Stash si svegliò con un forte mal di testa e con gli occhi arrossati. Si maledisse per aver esagerato con l'alcool e la droga la sera precedente, e soprattutto per aver portato Maria nel suo studio e aver fatto del buon sesso. Sentiva ancora sulla sua pelle il dolce e forte profumo di lei, e iniziò ad infastidirsi per questo. Ancora mezzo stordito si alzò dal letto e corse verso il bagno, si fissò allo specchio e notò il suo pessimo aspetto. Tolse con lentezza la garza dalla guancia e vi passò del disinfettante. Sentì la pelle bruciare nonostante la ferita si fosse rimarginata, ma strinse i denti e continuò a tamponare il tutto evitando di urlare per il troppo dolore. Dopo aver finito sciacquò il viso con dell'acqua fredda per darsi un contegno dopo di che si strappò i vestiti di dosso e si guardò nuovamente allo specchio. Aveva un livido appena sotto le costole, uno dei tanti ricordi della notte precedente. Ricordò di aver sbattuto con forza contro la scrivania, colpa dell'eccitazione e dell'alcool che gli avevano annebbiato completamente il cervello. Scosse la testa e si gettò sotto l'acqua tiepida della doccia. Odiava il profumo di Maria, così con del bagnoschiuma alla pesca iniziò a strofinare forte ogni centimetro della sua pelle per togliersi di dosso quelle sensazioni della sera prima, e quel profumo che tanto odiava. Non appena sfiorò l'avambraccio sussultò e si accorse della ferita procurata dal tacco di Elena. Non appena gli venne in mente iniziò a fantasticare sul suo corpo, su quello che avrebbe potuto farle, su quale posizione provare, su come sarebbe stato eccitante sbatterla sulla sua scrivania. Un sorriso beffardo comparve sul suo viso, ricordandosi di quanto l'aveva messa in crisi facendola cedere in quel modo. Le immagini del suo viso contorto dai rimorsi lo facevano sorridere, ma dopo qualche secondo scoppiò a ridere di gusto mentre il getto dell'acqua lavava via ogni residuo di schiuma. Se qualcuno lo avesse visto in quel momento lo avrebbe sicuramente preso per pazzo. Frizionò un ultima volta i capelli poi decise di uscire dalla doccia e asciugarsi in fretta. La ferita scoperta bruciò facendogli fare delle smorfie di dolore, così afferrò immediatamente una garza e l'applicò sulla ferita per evitare ulteriori infezioni. Allacciò l'asciugamano in vita e tornò in camera da letto in cui tentò di vestirsi. Una brezza leggera entrò dalla finestra, alzando lo sguardo notò che era aperta, e lui ricordava che fosse chiusa. Poi si avvicinò e notò che era stata forzata. Alzò un sopracciglio e si allarmò. Si voltò e a piccoli passi cercò le tracce di qualche possibile persona che in quel momento gli stesse facendo uno sgradevole scherzo. Scosse la testa dopo aver controllato e ritornò in camera, si sedette sul suo letto e facendo scivolare l'asciugamano indossò i suoi soliti boxer.
-Sai di essere adorabile quando dormi?- una voce alle sue spalle lo fece voltare, ma ci mise davvero molto poco a capire di chi si trattasse. Gli occhi curiosi e furbi di Elena lo stavano fissando, e tutto quello che le venne in mente fu quanto fosse bello e perfetto Stash. Poi ricordò di essere andata da lui solo per un ben preciso motivo e smise di fare quegli stupidi pensieri.
-Io sono sempre adorabile.- ghignò il moro con soddisfazione. Godeva nel vederla in difficoltà davanti al suo corpo nudo, così con fare sensuale si avvicinò all'armadio e afferrò una maglia e un jeans qualsiasi. Li gettò sul letto e poi fissò Elena.
-Non so, vuoi una foto? Magari ti ci puoi masturbare su...- scherzò Stash non appena si accorse dello sguardo di Elena su di lui, quasi famelico. Dal canto suo la ragazza non riuscì a negare a se stessa che davanti al corpo nudo di Stash stesse facendo dei cattivi pensieri.
-Non fare il coglione Fiordispino.- rispose lei bruscamente risvegliandosi dai suoi pensieri. Poi lo fissò e notò il suo sguardo decisamente troppo malizioso. Impose a se stessa di distogliere lo sguardo se non voleva cedere ancora una volta e poi crogiolarsi un'intera notte nel letto a pensare a una delle cazzate più grandi della sua vita.
-Cosa sei venuta a fare piccola?- chiese lui avvicinandosi. Lei automaticamente incrociò le braccia e rimase impassibile. Se stava tentando di sedurla questa volta avrebbe fallito. O almeno era quello che sperava vivamente che accadesse. Stash si bagnò le labbra e notò la scollatura della sua solita canotta e in quel momento non desiderava altro che afferrarla e gettarla sotto dell'acqua per far diventare la sua maglia bagnata cosicché potesse bearsi del suo seno.
-Punto primo non chiamarmi piccola, punto secondo se non vuoi finire come l'ultima volta vedi di fare meno il coglione e collabora.- disse terribilmente seria e accigliata. Si dondolava freneticamente da una gamba all'altra impaziente di uscire il più in fretta possibile da quella casa. Era stata mandata da Michael per passargli un messaggio e la cosa non le era parsa una buona idea, ma dovette accettare senza obiezione e non lasciare trasparire il suo tormento interiore.
-Come sono finito l'ultima volta? Intendi con la testa fra le tue gambe?- Stash scoppiò in una sonora risata gettando indietro la testa per poi bagnarsi le labbra al ricordo. Lei andò su tutte le furie a quella pessima battuta e si gettò su di lui afferrandolo per il collo. Strinse forte le sue mani e Stash continuò a ridere come un matto davanti alla moretta.
-Ti ammazzo bastardo!- urlò lei digrignando i denti. Lui le poggiò le mani sui fianchi e si sentì improvvisamente eccitato dal calore che emanava il suo corpo. Avrebbe tanto voluto strapparle di dosso quegli inutili abiti e prenderla sul letto, o a terra, o al muro. Qualsiasi posto andava bene purché finisse fra le sue cosce.
-Buona bambolina, saprei io come farti calmare.- le fece l'occhiolino e con uno scattò capovolse la situazione e lei venne sbattuta al muro producendo un tonfo secco. Lei sussultò al contatto con la superficie fredda poi istintivamente la presa sul suo collo allentò e si ritrovò a fissare Stash.
-Mi piaci quando inizi a farmi le fusa.- disse divertito sentendo il suo respiro iniziare a farsi pesante. Lui aveva già iniziato a farle delle carezze dolci sui fianchi e solleticava la base della sua schiena facendola fremere.
-Io non faccio le fusa, coglione!- urlò tentando di sottrarsi alla sua presa. Lui sogghignò e posò le sue labbra alla base del suo collo, risalendo lentamente con la lingua.
-Smettila!- urlò lei dimenandosi per liberarsi dalla sua presa. Lui alzò gli occhi e incontrò i suoi rabbiosi e neri come la pece. Elena stava esplodendo di rabbia ma non solo. Era ormai palese che Stash le facesse un certo effetto, quindi iniziò a sentire l'eccitazione annidarsi proprio nello stomaco e in tutto il suo corpo.
-Il tuo corpo parla da se, e non vuole che io smetta.- con fare sensuale iniziò a sfiorarle lentamente il ventre fino a che non poggiò le mani sui suoi seni. Lei sussultò senza più opporsi, avrebbe ceduto, ancora. Quando Stash la toccava finiva per non capire più nulla, era come se l'eccitazione coprisse tutto l'odio nei suoi confronti.
-Stash...- mugolò non appena con le labbra scese sulla sua scollatura e spostò leggermente una delle spalline della sua canotta facendo si che le sue labbra si intrufolassero oltre. Le sue mani massaggiarono lentamente i suoi seni sodi e sentì i suoi capezzoli irrigidirsi al di sotto dei suoi polpastrelli.
-Sei così facile da scopare Gilmore..-mormorò mentre con le labbra scese più giù fino a giungere il suo ventre e lasciarci su dei baci languidi. Si trovava ormai inginocchiato davanti a lei e armeggiava con i bottoni del suo jeans, e quasi con disperazione l'aprì calandoli di poco. Lei dopo aver sentito le sue parole si ritrasse al suo toccò e gli diede una spinta col tacco facendolo capitombolare con le spalle in terra. Si sistemò la maglia e riallacciò i suoi jeans per poi poggiare un suo tacco sul suo stomaco e fissarlo.
-Sei una testa di cazzo. Ero venuta per dirti di smetterla di girare nelle zone di casa di Michael. Se ti vede ancora in quei posti ti fa saltare la testa. Sue testuali parole.- concluse con rabbia. Era infuriata con lui. Con se stessa per essere quasi ceduta ai suoi ormoni, per essersi fatta trascinare in una nuova scopata che le avrebbe portata sicuramente nuove torture mentali. Maledisse lui per essere così dannatamente attraente e sexy. Maledisse Michael per averla mandata da lui e maledisse il mondo intero per averle fatto conoscere Stash Fiordispino.
-Se tu non mi avessi preso ciò che mi appartiene non sarei costretto a girarti attorno.- ridacchiò. Adorava tormentarla e probabilmente avrebbe continuato a farlo anche dopo aver ottenuto il suo carico prezioso. Gli piaceva da impazzire farla arrabbiare, farla esasperare e imprecare nei suoi confronti, la credeva più donna e più erotica.
-Cosa c'è? Non accetti che una donna ti abbia fottuto alla grande?- rise lei accasciandosi al suo livello. Stash si alzò sui gomiti e la fissò con un sorriso sghembo sulle labbra. La trovava eccitante anche in quel momento, la desiderava anche tanto.
-Non accetto che mi fottano e basta. Quelli erano soldi assicurati, quindi vedi di non farmi perdere la pazienza e ridammela.- con uno strattone l'afferrò per un polso e la trascinò su di se. Lei fece una smorfia e tentò di liberarsi.
-La senti?- chiese lui alludendo alla sua eccitazione. -Sei tu che mi fai questo effetto.- si dimenò contro la sua intimità e lei deglutì sentendo la sua erezione.
-Stash smettila di giocare con me, sai di cosa sono capace.- lo minacciò strattonandolo e liberandosi finalmente dalla sua stretta. Si mise in piedi e il ragazzo qualche secondo dopo fece lo stesso. Si diresse verso il letto e indossò i suoi jeans, mentre Elena rimaneva a fissare ogni centimetro del suo corpo.
-Tu ridammi la roba.- non aveva nulla di divertente nella sua voce, era diventato terribilmente serio, deciso più che mai a riavere indietro ciò che gli apparteneva. Lei si appoggiò al muro incrociando le braccia al petto, poi lo fissò inclinando il capo a sinistra.
-Ormai puoi scordartela Stash.- ghignò malefica. A quel punto afferrò anche la maglia e la indossò stanco dei suoi giochetti.
-Allora sarò costretto a fare qualcosa di cui non sarai felice.- lei storse la bocca. Poi si udirono dei battiti frenetici alla porta e Stash sbuffando andò ad aprire lasciando la ragazza nella sua camera da letto. Aprì la porta e si ritrovò i due suoi amici con un sorriso sulle labbra.
-Ehi Stash.- lo salutò Daniele con un sorriso sulle labbra. Alex si limitò ad un cenno del capo e seguì entrambi sul divano del salotto. Il moro si allontanò un attimo da loro e corse verso la sua stanza da letto, ma la trovò vuota. Si affacciò dalla finestra e notò Elena scendere a fatica dalla ringhiera del balcone, e poi saltò giù con un agile balzo.
-Complimenti per l'agilità piccola, sei un ottima contorsionista a quanto vedo.- ghignò guardandola sculettare via. Rise vedendo che senza voltarsi gli alzò il dito medio ed entrò in macchina sfrecciando via. Chiuse la grande finestra e ritornò dai suoi amici.
-Allora Stash, di cosa volevi parlarci?- chiese Alex impaziente di sapere. Il moro si sedette sul divano e si accese una sigaretta aspirando avidamente il fumo dal filtro. I ricordi della sera precedente, ancora prima che si richiudesse in studio con Maria, gli passarono davanti agli occhi e capì di aver chiesto qualcosa ai ragazzi. Si maledisse immediatamente, avrebbe voluto fare tutto quanto da solo.
-Volevo parlarvi?- chiese fingendo di non ricordare cosa avesse da dirgli. Inspirò ancora e i ragazzi lo fissarono con un sopracciglio sollevato, incuriositi dalla sua reazione.
-Si, ci hai detto di volerci parlare. Volevi aiuto per qualcosa..- continuò Alex. Stash si finse sorpreso dopo qualche istante anche Daniele prese parola.
-Stash so che eri ubriaco.- disse serio. -Ma ti conosco e so quando fingi, e adesso lo stai facendo.- lo accusò. A Daniele bruciò l'anima nel sapere che dopo anni ancora non avesse piena fiducia in lui. Impazziva quando gli teneva delle cose nascoste, ma soprattutto quando scagliava la pietra e subito dopo ritirava la mano. Non sopportava questo lato del suo carattere.
-Non avrei nessun motivo per mentirvi.- rispose Stash sentendosi punto sul vivo. Schiacciò la cicca della sigaretta nel posacenere per poi rilassare la schiena contro il divano. Chiuse gli occhi e si rilassò qualche secondo, fino a che quella pace non venne interrotta dalla voce di Daniele.
-Stash, che stai combinando? Sai benissimo che di noi ti puoi fidare.- ribatté ancora offeso. Si agitava sul divano come se stesse sulle spine, e in effetti lo era. La sua curiosità superava ogni cosa, e non vedeva l'ora di far parlare Stash.
-Statene fuori.- se ne uscì arrabbiato. Allora Alex si alzò dal divano e prese Stash per le spalle facendolo alzare. Erano esattamente alla stessa altezza adesso, ma lo sguardo truce di Stash lo intimorì e non poco.
-Devi smetterla di crederti il più forte, il più bravo, l'invincibile e il signore di questa città. Smettila Stash, siamo una squadra cazzo! Rendici partecipi!- sputò quelle parole con rabbia, al che Stash lo fissò e notò quanto fosse deluso dai suoi occhi e quanto avesse ragione. Si credeva il più forte e sperava di poter risolvere qualsiasi problema da se, ma non era così e probabilmente avrebbe avuto bisogno di qualcuno che gli guardasse le spalle.
-Avete ragione.- disse di punto in bianco. Sia Daniele che Alex si allontanarono di un passo da lui e lo fissarono curioso ma stupiti. Stash non avrebbe mai dato ragione a nessuno, solo lui poteva averla. Rimasero a fissarlo certi che avrebbe fatto qualcosa o che stesse giocando sporco con loro, ma le intenzioni di Stash per una volta erano buone.
-Dovete aiutarmi. Devo riprendermi quella cazzo di droga. Sono soldi, montagne di soldi e non sono disposto a rinunciarci.- prese una pausa e guardò i due suoi amici che nel frattempo avevano assunto un'espressione serena, certi ormai che sarebbe arrivato alla fine e gli avrebbe confessato ogni cosa.
-Quella puttana di Elena l'ha fatta sparire, ma sono sicura che sia ancora nelle sue mani. Sono stato da lei ed è stata proprio lei a ridurmi in questo stato.- indicò il suo volto con un leggero imbarazzo e si aspettò delle risate da parte dei suoi amici, ma rimasero immobili ad ascoltarlo. Anche loro erano a conoscenza di cosa era capace di fare Elena, e di certo con lei non c'era da scherzare.
-Cos'hai in mente?- domandò a questo punto Alex che puntò i suoi occhi su Stash, imbufalito per quello che quella ragazza aveva fatto al suo amico.
-Me la sono scopata. Ha ceduto come niente, sono già un passo avanti. Ma questo non basta, è un osso duro, molto duro.- disse Stash, a quel punto i due amici si scambiarono un'occhiata e poi sorrisero assieme al moro. Anche loro erano a conoscenza di quante volte aveva desiderato portarsela a letto, e anche i loro stessi pensieri non erano da meno.
-Come agiamo?- domandò allora Daniele ritornando serio.
-Domani andremo a fare un servizio taxi a una bella signorina bionda.- ghignò maleficamente il moro. Daniele e Alex si fissarono senza capire, poi parvero cogliere un quarto delle sue parole.
-Chi dobbiamo pedinare?- la curiosità di Alex mise di buon umore Stash, la sua idea sarebbe andata a buon fine.
-Una bellissima donna. Una bionda di mia vecchia conoscenza.- si bagnò le labbra e tornò a fissare i due suoi amici.
-Chi è?- rise Daniele intuendo che fosse una vecchia fiamma di Stash.
-Virginia Gilmore.- Daniele strabuzzò gli occhi mentre Alex sogghignò capendo immediatamente di chi si trattasse, ma solo in quel momento capì chi realmente fosse. La sorella di Elena. Rimase un po' scioccato, ma entrambi riuscirono ad intuire il piano del ragazzo.
-Seguite i suoi spostamenti. Poi portatela qui, ma senza torcerle un capello, mi raccomando bastardi. La voglio viva e possibilmente che non capisca che voi la stiate rapendo. Domattina vi spiego meglio come agire.- sorrise malefico seguito successivamente anche da Alex e Daniele che non fecero altro che complimentarsi con Stash per quell'eccellente piano.Salve bellezze!
Allora, come ve le state passando le vacanze? :) comunque come potete vedere qui Stash prova a far cedere Elena
ma fa resistenza e spera di riuscire a stargli lontano, ma ci riuscirà? mmm
poi la vendetta! E Stash chiede aiuto, bravo bimbo ahahavi ringrazio come sempre, per i mi piace e i commenti, un bacio, Debbi.