudendosi Stash e la porta dietro se.

Sono tornata :)

Voglio iniziare con il dire una cosa IMPORTANTISSIMA. In questa fanfiction vedrete uno Stash diverso , è appunto lui e i the kolors non saranno famosi , l'ho voluto fare giusto per scrivere qualcosa di diverso.

Detto questo, spero di avervi incuriosite almeno un po'.

Un bacio a tutte.
Debbi

Love ToxicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora