Chapter Eight.

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La ragazza d'istinto fece un passo indietro, ma si scontrò contro il petto di Daniele, e voltandosi spaventata dovette fare un passo avanti. Era come un animale in trappola, davanti Stash e dietro i suoi fedeli amici. Il moro notando la reazione di quella donna guardò storto i suoi due amici e per poco non digrignò i denti come un cane.
-Scusaci Virginia, devo un attimo parlare con loro due.- gli fece un sorriso ammiccante che raggelò il sangue nelle vene alla donna. -Torno subito da te.- concluse infine prima di chiudersi la porta dell'ufficio alle spalle e invitare i suoi amici ad ascoltarli. A Virginia parve più una minaccia che un semplice discorso. Iniziò a pensare ad un modo per approfittare della situazione in cui si trovava da sola per poter fuggire, ma non trovò nessuna porta di servizio all'interno, l'unica era la principale e non avrebbe azzardato tanto. Sapeva benissimo che Stash e i due ragazzi si trovavano all'esterno e sapeva che si sarebbe messa ulteriormente in pericolo. Portò le mani ai capelli con disperazione e placò un'ondata di lacrime che rischiava di uscirle dagli occhi come un fiume. Scoraggiata dalla situazione in cui si trovava decise di abbandonarsi su una delle sedie poste dietro la scrivania e attese il ritorno del ragazzo rassegnata che il suo soggiorno lì non sarebbe stato di certo una bella vacanza, o una notte di fuoco, come aveva precedentemente pensato.

Stash guardò negli occhi i due suoi amici prima di prendere parola. Scrutò per bene i loro sguardi cercando di cogliere qualcosa in essi ma alla fine si arrese e decise di chiedere direttamente a loro. Non era un mago ne un indovino.
-Mi spiegate perché è spaventata? Non vi avevo detto di non farla preoccupare?- per poco non urlò quelle parole addosso ai suoi amici. Non aveva fatto altro che raccomandarsi ciò e loro avevano fatto tutto il contrario. La sua rabbia crebbe, ma cercò di controllarsi ascoltando la loro parola.
-Era tranquilla Stash.- si difese Daniele, ma lui non aveva idea di cosa si fossero detti Alex e Virginia, perciò cercò aiuto con gli occhi e fissò quelli del suo amico urlandogli palesemente 'PARLA'. Alex scrollò la testa e decise di prendere la parola per calmare le acque e mettere in chiaro le cose. Era andato tutto per il meglio, ma aveva capito, anche dalla furbizia di Elena, che le sorelle Gilmore sapevano essere davvero intelligenti e non solo belle.
-Lascia che ti spieghi Stash.- incalzò allora Alex. Stash guardò l'amico e attese con pazienza che parlasse e tentò di non parlare solo per ascoltare ciò che aveva da dirgli.
-Ti ascolto.- sfuggì però dalle sue labbra. A quel punto Alex prese un bel respiro e iniziò il suo racconto, quasi fosse una favoletta da raccontare ai bambini prima di andare a dormire.
-Sono stato io a parlare con lei, Daniele non ha fatto nulla. -lo difese gettandogli uno sguardo e Daniele lo ringraziò mentalmente. -Non conoscendolo sono andato io per non spaventarla, inizialmente era scettica, ma poi non appena ho fatto allusione su di te non ha fatto altro che sorridere all'idea.- disse tutto d'un fiato.
-Che cazzo è successo dopo?- domandò Stash non riuscendo a trattenersi dal parlare e domandare. Era sempre stato nella sua natura essere curioso e avere tutto e subito, in questo caso desiderava delle risposte immediatamente.
-Nulla. Ma ho capito che le sorelle sono furbe Stash, credo abbia capito di essere in pericolo una volta arrivati qui.- finì e lasciò cadere il discorso in un silenzio quasi assordante. Daniele temette per il peggio. Pensò immediatamente che Stash avrebbe urlato e avrebbe sfogato la sua rabbia su entrambi. Ma dovette ricredersi non appena sul viso tranquillo di Stash si formò un sorriso sghembo. Alex fece lo stesso, l'unico a non sorridere fu proprio Daniele.
-Hai ragione, sono due puttane, ma sono furbe.- confermò il moro. Stash si lasciò andare ad una risata, perlomeno erano riusciti a portarla nel suo ufficio col suo consenso e anche se si trattava di un rapimento, lui le avrebbe fatto credere tutt'altro.
-Te la sei scopata non è così?- domandò curioso Alex con uno strano scintillio negli occhi. Daniele, chiuso in un reverenziale silenzio, si appoggiò al muro e seguì la conversazione dei due suoi amici con mille pensieri per la testa, per la prima volta sentì che tutta questa situazione sarebbe finita male, ma davvero male per tutti.
-Ovvio che si Alex, che domande fai?- rispose ironico Stash lasciandosi sfuggire un sorriso furbo e dannatamente provocatorio. Ripensava a quel momento e il solo pensiero di poterlo ripetere ancora una volta lo eccitava da morire e non vedeva davvero l'ora di poterlo rifare.
-L'ho capito quando lei ha fatto un sorriso erotico parlando di te.- continuò Alex, e nessuno parve curarsi dell'assenza di Daniele, che nel frattempo si richiuse nel locale e si fece servire dal barista un bicchiere forte di alcool. Qualsiasi cosa pur di stordire se stesso e quei pensieri che lo stavano divorando letteralmente. Ne Stash, ne tantomeno Alex si erano accorti del suo turbamento e nemmeno della sua improvvisa mancanza.
-Quella notte è rimasta nei pensieri ad entrambi.- rise ancora il ragazzo, ripensando a quanto l'aveva desiderata. Poi una malsana idea gli balzò nella mente e il suo sorriso si allargò ancor di più al pensiero di Elena non appena avrebbe visto una cosa del genere.
-Avrei voluto essere al tuo posto.- ammise Alex senza pensarci troppo. Non stava facendo dei pensieri cattivi sulla ragazza del suo amico, d'altronde Virginia non era nessuno per Stash, solo una puttana qualunque ed era sicuro che non sarebbe successo nulla e che il moro non si sarebbe infuriato a quella sua costatazione. Stash sorrise sentendo le parole dell'amico, capiva quali poteri ammaliatori avevano gli occhi di quel diavolo tentatore che portava il nome di Virginia.
-A proposito vado da lei, ho in mente una cosa.- lo liquidò Stash. Non vedeva l'ora di poter mettere in atto ciò che la sua mente aveva elaborato.
-Cosa hai intenzione di fare?- domandò con curiosità Alex, lo scrutò silenziosamente senza capire. Ma notando il suo sorriso sghembo poté intuire almeno in parte ciò che aveva in mente. L'avrebbe portata a letto ancora e probabilmente solo per divertirsi e solo per non farla spaventare, anche se dopo sicuramente lo sarebbe stata. Il suo soggiorno non sarebbe di certo durato per una sola notte.
-Te lo spiego dopo.- tagliò corto il ragazzo impaziente di raggiungere la bellissima ragazza che l'aspettava dall'altra parte della stanza. Mosse qualche passo fino a che Alex annuì semplicemente e si accorse della mancanza di Daniele e voltò le spalle a Stash per andare alla sua ricerca.

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