Capitolo 4

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Bethany

Esaminai i lati positivi e quelli negativi di andare alla festa.

Negativi: folla. Uomini. Caldo. Gente. Persone.

Positivi:

Eppure senza neanche un lato positivo mi ritrovai di fronte allo specchio con il vestito addosso e i capelli perfettamente legati in un'aconciatura disordinata, gli occhi truccati con eyeliner nero e la bocca con un rossetto rosso vino.

Presi la macchina che non usavo da tempo e facendo un grosso respiro partii verso la destinazione della festa. Non sapevo perché lo stavo facendo. Ero solo attratta da una calamita naturale verso quel Reginald che neanche conoscevo.

Andai all'entrata, e diedi il nome all'addetto della sicurezza. Dopodichè entrai e per poco mi venne un colpo al cuore. c'era tanta gente tutta vestita elegante, musica soft, tavoli a buffet con tantissima roba da mangiare, e una scalinata sotto di me per raggiungere la sala.

Le scale.. Le scale ed io non eravamo molto amiche. Rimasi lì qualche secondo a guardare la gente che si muoveva con naturalezza in cerca di Reginald, non che volessi andare da lui, bensì perché era la persona che mi aveva invitato e l'unica che conoscevo.

Lo vidi parlare con due ragazze more vestite in un vestito di pizzo succinto nero, e non appena il suo sguardo si levò incontrò il mio, e mi sorrise leggermente. A questo punto si congedò dalle ragazze e venne verso di me fermandosi a pochi scalini da me "Ancora una volta ho preso la taglia giusta", disse fiero di se.

Sorrisi nervosa. "Ancora una volta permetto ad uno sconosciuto di vestirmi"

Mi guardò "Hai intenzione di rimanere lì fino alla fine della festa?"

Scossi la testa "Stavo tastando l'ambiente"

Salì gli ultimi due scalini che ci dividevano e mi porse il braccio "Permetti?"

Le guance mi si tinsero di rosso, che avrei dovuto fare? Con un coraggio che non so da dove mi uscii avvolsi la mia mano sul suo bicipite muscoloso e gli sorrisi appena "Almeno non cadrò per le scale"

Mi condusse di sotto lentamente "Hai problemi di instabilità, vero?"

Quella frase la collegai al mio serio problema di instabilità. Ci misi qualche secondo per elaborare una risposta convincente "Camminare sui tacchi così alti non è mai stato il mio forte, figuriamoci sulle scale così lisce"

Ridacchiò "Vuoi che ti porti in braccio?"

Rimasi perplessa "Cammino"

Arrivammo di sotto e mi diede un bicchiere di champagne "Bevi vero?"

Non volevo bere.. Neanche una goccia. Scossi la testa consapevole di essere molto difficile "Preferirei di no"

Non mi forzò, anzi, posò il bicchiere sul tavolo e mi guardò negli occhi severamente "Non partecipi alle feste?"

Reginald

Vidi nei suoi occhi la dispersione, il casino più totale. "Le ultime a cui ho partecipato si sono rivelate.. Un casino"

Compresi solo ora che non mi guardava mai negli occhi per più di 5 secondi, era come se mi temesse. Sicuramente l'era successo qualcosa che io non potevo conoscere. Sapevo tutto di lei dal suo profilo che Trevor mi aveva preso. Ma nulla sulla sua vita privata. "Stai davvero bene con questo vestito", dissi per farla stare più tranquilla. Volevo scacciare da lei la tensione che la prendeva per non so quale strano motivo.

Arrossì leggermente, era così tenera ed indifesa. "Grazie..", disse solamente.

"Vuoi fare un giro fuori? c'è un giardino meraviglioso", le proposi.

Annuì poco convinta, e la condussi fuori, dove il tutto era illuminato da lampioni che davano una luce immensa. c'erano tante rose e alberi intagliati perfettamente. La vidi guardare attentamente tutto quanto, quasi si stesse accertando che non c'era alcun pericolo. "Allora, Bethany Wonder, raccontami di te", provai con tono socievole.

Abbassò lo sguardo "Non c'è molto da dire. Insomma.. Cosa posso dire di interessante?"

"Oh io penso che tu sia molto interessante", dissi convinto. Era la verità. Questa ragazza era molto interessante. "Di cosa ti occupi?"

"Lavoravo come segretaria in un agenzia di moda ma mi sono licenziata un anno fa..", fecce una pausa "L'ambiente si rivelò sporco"

Annuii "Ogni ambiente dove si lavora è sporco, anche il mio. Insomma. Ho un impero nelle mie mani. Tante aziende in tutto il continente che stanno sfociando in tutto il mondo. E sono consapevole di avere tanti nemici. Credo sia normale quando raggiungi il successo"

Alzò lo sguardo e mi guardò come per inquisirmi "Per essere invulnerabile ce ne dovremmo rimanere a casa sul divano"

Risi "Nessuno è invulnerabile. Basta a noi saperci proteggere"

Tornò a guardare dritto avanti a se stringendosi nella pelliccetta. "Sei contento del successo che stai avendo?", mi chiese

Ci sedemmo su una panchina di pietra "Sono soddisfatto", la guardai "Dobbiamo parlare per forza del mio lavoro?"

Sorrise imbarazzata "Non so che dire"

"Posso farti delle domande e tu rispondi?", chiesi per giocare. Volevo sapere di più su di lei.

Annuì divertita "Solo con sì e no"

"Mmm.. Okay. Allora.. Bethany Wonder. Sei fidanzata?", feci io

Rise "No. Non sono un tipo da relazioni"

Rimasi un po' perplesso. Si stava sciogliendo. Tenni il gioco "Allora sei il tipo da due notti?"

Rise ancora di più "Neanche"

"Allora sei vergine?", chiesi curioso

Mi guardò rimproverandomi "Cosa te lo fa pensare?"

"Le tue ultime due risposte", dissi divertito.

Scosse la testa "Non sono vergine se è questo che vuoi. Possiamo evitare di parlare dei miei sentimenti amorosi?"

l'avevo ferita in qualche modo.. Ora avevo un indizio. Era rimasta segnata da qualcosa.

E la voglia in me cresceva

Occhi sbarratiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora