Capitolo 14

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Affondo le mani nei suoi ricci e scoppio a ridere in modo quasi isterico. Non posso credere che è davvero qui, tra le mie braccia.
- Non ci posso credere – singhiozza.
- Sono qui Harry. Ti ho trovato. Possiamo tornare a casa.

Ci fissiamo per un istante che sembra interminabile. Harry alza la mano lentamente e la passa sulla mia guancia, lentamente, dalla tempia al mento. Le sue labbra si schiudono impercettibilmente e sussurra il mio nome. Il mio cuore sta per esplodere. Sento il vuoto che per tutti questi anni mi ha accompagnato venir sostituito da un cuore pulsante e forte.
Gli occhi di Harry non mi perdono di vista neanche per un secondo. Le sue dita sfiorano le mie palpebre socchiuse, la linea dritta del mio naso, si soffermano sulla mia bocca.
- Sei qui – dice infine con un sorriso.
Il suo solito, vecchio sorriso canzonatorio.
- Sono qui – gli faccio eco.
Allungo una mano per sfiorarlo a mia volta ma lui si ritrae spaventato, cadendo all'indietro. Ritiro subito il braccio spaventandomi a mia volta. Harry mi guarda con gli occhi sgranati, con il labbro inferiore che sporge all'infuori. Il mio cuore nuovo di zecca si frantuma.
Quando noto che tutti all'interno dell'ospedale improvvisato mi stanno guardando mi alzo e mi spolvero via la terra dall'uniforme.
- Andiamo Harry, ti faccio vedere la mia tenda – dico sapendo che il mio tono di voce suona estremamente distaccato.
Karla mi guarda con un sopracciglio alzato. Scuoto lentamente la testa. Harry avrà i suoi motivi per non volere che lo tocchi.
Il ragazzo si alza e mi rivolge uno dei suoi soliti sorrisi, forse questa volta un po' incerto. Ci incamminiamo verso la mia tenda e gli chiedo se vuole farsi un bagno. Il suo sguardo si illumina mentre riempio il catino di acqua e gli porgo il sapone.
Mi sdraio tra l'erba umida e mi metto a fissare il cielo limpido. Sento Harry fischiettare allegro e sorrido ripensando alla bella sensazione dell'acqua fresca sulla pelle. Gli lascio tutto il tempo che vuole mentre accendo un piccolo fuoco vicino alla tenda.
Quando torna i ricci gli si sono incollati al viso e lui cerca in tutti i modi di sistemarseli. Ci sediamo vicino al piccolo falò, non uno accanto all'altra, ma in modo che possiamo restare tutto il tempo a guardarci, senza mai perdersi di vista.
Mi avvolgo una coperta attorno alle spalle e soffio sul tè bollente. Guardo Harry mangiare voracemente quel poco che ho trovato per sfamarlo.
- Allora... - diciamo all'unisono per poi scoppiare a ridere.
- Prima tu paperella – mi dice allungando le gambe scheletriche davanti a sé.
Lo fisso per qualche istante prima di parlare. Ho una domanda che assilla continuamente.

Mi ami ancora? Mi ami ancora? Mi ami ancora?

Mi mordo la lingua.
- Hai ancora i capelli – osservo.
I suoi occhi color prato si induriscono. Distoglie lo sguardo prima di rispondere.
- Io ed Helen avevamo un trattamento speciale. È questo l'unico motivo per cui mi sono salvato – mormora.
Qualcosa scatta nella mia memoria.
- Helen? Come la ragazza che cercava Niall.
Lo sguardo di Harry torna su di me, sorpreso.
- Conosci Niall? – sgrana gli occhi e si china in avanti.
- Si, l'ho incontrato a Monaco e ho girato con lui tutta l'Europa – rispondo stupita quanto lui.
Harry si zittisce e torna a guardarsi i piedi.
- Ti ho cercato ovunque Harry. Non ho mai perso la speranza, sapevo, da qualche parte nel mio cuore, che ti avrei trovato, che eri vivo. Ho continuato a cercarti perché...

Perché ti amo,penso. Ma non lo dico. Non lo dico perché non lo vedo da quattro anni. Perché ha mormorato il nome di mia sorella e non il mio. Perché si è sottratto al mio tocco.
Lui mi guarda di sottecchi senza però aspettare che io concluda la frase. Come se non gli importasse. Si alza in piedi e mi da le spalle, tanto che quando parla lo sento appena.
- Helen è sempre stata convinta che un giorno Niall sarebbe venuto a prenderla. Ne era certa, non perdeva mai la speranza. Guardava tutti i soldati, in attesa di scorgere il suo. Io non ho avuto questa possibilità. Non ho avuto la possibilità di sperare. Come potevo pensare che qualcuno di voi fosse così tanto stupido da venire a cercarmi?
Si volta di scatto e i suoi occhi lampeggiano di rabbia.
- Ti credevo al sicuro! – sbotta – ho cercato di sopravvivere per tornare a casa, per tornare da voi. E tu eri in giro per l'Europa con un soldato tedesco.
Sono impietrita. Cosa sta dicendo? Non mi ero immaginata che la nostra prima conversazione sarebbe stata così. Non immaginavo che si sarebbearrabbiato.
- Io... - balbetto – io ti ho salvato la vita. Se non fossi arrivata in tempo saresti morto.
I suoi occhi mi trafiggono. Sento l'eco del mio cuore fantasma battermi nel petto.
- On ti ho mai chiesto di salvarmi Light. Forse non volevo essere salvato – ringhia – vado in paese a cercare delle sigarette.
Se ne va lentamente, le mani infilate nelle tasche, senza mai voltarsi verso di me.

***

Quando Harry torna, a notte fonda, faccio finta di dormire, la testa appoggiata alla cartina dell'Europa che Niall mi ha lasciato. Harry mi prende tra le braccia e mi mette sulla brandina, coprendomi con una coperta. Lo sento sdraiarsi per terra accanto a me. Puzza di fumo e di alcol.
Aspetto qualche minuto dopo che si è addormentato prima di alzarmi e riprendere i miei ragionamenti dove li avevo lasciati. Karla mi ha detto che tutti i campi liberati offrono protezione ai profughi. Io ed Harry potremmo quindi percorrere a ritroso la strada che ho percorso per arrivare qui. Potremmo fermarci al confine tedesco per un po', in attesa della definitiva liberazione del nostro paese.
Mentre tutti questi pensieri mi si accavallano in mente il sole sorge e io sveglio Harry. Senza rivolgermi la parola mi aiuta a riporre la tenda e a disperdere la cenere del falò.
- Andiamo a Treblinka – lo informo seccamente.
Lui annuisce e insieme iniziamo a camminare. Le notti e i giorni si fondono tra loro mentre noi camminiamo in un quasi assoluto silenzio.

Harry's pov.

Light cammina in silenzio accanto a me. Vedo la sua mascella contratta e i pugni serrati e so che è arrabbiata. Anche io lo sono. Il solo pensiero che lei possa essersi messa in pericolo a causa mia mi fa impazzire. Ripenso alla prima volta che le ho detto che la amavo.
A come quella notte avevo cercato di addormentarmi tra le coperte che sapevano di lei. A come mi fosse sembrata fragile e delicata quando l'avevo guardata pensando che dormisse.
La guardo ora, senza farmi notare. È diventata una donna, con le curve appena accentuate nei punti giusti, i capelli biondissimi che le incorniciano il volto abbronzato. Il suo portamento mi sorprende. Cammina come se non avesse paura di niente. Ogni tanto estrae un pugnale, lo rigira tra le dita, scruta tra la vegetazione fitta.
Dov'è finita la dolce bambina di cui mi sono innamorato? È diventata una donna mentre io non c'ero. È diventata una donna e io me lo sono perso.
E poi, quattro anni passati con un ufficiale tedesco, in una tenda in mezzo al nulla. Se mi capitasse tra le mani questo Niall lo strozzerei. E se ci fosse stato qualcosa tra loro? E se lei non mi amasse più?
Mastico una spiga di grano e guardo altrove.
- Senti little duck – la chiamo – tra te e quel soldato... c'è stato qualcosa?
Lei ride piano.
- Sei geloso?
Arrossisco involontariamente.
- Certo che no – rispondo brusco – è solo per sapere. Ormai sei una donna e anche tu hai certi bisogni.
La vedo aggrottare le sopracciglia e rivolgermi uno sguardo triste. Mi stringo tra le spalle.
- Siamo arrivati – mormora.

***

Il campo di Treblinka è simile a quello di Auschwitz. Io e Light montiamo la tenda al limitare del bosco prima di fare un giro di circospezione e cercare di renderci utili.
Prendiamo strade diverse. Anche qui la situazione è grave. C'è troppa gente che sta morendo e troppa poca gente che possa aiutare. Sento una mano afferrarmi la caviglia e sussulto.
Un viso scarno mi fissa. Sussulto nel vedere gli occhi di una donna quasi fuori dalle orbite.
- Harry... - sussurra facendomi gelare il sangue nelle vene.
- Lena – è quello che avrei voluto dire, se una voce non mi avesse preceduto.
Vedo Light superarmi di corsa e gettarsi sul corpo scheletrico della sorella.
- Lena! – urla con le lacrime agli occhi.
La donna la spinge via con un gesto brusco.
- Puttana! È tutta colpa tua! È colpa tua se l'hanno preso – urla divincolandosi.
Osservo la scena stupito, incapace di reagire.

Perché Lena si trova in un campo di concentramento? Purtroppo significa solo una cosa.

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Mi dispiace di avervi fatto aspettare !

Allora cosa ne pensate del nuovo capitolo?

Light ha ritrovato sua sorella e non è stato proprio un bell'incontro eh.

ora #ASKTIME !

Che scuola frequentate?

Io frequento l'industriale indirizzo informatico

e ora ciauu!


Solo finchè non finisce la guerra.\\ Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora