Quando mi alzo il mattino dopo la casa è ancora silenziosa. Mi stiracchio e sento le ossa dolermi, com'è giusto dopo che ho dormito tutta la notte su un ferro vecchio.
Mi sbrigo ad infilarmi in bagno e quando chiudo la porta noto una presenza che mi fissa. Caccio un urlo.
Harry mi tappa la bocca e mi spinge fuori.
-Ma sei impazzita? Vuoi svegliare tutti? – mi domanda con un sorriso canzonatorio.
-Scusa – sbraito – pensavo che non ci fosse dentro nessuno.-
-Pensavi male – ribatte lui – bel pigiama comunque.-
E mi sbatte la porta in faccia. Il mio pigiama consiste in una vecchia camicia da notte di mamma, praticamente trasparente. Arrossisco e corro in cucina dove mamma sta preparando la pappa d'avena.
Prima ancora che mi dica qualsiasi cosa corro ad apparecchiare. La casa si sta svegliando. Sento papà stiracchiarsi e Lena ripiegare il suo letto. Conoscendola passerà almeno venti minuti a pettinare i suoi lunghissimieliscissimieperfettamentemordibi capelli neri. Non perde occasione di ricordami che i miei sono color biondo stoppa ed hanno la consistenza di una scopa. La signora S. sta passeggiando per la loro piccola stanza mentre a giudicare dall'assenza di rumori il signor S. sta ancora dormendo. Vivere in uno spazio ristretto vuol dire questo, tutti sanno tutto di tutti. L'unico posto tranquillo è la soffitta, dove non va mai nessuno e dove si può ammirare un piccolo pezzo del marciapiede e la vita fuori da qui, è il mio rifugio.
Harry compare in cucina con il solito sorrisetto e un passo lento e dondolante.
-Posso rendermi utile signora? – dice con un tono che fa sciogliere mia madre.
-Certo Harry caro, aiuta Light ad apparecchiare la tavola.
Mi sta venendo la carie. Mi volto e inizio a stendere la tovaglia cerata.
-Mi passi i piatti Little Duck? – dice lui ad un tratto.
Mi volto e lo fulmino con lo sguardo.
-Come mi hai chiamata? – parlo l'inglese abbastanza bene da capire quelle due semplici parole.
-Hai capito – dice lui iniziando a disporre le posate come se niente fosse.
-Mi hai chiamata paperella – sbotto irritata.
-Esatto. Hai detto che il tuo nome è inglese. Anche questo lo è, e ti sta molto meglio. Ci assomigli.-
Per la rabbia lascio cadere il piatto che stringevo tra le mani e mamma alza la testa di scatto. I suoi occhi saettano su di me.
-Light! Sei un disastro. Non sai tenere in mano niente senza combinare danni – sbraita.
So fin troppo bene che sta esagerando tutta la faccenda solo perché c'è Harry che ci sta guardando.
Attirata dal trambusto mia sorella fa capolino in cucina con un sorriso sfolgorante.
-Cosa succede? – canticchia passandosi una mano tra i capelli.
-Sto solo dicendo che tua sorella è un'imbranata. Ha appena rotto un piatto.
Lena guarda i cocci sparpagliati per terra e increspare le labbra.
-Non è il servizio buono quello? – gira il coltello nella piaga.
Mia madre spalanca gli occhi e diventa rossa per la rabbia.
Grazie sorellina.
-Sei un'incapace Light! Dovresti prendere esempio da tua sorella. Guarda com'è aggraziata e posata.-
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Solo finchè non finisce la guerra.\\ Harry Styles
Novela JuvenilLight e la sua famiglia si nascondono a Monaco, sotto il cielo bombardato dagli Inglesi. Anche Harry abita con loro e Light lo odia con tutto il cuore. Cosa succederebbe se dovesse condividere con lui la stessa casa senza poter uscire? E se Light si...