Capitolo 6

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Reginald

Quando scese da casa sua e venne in macchina per poco non mi venne un colpo. Aveva un vestito rosso a palloncino che con la sua pelle la faceva sembrare ancora più bella. Scarpe bianche e i capelli sciolti sulle spalle. Poco trucco. E delle perle sul collo. Era una visione spettacolare. Sorrisi quando entrò in macchina "Buonasera signorina"

Sorrise appena "Buonasera a lei"

"Pronta?", le chiesi io

Annuì poco convinta "Credo di sì"

"Non mordo eh", scherzai sperando di farla sciogliere un po'.

Non fu così. Anzi si irrigidì ancora di più. "Ho fame", disse ad un certo punto ridendo.

Ordinai all'autista di partire e di alzare il sipario tra di noi così non sentisse una parola. "Posso dire la stessa cosa, cosa vorresti mangiare?"

Pensò un attimo "Ostriche, come antipasto"

"Saranno sul menu", dissi sicuro di me. "E abbiamo un gateau come dolce. Mi ha sorpreso vederti rispondere in francese stamattina"

"Ah sì? Davvero mi facevi così ignorante?", disse divertita.

Scossi la testa ridendo "E' sexy"

Mi guardò con uno sguardo nuovo "Ah sì?"

"Non sai quanto", risposi di rimando.

Si morse il labbro e mi guardò "Vorresti saltarmi addosso?"

Con questa frase mi aveva scioccato. Mai l'avevo vista così. Cosa avrei dovuto risponderle? "Mi contengo. Siamo arrivati. Vieni", dissi prendendola per mano. Acconsentì, e sentii per la prima volta la sua piccola manina dentro alla mia forte mano grande.

"Spero il locale ti piaccia", dissi guardandola per studiarla meglio come per ammirarla.

Ci sedemmo e sembrò felice tanto che mangiò di gusto ogni piatto. "E' molto affascinante. Ogni cosa", disse.

Incrociai le braccia aspettando il dolce "Sei nervosa?"

Scrollò le spalle "Neanche tanto. Di solito sono peggio", rispose con un sorrisetto triste.

"Lo avevo notato", feci io guardandola. "Hai degli occhi bellissimi Bethany", gli dissi poi sinceramente immergendomi in quella meraviglia dell'azzurro dei suoi occhi.

Arrossì appena e mi sorrise ancora di più "Grazie"

Arrivò il dolce. "Posso imboccarti con la panna?", chiesi io con un sorrisetto complice.

Avvicinò a me la sedia "Purchè non mi macchi il vestito"

Risi, non l'avevo mai vista così. "Farò del mio meglio", dissi prendendo una cucchiaiata di torta e immergendola nella panna. Lei aprì la bocca e misi il cucchiaio dentro.

Assaporò "Mm direi che è ottima"

Diedi un altro cucchiaio, e si sporcò con la palla le labbra. "Sei sporca Beth", le feci notare

"Dove?", mi chiese cercando di pulirsi.

A quel punto mi avvicinai alle sue labbra e con un tocco di lingua le diedi un piccolissimo bacio ripulendola dalla panna. "Fatto"

Mi guardò scioccata. Non sapeva cosa avevo appena fatto. Dopo qualche minuto di tensione mi sorrise "Mi hai baciato"

"Volevo farlo", ammisi "Anche se quello non era proprio un vero bacio"

Bethany

Mi condusse alla macchina. Non sapevo ciò che stavo facendo. Forse mi stavo solo lasciando andare a lui. Reginald era.. Aveva un non so cosa che mi faceva fidare di lui. Mi guardò pensierosa mentre guardavo fuori dal finestrino. E intrecciai il suo sguardo al mio. "Cosa intendevi con la frase che non era un vero bacio?", chiesi io.

Buttò la testa indietro sul poggiatesta "Semplicemente che non era un bacio"

Rimasi confusa. Continuò a parlare "Vuoi provare cosa significa?"

Era un invito o una cosa del genere? Ero ancora più confusa. "Che vorresti dire"

Si avvicinò di più a me, e posò le sue labbra sulle mie con passione. Io schiusi le labbra accogliendo la sua lingua nella mia bocca baciandolo come se fosse una cosa assolutamente da fare. Non sapevo che stavo facendo. Lo ripeto. Ma a questo punto era meglio che la testa fosse rimasta a casa tra i libri, invece che qui con me.

Reginald mi prese in braccio e mi mise a cavaccioni su di lui, circonandomi la vita con le braccia senza perdere il contatto con le mie labbra. Era qualcosa quasi di magico. Insinuai le mie dita nei suoi capelli aumentando l'intensità del bacio. Si staccò dalle mia labbra avventandosi sul mio collo, io buttai la gola indietro invitandolo a continuare. Iniziò a mordere, a leccare, a lambire ogni mio centimetro di pelle. Mi lasciai sfuggire un gemito, e pregai di contenermi, altrimenti avremmo finito per farlo sui sedili di una limousine.

Mi guardò negli occhi per qualche secondo poggiando la fronte sulla mia "Baciami Bethany Wonder"

Mi avventai sulle labbra facendo una scia di baci lungo il mento, arrivata al collo gli sbottonai la cravatta e i primi due bottoni della camicia lambendogli il collo così come aveva fatto lui con me. Reginald mi tirò giù la cerniera del vestito sulla schiena e iniziò ad accarezzarmi la schiena. A questo punto Reginald alzò il siparietto con il conducente, e mi tirò i capelli così da piegare la mia testa e avventarsi sulle mie spalle a ricoprirle di piccoli baci. Non sapevo dove saremmo arrivati. Ma andava bene così. Ondeggiai i miei fianchi contro di lui facendo aderire il mio petto contro il suo, e lui mi accarezzò le gambe nude fino ad arrivare al punto dove iniziava il vestito.

A quel punto la macchina si fermò, ed io mi fermai. "Reginald sono arrivata a casa", dissi cercando di staccarmi

Lui continuava a baciarmi il collo "Ancora 10 minuti"

Recuperai il lume della ragione. E mi staccai violentemente da lui. "E' tardi"

Mi guardò quasi perplesso. "Certo. Hai ragione. Scusami"

Sorrisi "Non fa niente"

Mi diede un altro bacio "Per scusarmi", mi baciò ancora "E questo è per la buonanotte"

Risi, e mi diede un altro bacio "E questo perché domani voglio rivederti"

Occhi sbarratiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora