Chapter Seven.

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-Avete capito cosa dovete fare?- domandò per l'ennesima volta Stash preoccupato che qualcosa potesse andare male. Fissò negli occhi prima Daniele e poi Alex e cercò di non pensare troppo ai possibili danni che avrebbero potuto procurare. Si sforzò di pensare positivo e sbuffò.
-Si Stash, è la quinta volta lo ripeti. Agg capit.- ripeté stanco Alex, che nel frattempo tentava di bere un cappuccino caldo. Si scottò la lingua e maledisse Stash per ciò, non ne sapeva il motivo, ma tutta questa preoccupazione da parte sua gli metteva addosso un'ansia incredibile. Si spostò dal tavolo al bancone e continuò a sorseggiare in santa pace il suo cappuccino.
-Stash tranquillo, non siamo stupidi.- disse allora Daniele ancora seduto al loro bar. Stash sbuffò ancora poi si arrese davanti agli occhi e il sorriso pieno di convinzione dell'amico. Per una volta si sarebbe fidato e forse avrebbe fatto bene.
-Mi preoccupo. Lei non deve capire nulla, ditele che la state portando da me, mi raccomando non spaventatela.- disse ancora una volta a quel punto anche Daniele stufo della troppa preoccupazione del moro si alzò e andò al bancone a prendere un bel caffè per potersi svegliare del tutto. Stash dopo essere rimasto solo al tavolo si guardò intorno e la calma che regnava al suo bar era incredibile, la notte si faceva baldoria per le due più belle spogliarelliste fino alle 3 o 4 del mattino, mentre di giorno la pace regnava e non sembrava nemmeno un night club il suo.
-Bene, noi andiamo.- Daniele si avvicinò al tavolo di Stash e comunicò la notizia al ragazzo che non poté fare a meno di pregare che tutto andasse bene secondo i piani.
-Mi raccomando...-ricominciò Stash, ma venne bloccato da una mano di Daniele e da uno sbuffo forte da parte di Alex che si era già messo addosso la giacca e in meno di qualche secondo senza nemmeno degnare Stash di uno sguardo schizzò fuori dal locale.
-Ciao Stash e sta tranquillo.- disse Daniele facendogli un occhiolino. Stash scosse la testa e si preparò al peggio. Dopo di che risalì in camera sua e vi sarebbe rimasto fino a che non avesse avuto notizie dei due suoi amici. Pregò ancora una volta gettando gli occhi al cielo e si gettò sul letto.

-È quella vero?- domandò Daniele notando in fondo alla strada una ragazza bionda alta e slanciata. Inclinò il capo da un lato e la fissò meglio, notando quanto fosse sexy e quanto desiderio avesse in corpo di poterle fare altro oltre che rapirla.
-Si Daniè.- rispose pacato Alex notando l'ansia dell'amico. Anche lui era a conoscenza dell'ansia perenne che avesse quel ragazzo, eppure riusciva sempre in tutto, non si spiegava come potesse preoccuparsi ancora per questo.
-Bene, allora iniziamo.- disse alla fine Daniele scendendo dall'auto ma venne immediatamente bloccato per un braccio da Alex che scosse il capo.
-No vado io. Non ti conosce, potrebbe spaventarsi.- disse Alex tranquillo con un sorriso. -Rimani qui.- concluse con un sorriso rassicurante. L'ansia di Daniele era sparita del tutto in quel preciso istante e dovette dar ragione a Alex, non desiderava deludere le aspettative di Stash e se fosse andato lui sicuramente avrebbe spaventato Virginia e il piano sarebbe andato a puttane.
-Cazzo quanto è eccitante.- si ritrovò a dire ad alta voce Daniele dopo un paio di secondi. Erano dei pensieri che avrebbe preferito tenersi dentro la testa, ma fra amici tutto era lecito e poi stava solo dicendo la verità su quella ragazza.
-Credo che Stash se la sia scopata.- rispose con tono malizioso allo stesso modo Alex. Si guardarono e risero per qualche secondo per poi ritornare seri.
-Che bastardo, si è scopato due Gilmore e a noi non ne ha lasciato nemmeno un po'.- Daniele scoppiò a ridere per la sua frase, ma in fondo era vero. Trovava ingiusto il fatto che Stash potesse godersi quei privilegi mentre a loro al massimo toccava la cubista della terza saletta privè una delle peggiori ragazze a letto. Una di quelle che l'orgasmo lo finge alla grande e non riesce a reggere al troppo sesso.
-Credo che alla biondina piaccia stare al gioco.- ghignò Alex tutto contento. Magari anche lui sarebbe riuscito a portarla a letto con questa scusa del rapimento.
-Lo spero. Vorrei tanto scoparmela.- riprese Daniele fantasticando sulle sue lunghe gambe scoperte dal suo prezioso vestito color panna che le fasciava perfettamente i fianchi. I suoi pensieri vennero interrotti da una gomitata data dall'amico proprio su un fianco.
-Ahi!- urlò guardandolo male. Dopo di che riportò la sua attenzione sulla ragazza che era appena entrata in uno dei negozi di Victoria Secret.
-Smettila di pensare a queste cose, abbiamo un altro lavoro da fare prima.- disse con tono malizioso Alex. Beh, i pensieri di entrambi andavano diretti in una sola direzione e niente e nessuno avrebbe mai potuto fargli cambiare idea.
-Va bene dai, vai.- lo incoraggiò Daniele. A quel punto il ragazzo con un sorriso sornione sulle labbra scese dall'auto e si avvicinò al negozio in cui Virginia aveva fatto ingresso qualche minuto prima. Si appoggiò al muro e attese con ansia che uscisse da dentro il più presto possibile. Dopo i primi dieci minuti iniziò a spazientirsi, non riusciva a credere quanto tempo ci mettessero le donne per scegliere qualcosa in un negozio. Sbuffò spazientito mentre Daniele se la rideva della reazione dell'amico da dentro l'auto. Accese la radio e attese con ansia che la ragazza uscisse, dopo di che dopo circa quasi una mezz'ora si accorse della figura alta e bionda di Virginia uscire dal negozio e Alex scattare come una molla per andargli incontro, sperò con tutto se stesso che riuscisse a convincerla.
-Ciao Virginia.- disse lui parandosi davanti alla figura bellissima della ragazza, con all'incirca tre o quattro borse poggiate sul braccio destro. Lei inizialmente barcollò sorpresa sulle sue Jimmy Choo, poi tentò di mettere a fuoco il volto del ragazzo che le stava di fronte e aggrottò la fronte per qualche secondo, poi lo riconobbe.
-Alex?- domandò stupita di vederlo davanti a lei.
-Già.- rispose con un mezzo sorriso di imbarazzo. C'era qualcosa in quella ragazza che lo metteva in imbarazzo, che lo metteva in soggezione, e non aveva idea di cosa fosse, eppure la voglia di portarsela a letto non era svanita, anzi. Dopo averla vista, o meglio, dopo aver notato la sua scollatura e il suo seno prorompente non poté fare a meno che eccitarsi il doppio di prima.
-Mi stavi seguendo?- domandò lei aggrottando la fronte dopo essersi resa conto che lui aspettava proprio lei e che non fosse un caso che si trovasse proprio li, in quel posto e proprio a quell'ora del mattino.
-Ti stavo cercando.- la corresse lui per non farla insospettire ancor di più. Sapeva quanto potesse essere furba, sapeva quanto potesse essere perspicace una donna, soprattutto se quella donna era proprio Virginia Gilmore.
-Beh, mi hai trovata.- disse con una nota di sarcasmo nella voce la bionda. -Cosa vuoi?- domandò con un mezzo tono seducente. Non che volesse sedurlo, ma purtroppo la sua voce era quella e non avrebbe potuto cambiarla, non c'era nulla da fare.
-In realtà vengo per conto di qualcun altro.- ricominciò Alex sentendosi a disagio per l'evidente eccitazione che gli dava quella donna. Ed il suo tono di voce eccitante non lo stava aiutando affatto, anzi, era molto in difficoltà e non aveva idea di come ne sarebbe uscito.
-Ah si? E chi?- domandò lei confusa. Iniziò a cercare nella sua mente chi potesse cercarla poi dopo qualche istante riuscì a capire di chi si trattasse. Beh, d'altronde era uno dei suoi amici, chi se non lui poteva cercarla dopo quello che era successo? Si ritrovò a sorridere e a mordersi le labbra al solo ricordo di quella notte focosa.
-Credo tu abbia già capito da sola.- sorrise lui a sua volta incrociando le braccia al petto e poggiando una spalla al muro.
-Credo proprio di si.- e mille pensieri su cosa potesse volere da lei le affollarono la mente. Probabilmente era in cerca di un'altra notte di fuoco con lei, e di certo Virginia non gliel'avrebbe negata, era troppo attratta da quel ragazzo per farlo, e lui era troppo bravo con il sesso per non accettare una simile proposta.
-Bene, lui ti sta aspettando.- con uno sguardo languido cercò di ammaliarla, ma tutto ciò che pensò Virginia fu semplicemente Stash. Stash e tutto ciò che aveva da nascondere nei pantaloni e non solo. Sorrise al ragazzo di fronte a se, ma era evidente che il sorriso fosse stato frainteso da Alex e che tutto quell'entusiasmo non era altro che per Stash.
-Beh, allora? Che fai vieni con me o rimani li?- domandò Alex guardandola soffermandosi sulle sue curve. Non aveva idea di cosa avrebbe fatto Stash, ma per il momento non se ne preoccupò e le tese una mano per farla avvicinare e dirigerla verso l'auto.
-Si certo andiamo.- rispose immediata Virginia accettando la sua mano seguendolo. Il ragazzo non riuscì nemmeno a credere che fosse stato così facile convincerla. Non riuscì però a capire se fosse stato il suo fascino a convincerla o semplicemente il fatto che Stash la stesse cercando. Si rispose mentalmente che era molto più probabile la seconda opzione, poiché il suo sorriso aveva confermato il fatto che fra i due era sicuramente successo qualcosa e non si trattava di semplice moine, ma di qualcosa di davvero più forte e più intenso: una notte di sesso sfrenato insomma. Daniele da dentro l'auto guardò scioccato la scena e si complimentò con Alex per quanto fosse stato convincente e per quanto poco ci avesse messo a convincerla. In meno di qualche secondo tutti e tre si trovarono sulla stessa auto e Daniele si sentì in dovere di presentarsi.
-Ciao Virginia, io sono Daniele.- si voltò verso la ragazza che nel frattempo aveva accavallato le gambe e non poté fare a meno di far cadere l'occhio su esse. Poi dopo un lieve colpo di tosse da parte della ragazza sollevò il viso e la guardò.
-Ti conosco già, non hai bisogno di nessuna presentazione.- rispose lei rivolgendo lo sguardo al finestrino in trepidante attesa di raggiungere Stash. Il ragazzo si sorprese, ma d'altronde lo aveva sicuramente visto in giro per il locale, quindi scrollò le spalle e tornò a fissare la strada. Nel frattempo Alex aveva messo in moto l'auto e non vedeva l'ora di tornare da Stash mostrandogli con quanta grazia avesse svolto il suo lavoro e si sarebbe sicuramente vantato di quanto poco tempo ci avesse impiegato nel convincerla, ma soprattutto nell'averla depistata alla grande. L'auto sfrecciava per le strade di Milano e l'unico rumore presente nell'abitacolo erano le note di una canzone che passava in radio. I pensieri, già poco casti prima, di Daniele erano aumentati e non faceva altro che pensare che avrebbe tanto voluto saltare nei sedili posteriori e saziare le sue voglie.
-Siamo quasi arrivati.- disse Alex controllando Virginia dallo specchietto retrovisore, attento magari che non scappasse mentre l'auto si fosse fermata ad uno dei tanti semafori rossi. Sicuramente non si sarebbe mai gettata fuori da un'auto in corsa, e poi non aveva capito davvero nulla, credeva davvero che Stash la stesse aspettando per chissà quale notte di passione. Con una manovra azzardata Alex posteggiò l'auto dalla carreggiata opposta al night club e con soddisfazione spense il motore e corse ad aprire lo sportello a Virginia, che le tese una mano e cercava aiuto per poter scendere. Purtroppo mentre lo faceva il suo vestitino si alzò di molto e s'intravide il suo preziosissimo completo intimo Victoria's  Secret color carne, e Alex non poté che strabuzzare gli occhi a quella vista.
-Complimenti.- disse. Ma l'intento era quello che quella parola rimanesse solo nella sua mente ma purtroppo le sue labbra non resistettero alla tentazione di poterle pronunciare.
-Grazie, mi è costato un occhio della testa, ma adesso basta. Non guardarmi più.- fece lei quasi infastidita, anche se in realtà amava da morire quando gli uomini le dedicassero attenzioni o quando le facevano dei complimenti per il suo aspetto fisico. Alex alzò in aria le mani come a volersi discolpare e la prese a braccetto per condurla da Stash. Virginia non stava nella pelle nel rivederlo, aveva sperato che potesse richiamarla ma non l'aveva più fatto, adesso addirittura la mandava a prendere tramite i suoi amici. A quel pensiero però si stranizzò e si bloccò in mezzo alla strada facendo arrestare la corsa anche di Alex e subito dopo di Daniele, che la guardarono confusi.
-Che succede?- domandò Alex. Daniele rimase dietro di lei e non si mosse di una virgola, convinto che per lei qualcosa iniziava a non quadrare più.
-Ho...dimenticato le borse in macchina.- si voltò a fissare l'auto e tentò di liberarsi dal braccio di Alex per poter raggiungere la macchina. Voleva scappare, era convinta più che mai che ci fosse sotto qualcosa e la paura prese il sopravvento su di lei.
-Non preoccuparti.- esalò Alex. -Daniele va a recuperarle tu.- ordinò al moro dietro di loro. In men che non si dica il ragazzo scattò e per non farle capire nulla tornò alla macchina e recuperò le buste. Virginia strizzò gli occhi e si maledisse per non essere riuscita nel suo tentativo di fuga. Alex trascinò per qualche metro la ragazza, quasi si rifiutasse di camminare, fino a che non giunsero all'interno del night club e dovette arrendersi a tutto quello che le sarebbe capitato una volta la dentro. Magari stava esagerando, magari davvero Stash voleva vederla per una scopata, eppure continuò a darsi della stupida mentalmente per essersi fidata così in fretta di due ragazzi sconosciuti, o almeno in parte. Entrando sentì subito un forte odore di sigarette e chissà cos'altro, ma tentò di non badarci troppo e si lasciò trascinare all'interno dell'ufficio di Stash, che la stava aspettando con le gambe sulla scrivania e un sorriso furbo sulle labbra.

Nel frattempo Stash, stanco di aspettare una risposta rassicurante da parte degli amici aveva deciso di scendere al suo ufficio e attendere lì buone notizie. Per distrarsi iniziò a guardare scartoffie, a giocare su internet, a farsi numerose canne, fino a che un messaggio di okay da parte di Alex non lo distrasse e lo fece rasserenare del tutto. Si rilassò contro lo schienale della sua sedia rossa e comoda e giocherellò un paio di minuti con il suo cellulare fino a che non decise di scagliare la prima pietra.

Messaggio a: Elena.
Se non mi ridai ciò che mi spetta avrai una bella sorpresina.


Si sarebbe divertito un mondo a provocarla e non aspettava altro che una sua risposta., che non ci impiegò molto nell'arrivare.


Messaggio a: Stash.

Che sorpresa mi aspetta? Un collier di diamanti?
Una cena a lume di candela? Cosa Stash?


La ragazza si ritrovò a sghignazzare mentre scriveva quel messaggio, eppure qualcosa le diceva che Sash gliel'avrebbe fatta pagare per tutto quanto.
Stash rise dell'ingenuità della ragazza, e si ritrovò a rispondere velocemente al suo messaggio.


Messaggio a: Elena.

Beh, ma se te lo dico, che sorpresa è?


Si divertiva, si divertiva come un matto. E non vedeva l'ora di vedere la sua faccia una volta scoperta la verità sulla sua carissima sorellina raffinata.
Elena s'infuriò leggermente leggendo quelle parole, ma tentò di rimanere calma e prese un bel respiro per placare gli istinti omicidi che provava nei suoi confronti.

Messaggio a: Stash.

Non ti conviene giocare con me.
Smettila cazzone, o sai come finisce.


Elena si era davvero rotta di lui, e non riuscì a non rispondere seria e coincisa.
La loro comunicazione venne interrotta dall'entrata in scena di Virginia nel suo studio. Gettò il cellulare sulla scrivania e fissò la ragazza che aveva un'aria accigliata e tesa e non poté fare a meno di notarlo, al che scattò in piedi e le andò incontro.
-Ciao Virginia, come stai?


* * *
Beh, questo capitolo non è un granché, semplicemente qui vediamo una Virginia
stolta, ma che si rende conto che c'è qualcosa che non va, ma è ormai troppo tardi.
Nel prossimo capitolo ritornerà la nostra cara Elena.
Comunque, ci tengo a ringraziare tutte voi che continuate a leggere questa storia :)

Un bacio, Debbi.

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