Un'anziana signora si stringe nel cappotto rosso mentre cammina lentamente tra le teche illuminate del museo. Le assi di legno scricchiolano sotto i suoi piedi.
Una bambina minuscola la chiama e la tira per la gonna.
- Nonna! Vieni a vedere!
La signora alza gli occhi grigi sulla nipote e la segue. La bambina le indica una vecchia fotografia datata 1944. Fruga nella borsa e ne estrae un paio di occhiali. Legge a bassa voce.
'Helena ed Harry, sopravvissuti alla Seconda Guerra Mondiale'. Il trafiletto sottostante spiega come i due giovani siano sopravvissuti e come siano stati usati nelle foto propagandistiche per mostrare i campi di concentramento come innocui campi per le vacanze e portare avanti la facciata eretta dal regime nazista.
All'anziana donna si riempiono gli occhi di lacrime e le asciuga svelta con l'angolo della manica.
- Li conoscevi, nonna? – chiede Lena, lo sguardo fisso sulla fotografia.
Ha raccontato poco ai suoi nipoti prima di entrare al museo, solo che c'era già stata prima lì. Annuisce e passa la mano sulla teca lucida. Aveva promesso che non ci sarebbe più tornata, eppure ora, ad anni di distanza eccola lì, a guardare ciò che ne rimaneva.
- Nonna! – grida Daniel, il più grande – guarda, c'è il tuo nome qui.
Si avvicinano tutti lentamente al bambino con i folti capelli neri. Indica una foto di una giovane infermiera nella divisa dell'esercito. Accanto a lei un soldato alto. Entrambi hanno capelli biondi schiariti dal sole e la pelle sembra abbronzata anche attraverso la fotografia in bianco e nero.
Sotto la fotografia vi è un libro con la copertina nera e delle scritte bianche.
Non c'è il titolo, solo il nome dell'autrice ed una frase...
'Mi chiamo Light Branwell Fairchild e ho conosciuto l'amore della mia vita a sedici anni... ma nel 1938 quell'amore era proibito'
Gli occhi di Daniel sono spalancati.
- L'hai scritto tu? E quella nella foto sei davvero davvero tu?
Annuisce davanti allo sguardo ammirato dei nipoti. Il trafiletto dice che per tutta la vita Light, dopo aver salvato innumerevoli vite durante il conflitto mondiale, aveva viaggiato in ogni stato per testimoniare quello che era successo e per raccontare a tutti come erano davvero andate le cose.
- Ehi a proposito – parla per la prima volta Liam – dov'è finito il nonno?
Mentre i tre bambini si lanciano fuori dalla porta per cercare il nonno, Light rimane ad osservare la fotografia che ritrae lei e Niall, che sorridono all'obbiettivo. Ricordava bene quel giorno, poco prima di ritrovare Harry ed Helena. Il cuore le si riempie di tristezza al pensiero dell'amico. Non l'ha più rivisto da quell'ultimo giorno.
Mi volto e vedo Niall, anche lui immobile, anche lui lo stesso sguardo incredulo, il fucile abbandonato sul fianco. Faccio un passo in avanti.
- Addio Niall. Buona fortuna – sussurro.
Qualcuno la chiama e la strappa dai suoi pensieri.
- Nonna! Abbiamo trovato il nonno.
Una testa riccia e ormai completamente bianca fa capolino dalla porta.
- Le ho trovate – urla l'anziano signore agitando una scatola di metallo sporca di terra. Anche le sue mani ed i suoi pantaloni sono incrostati. Niente però può sminuire il sorriso dell'uomo.
- Andiamo a casa Harry – sorride la donna.
***
Harry porta a mano una vecchia bicicletta arrugginita che ormai non può più guidare mentre Light lo segue, senza mai perderlo di vista. Era da tanto che mancavano da Monaco e Light pensa alla loro piccola casa nella foresta nera, già addobbata per le feste. Manca poco a Natale e tutti verranno per festeggiare. Le sorelle di Light, Clarissa ed Anna, la sorella di Harry, Gwendolin, tutte persone che non sapevano avrebbero incontrato nel loro cammino. Poi ci saranno i loro figli, Zayn, Moira ed Isabelle e le loro famiglie.
Light non vede l'ora di tornare a casa e preparare tutto, ma prima c'è una cosa che devono fare.
Harry appoggia la bici ad una panchina.
- Aspettami qui cara, arrivo subito.
Light si siede e guarda suo marito zoppicare fino ad un chiosco di gelati.
Quando lui torna lei estrae dalla borsa la scatola di ferro, ora ripulita da tutta quella terra.
- Non è stato facile ritrovarla dopo tutti questi anni – borbotta Harry – non pensavo che saremmo tornati ad Auschwitz dopo tutti questi anni Paperella.
- Neanche io Harry, ma sono contenta di averlo fatto, ho visto una foto di Niall.
Harry sorride e appoggia delicatamente le testa alla sua spalla.
- Il gelato si scioglie amore mio – le fa notare.
Lei si sbriga a mangiarlo sorridendo.
- Leggi Harry, leggi per me.
Lui le prende la scatola dalle mani e la apre. Centinaia di lettere sono lì da decenni ad aspettarli.
- Ti ho scritto oggi giorno Light, ogni giorno. Eri la mia luce, la mia speranza.
- Lo so amore mio, lo so. Avanti, scegline una.
Ciao Paperella.
Ormai ho perso il conto dei giorni che ho passato qui. L'unica cosa che mi permette di continuare a vivere il pensiero di te, al sicuro, a casa.
Vivo nella certezza di uscire da qui e venire a cercarti, a costo di attraversare la Polonia a piedi per trovarti. Mi manchi terribilmente.
Sono certo che un giorno potrò mantenere la mia promessa. Faremo un giro in bici e ti comprerò un gelato, poi ci siederemo insieme su una panchina e niente potrà separarci. Niente.
Spero in una vita con te, una vita lunga e felice. Voglio avere dei figli che ti assomiglino, e dei nipotini con gli occhi uguali ai tuoi con cui giocare a pallone e a cui raccontare la nostra storia.
Ti amo infinitamente Light, grazie per avermi dato la voglia di vivere.
Sogno di riabbracciarti ogni notte.
Spero di riuscirci un giorno.
Tuo,
Harry.THE END.
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Solo finchè non finisce la guerra.\\ Harry Styles
Teen FictionLight e la sua famiglia si nascondono a Monaco, sotto il cielo bombardato dagli Inglesi. Anche Harry abita con loro e Light lo odia con tutto il cuore. Cosa succederebbe se dovesse condividere con lui la stessa casa senza poter uscire? E se Light si...