Light's pov.
Il camion procede a sobbalzi. Stringo convulsamente la camicia di Harry che mi accarezza dolcemente la schiena. Per un istante mi sembra di essere ancora a Monaco, chiusa in uno scantinato con il ragazzo di mia sorella. Quel giorno mi aveva baciata per la prima volta.
Ci fermiamo di colpo, tanto che la testa di Harry sbatte contro la mia e produce un sono 'tok'. Ci guardiamo e scoppiamo entrambi a ridere. Siamo lontani dal pericolo, abbiamo tutta la vita davanti e possiamo scegliere dove andare. Siamo liberi. Ridiamo di cuore, sentendo un po' del peso che abbiamo nel petto andarsene.
Poi Harry lentamente smette. La sua mano sfiora la mia. Mi fissa direttamente negli occhi, le labbra leggermente dischiuse. La mia risata sfuma fino a smettere. Le sue palpebre tremano mentre si avvicina a me. Chiudo gli occhi con il cuore in subbuglio.
Baffo apre rumorosamente il retro del camion. Salto all'indietro allontanandomi da Harry, il cuore che batte più forte di una mitragliatrice.
Zayn è pallidissimo.
- Ho bisogno di te – mi dice. Sembra che stia per svenire.
Mi affretto a scendere, non mi volto a guardare Harry, c'è troppo imbarazzo tra noi. Siamo in un bosco. Prima ancora che io possa chiederne il motivo, o come diamine Zayn sia riuscito a parcheggiare nel fitto della vegetazione noto che il suo amico, il ragazzo con i capelli color cioccolato, è appoggiato ad una ruota, ansimante e coperto di sangue. Mi guarda con gli occhi socchiusi e accenna un sorriso.
Zayn è pallidissimo e cammina avanti e indietro, trascinando la valigetta del pronto soccorso. Sembra un pazzo.
- L'hanno ferito – mormora – l'hanno ferito quando i tedeschi ci hanno accattato. Adesso morirà. Morirà morirà morirà.
Ha gli occhi stralunati. Prendo un respiro profondo e lo afferro per le spalle. I suoi occhi color caramello vagano vacui nei miei. Alzo la mano e con calma gli do un sonoro ceffone.
- Controllo soldato – dico con voce chiara e ferma – il tuo amico sta bene. Siamo in guerra, non c'è bisogno di spaventarsi per un po' di sangue.
Cerco con lo sguardo Harry, che nel frattempo ci ha seguiti e gli dico silenziosamente di portar via Zayn. Prendo la cassetta del pronto soccorso e mi aggiusto il camice da infermiera che indosso. Mi accovaccio vicino al ragazzo ferito.
- Salve – dico prendendogli delicatamente il viso tra le mani e costringendolo a distogliere lo sguardo dalla ferita che ha sul petto.
- Salve tenente – mi risponde lui con voce roca.
- Come ti chiami? – chiedo passando al tono informale. Cerco di farlo sentire a suo agio e di non spaventarlo.
- Rouge – risponde lui. Tossisce e storce la bocca. La ferita deve fargli molto male.
Sorrido dolcemente.
- Qual è il tuo vero nome soldato? – apro la cassetta del pronto soccorso e cerco del disinfettante.
Gli sbottono la camicia con delicatezza, attenta a non strappare il tessuto attaccato alla ferita con troppa forza.
- Non ho mai trovato nessuna ragazza che mi spogliasse senza chiedermi del denaro – sorride lui. Ha un sorriso da bambino.
Non perdo la concentrazione, sono abituata alle avance dei soldati e questa a confronto con le volgarità di alcuni non è niente. Con noncuranza gli verso il disinfettante sulla ferita. Lui urla di dolore.
- Non hai risposto alla domanda soldato – non riesco a trattenere un minuscolo, diabolico sorriso.
Anche lui sorride.
- Mi piacciono le donne che rispondono a tono. Tu sei Light, giusto? Sei la sorella di Lena.
Le mani mi si immobilizzano sulla ferita. Ad un tratto la morte di Lena mi pesa come un macigno sul petto. Scuoto la testa e riprendo il mio lavoro. In poche mosse veloci ripulisco la ferita, una pallottola deve averlo preso di striscio, e mi metto a ricucirla con mani esperte. Mentre con Niall giravo per i campi di concentramento alla ricerca di Harry lavoravo come infermiera e di ferite come queste ne ho curate a centinaia.
Per qualche minuto stiamo entrambi in silenzio mentre io lavoro concentrata.
- Mi dispiace per tua sorella – dice lui ad un tratto.
Stringo l'ago tra le labbra cercando di non perdere la concentrazione e l'aria distaccata.
- A tutti capita di morire – dico fredda.
Rouge stira le labbra in un sorriso.
- Fai tanto la dura ma ti tremano le mani. Non devi far finta di non aver sentimenti Light, soffrire fa parte dell'essere umani.
Non rispondo e continuo a cucire la ferita fingendo di non aver sentito.
***
Scende la sera. Zayn ha acceso un fuocherello e Harry ha montato la tenda. Rouge ha passato tutto il pomeriggio a battere i tasti di una vecchia macchina da scrivere. Io mi sono accoccolata su un masso poco distante da lui e l'ho fissato a lungo osservando le sopracciglia aggrottate, gli occhi color cioccolato attenti ed incollati al foglio. Ha detto che sta scrivendo le sue memorie, che prima o poi verranno pubblicato e che tutti nel mondo sapranno cos'è successo in quei campi. Anche a me piacerebbe scrivere le mie memorie un giorno.
- Ragazzina. Ehi ragazzina – Zayn mi agita delle gallette davanti al naso.
Non mi ero accorta di essermi incantata a guardare il fuoco che arde.
- Si? – dico – cosa c'è?
- Io e Rouge stavamo parlando di Niall ed Helena e ci chiedevamo cosa ne sai.
Sorrido teatralmente e mi lancio in un appassionato racconto ricco di dettagli, la mia parte preferita. Harry ha cercato di evitarmi per tutto il giorno e io l'ho lasciato fare. Ora sta seduto da solo in disparte, mentre con il pensiero è probabilmente a chilometri di distanza, nella fredda Polonia.
So che i quattro anni che abbiamo passato lontani sono un vuoto che non si potrà mai colmare. Ripenso alle cicatrici che ho sulla schiena, sul braccio, persino sul collo. Sono i segni delle frustate che ho preso cercando di difendere una giovane ragazza, le ferite di un coltello durante uno scontro. Anche Harry ha delle cicatrici, ma non si vedono. Sono molto più profonde e indelebili delle mie.
Il fuoco si spegne in uno sfrigolio. È ora di dormire. Zayn monta la guardia e io senza dire una parola mi accoccolo contro Harry. Nessuno commenta, è
quello il mio posto e basta. Mi addormento rapidamente cullata dal suo respiro.
Vengo svegliata da delle grida. Harry è seduto e urla a pieni polmoni. Ha il viso bagnato di lacrime, le mani serrate a pungo sulla mia. Sta sognando. Cerco di svegliarlo, lo scuoto, ma lui continua ad urlare terrorizzato. Mi metto in ginocchio accanto a lui e lo abbraccio fino quasi a cullarlo. Vorrei dirgli che andrà tutto bene, solo che non so come curarlo.
***
Dopo cinque giorni di viaggio lasciamo il camion in un piccolo villaggio e prendiamo un calesse. Harry cerca in tutti i modi di evitare di parlare con me se non è strettamente necessario. Però la notte piange e urla e alla fine si addormenta abbracciato a me come un bambino. Per distrarmi parlo con Rouge che non è così duro come vuol far credere.
Sediamo entrambi al posto di guida e lui tiene le redini. Zayn sul cassone fuma una sigaretta, Harry dorme. Stringo fra le mani una pistola, per sicurezza.
- La sai usare? – mi chiede lui mentre guarda la strada.
- Si – rispondo senza esitare. Niall mi ha insegnato come maneggiarla, pulirla, ricaricarla. Mi ha insegnato ad adattare la mano all'impugnatura, mi ha insegnato a non esitare.
- Spero che tu non la debba usare – sussurra lui.
Resto a fissarlo per qualche istante.
- Qual è il tuo vero nome? – chiedo.
Lui sembra sorpreso dalla domanda ma non si volta a guardarmi.
- Mi chiamo Liam. hanno iniziato a chiamarmi Rouge perché facevo parte dell'armata Rossa. Ero russo un tempo.
- Lo sei ancora – dico.
Liam ride.
- Non sono più niente Light.
Sto riflettendo sul senso di quella frase quando si sente un terribile scoppio. Il cavallo nitrisce e si ferma di colpo. Un altro sparo.
- Un'imboscata! – urla Zayn.
I tedeschi ci hanno accerchiato. So che sono io il loro obiettivo. Scendiamo e fronteggiamo il nemico. Questi ci sono addosso in un lampo e ben presto siamo tutti occupati in un corpo a corpo. Un uomo mi afferra da dietro e riesco a dargli una testata sul naso. Mi lascia andare di colpo e si tiene il viso con mani sanguinanti. Niall sarebbe fiero di me. Gli do un calcio nelle parti basse e lui cade in ginocchio. Estrae un coltello e me lo lancia addosso, sfiorandomi la guancia. Gli afferro la testa e con un gesto preciso gli torco il collo. Crolla a terra senza vita.
Mi volto per aiutare i miei amici. Zayn sta combattendo a colpi di pugnale mentre Liam sta avendo la meglio su un uomo alto il doppio di lui. Sento la sgradevole sensazione di avere una pistola puntata alla testa.
Ecco, è arrivata la fine. Cerco Harry con lo sguardo per dirgli che lo amo, ma non lo vedo da nessuna parte. Sento Liam gridare disperatamente il mio nome. Lo vedo correre verso di me.
No!
La pistola che ho puntata alla testa si sposta rapidamente e spara un unico colpo che colpisce Liam.
Prima ancora di urlare, prima di capire cosa sto facendo mi volto e sparo. E ancora e ancora finchè non sono accecata dal rosso del sangue.
Poi vedo Harry. Un soldato gli stringe la gola con un braccio mentre con la mano libera gli punta una pistola alla tempia. Guardo Liam, agonizzante a terra, poi guardo Harry. Corro dal ragazzo che amo.
Il tedesco mi guarda con occhi cattivi.
- E ora cos'ha intenzione di fare, principessa? – mi chiede nella mia lingua natale.
- Ho intenzione di ucciderti – dico alzando la mia pistola all'altezza dei suoi occhi.
Lui scoppia a ridere e in quella frazione di secondo sparo. Non ho avuto il tempo di prendere la mira, e la sua testa era troppo vicina a quella di Harry. Potrei aver sbagliato, potrei aver colpito lui...
Riapro gli occhi che non mi ero accorta di aver chiuso. Harry è in piedi, interamente coperto di sangue ma illeso.
- Bel colpo – mi dice accennando addirittura un sorriso.
Gli restituisco il sorriso prima di correre da Liam. Zayn gli stringe forte la mano.
- Salve sergente – mi dice Rouge – hai coraggio da vendere Light.
Tossisce sangue.
- Shh non fare sforzi – gli dico.
C'è sangue ovunque. La ferita è un buco nero e profondo. Dio.
- Lo so che sto morendo Light, ed è giusto così. Fammi un ultimo favore, prendi la mia macchina da scrivere e scrivi la tua storia. Fai sapere a tutto il mondo cos'è successo, fai sapere cos'hanno fatto quei bastardi – tossisce – promettimelo.
Ho le lacrime agli occhi.
- Te lo prometto – dico in un sussurro.
Lui mi sorride e sposta i suoi occhi da bambino su Zayn.
- Zayn, ti amo. Da sempre – e così muore, con il sorriso ancora impresso sul volto.
- Ti amo anche io Liam – sussurra Zayn.
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Solo finchè non finisce la guerra.\\ Harry Styles
Teen FictionLight e la sua famiglia si nascondono a Monaco, sotto il cielo bombardato dagli Inglesi. Anche Harry abita con loro e Light lo odia con tutto il cuore. Cosa succederebbe se dovesse condividere con lui la stessa casa senza poter uscire? E se Light si...