Capitolo 10

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Dachau 1941

 Non pensavo che tutta la mia vita potesse essere contenuta in uno zaino. La mia brandina è spoglia, il pavimento e le mensole pulite e riordinate. Niall mi allunga una mano e mi sorride cercando di incoraggiarmi. Ritiro il pugnale e la lettera di mia madre nella tasca esterna della sacca e mi tiro il cappuccio sulla testa per proteggermi dalla neve.

Questo posto non mi mancherà per niente. C'è solo morte e disperazione qui. Seguo il mio soldato fuori dalla zona riservata ai nostri dormitori. Quando il grande cancello si chiude dietro di noi non mi volto, non c'è nulla che voglio ricordare.

Flossenbürg

Buchenwald

Niederhagen

Osthofen

Malchow

Mauthausen-Gusen 1942

Crollo esausta sul pavimento freddo della nostra tenda. 

Niall non parla. Nei suoi occhi vedo riflessi gli stessi orrori che mi riempiono la testa. Non riesco a smettere di pensarci. È come se l'odore della morte ci restasse appiccicata come colla.- pensi mai alla possibilità che siano morti?– chiedo. 

Non ne abbiamo mai parlato.  

 L'unico pensiero che ci spinge ad avanzare, a visitare tutti i campi di concentramento e di sterminio, è la speranza di poter rivedere la persona che amo.

Niall continua a non guardarmi. Lentamente, si sfila dal collo una catenina a cui è attaccato un medaglione. Me lo porge. All'interno c'è una fotografia un po' rovinata, ma si riconoscono ancora i tratti della ragazza che sorride all'obbiettivo. 

Sembra molto giovane, più di me, e ha un sorriso candido ed innocente.- è molto bella – dico ridandogli in ciondolo.Il soldato sorride malinconico.- non le ho mai detto che la amo. Ed è strano, pensando che l'ho sempre saputo dal primo momento in cui l'ho vista. 

Pensavo di non aver più motivo per vivere, e lei mi ha fatto cambiare idea. Ho bisogno di pensare che sia viva, capisci? Devo dirle che la amo, almeno una volta, poi potrò lasciarla libera di vivere la sua vita.

Natzweiler-Struthof

Maly Trostenets

Fossoli

Bredtvet

Grini

Herzogenbusch 1943

Sento che sta succedendo qualcosa ancor prima di sentire l'orripilante suono delle frustate. Lascio cadere la legna che ho tra le braccia e mi metto a correre. 

Niall è chinato in avanti, la schiena nuda. Un ufficiale alza la frusta per colpire la sua pelle già sanguinante.- no! – urlo buttandomi su di lui. 

Sento il sapore del suo sangue sulle labbra e spero che vada tutto bene.- signorina, si sposti subito, devo punire quest'uomo – il tono dell'ufficiale non ammette repliche.

Ma nonostante tutto non mi muovo.- di cosa è accusato? – chiedo continuando a proteggere la schiena di Niall con il mio corpo.- ha cercato di impedire che un soldato facesse uso della ragazza qui presente, messa a disposizione dal campo per il block 11 – recita quello in risposta come un pappagallo.Facesse uso, che schifo. Mi volto a guardare la ragazza. 

È minuscola e trema per il freddo, cercando di coprirsi le braccia nude con le mani. So bene perché Niall ha cercato di salvarla. Quello scricciolo gli ricorda la sua Helena.

Senza prestare attenzione alla faccia sdegnata dell'ufficiale prendo il corpo incosciente di Niall da sotto le braccia e lo trascino fino alla nostra tenda. Gli bendo le ferite.
- andrà tutto bene Niall, lo so. Starai bene – lo rassicuro.
- Helena – chiama, vedo i suoi occhi socchiusi riempirsi di lacrime.
- Helena non c'è Niall, stiamo andando a prenderla, adesso dormi, perché devi essere in forma se vuoi ritrovarla.

Bełżec

Plaszów

Chełmno

Treblinka 1944

Guardo imbronciata la cartina che indica i campi di concentramento di tutta l'Europa. Niall si sta facendo la barba accanto a me.

 Ormai il sorriso è sparito da parecchio tempo dal suo viso. Credo che abbia perso la speranza. La notte dormiamo vicini e io mi stringo a lui, cercando di scacciare la paura.- perché non andiamo ad Auschwitz? – chiedo, forse per la centesima volta.

Lui non si volta neanche a guardarmi.- perché se andiamo lì, vuol dire che non c'è più speranza. Di tutti quelli che entrano, nessuno esce. È il posto peggiore che esista su questa terra, non c'è niente di peggio.Ripenso a tutti gli orrori che ho visto in questi anni e rabbrividisco. 

Cosa c'è di peggio? Ormai abbiamo quasi finito di girare anche la Polonia. Mi guardo allo specchio e quasi non mi riconosco. Sono ormai tre anni che giriamo l'Europa

.Mi chiedo dove possa essere Harry, come sia diventato. 

Ho sempre pensato che se fosse morto avrei sentito qualcosa, come uno strappo, o un segno che mi dicesse che l'uomo che amo non è più qui. 

Ma la realtà è che mi sento morta anche io. Come posso sapere come sta lui?Varsavia 1945Gli ultimi giorni di gennaio sono sempre i più freddi. Ma oggi c'è il sole. Io e Niall siamo fuori dalla tenda e ci stiamo preparando per partire. 

Questa volta la destinazione non è definita. 

Ormai non sappiamo più dove cercare.Ogni parola che ci diciamo suona come un addio. Per una volta non indosso la mia uniforme da infermiera, ma solo una sottoveste che ho comprato per poche lire in Italia. Un grammofono poco lontano suona una canzone triste. Ballo alzando le braccia sopra la testa e facendo tante piroette.

Niall è seduto su una panca, la schiena appoggiata alla tenda.- Light – mi chiama – vieni qui.Mi avvicino in silenzio. Mi afferra per la vita e mi stringe forte, appoggio la fronte alla sua.- mi mancherai Light. 

Ti voglio bene – sussurra sfiorandomi le labbra con il più leggero dei baci.

Sto per mettermi a piangere quando sento quel grido.- Niall!!Il soldato scatta in piedi e si guarda attorno. 

Un soldato con la carnagione scura e i capelli color del carbone ci corre incontro agitando le braccia.- Baffo! – Niall fa qualche passo verso di lui e i due si scontrano in un abbraccio mozzafiato.- l'ho trovata Niall, l'ho trovata – piange l'altro, il viso sepolto nella spalla dell'amico.

Niall fa un passo indietro tenendogli le mani sulle spalle.- Chi hai trovato? – chiede. Non osa sperare, sarebbe troppo.- ho trovato Helena. ad Aushwitz. 

È viva, sta bene. Le ho detto di evitare le marce di evacuazione. Le ho detto anche che saresti andato a prenderla.Per la prima volta da quando siamo partiti vedo Niall piangere. Cade in ginocchio e singhiozza come un bambino.

Mi avvicino al soldato.- hai per caso visto un ragazzo tedesco, con i capelli molto ricci e gli occhi verdi?Nel momento in cui pronuncio la frase mi sento molto sciocca. 

Quante persone corrisponderanno a questa descrizione? Ma con mia sorpresa Baffo annuisce.- si chiama Harry?Sento il mio cuore cedere.

 E ad un tratto è tutto buio e l'unica cosa che sento sono i singhiozzi di Niall. Dopo quattro anni di ricerche, di orrori e privazioni, li abbiamo trovati.

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Eccolooo.
Lo so, è un capitolo molto triste. 

Però adesso conoscono dove sono e viene a galla il perchè Niall dice di non essere più un uomo (riferimento anche alla FF " Il ponte dei suicidi.").

E ora..Ask time!

Come vi chiamate ?

Io Giulia.

Spero che il capitolo vi sia piacuto.

Al prossimo !

Ciauuu

Solo finchè non finisce la guerra.\\ Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora