Bethany
Mangiammo una pizza in un ristorante italiano a pochi metri dall'appartamento di Reginald e dopodiché mi portò a casa sua dove una volta riempita la vasca da bagno grande per contenere anche quattro persone, ci rifugiammo lì parlando di stupidate.
"Questi non gli togli mai?", mi chiese Reginald indicando i miei bracciali sui polsi.
Scossi la testa ancora paralizzata da qualche ora fa "Sono importanti per me.."
Mi passò le labbra sul collo "Perché lo sono?"
Non si accontentava mai della prima risposta che gli fornivo.. "Coprono delle cose che non si devono vedere..", dissi con tutta la verità che avevo in corpo.
Guardò il bracciale, e ci giocò "Neanche io posso vedere? Ormai conosco a memoria ogni centimetro del tuo corpo"
Scossi la testa "Non dovresti.. Me ne vergogno"
Mi fece alzare dalla vasca, e mi avvolse in un asciugamano di spugna come anche lui. Mi prese in braccio e mi adagiò piano sul letto. Si mise un paio di boxer e venne da me baciandomi dolcemente "Con me non devi vergognarti di niente, piccola", disse pacato
Lo guardai speranzosa che capisse "Fidati di me.."
"Mi fiderò di te quando tu ti fiderai di me", disse autoritario "Annuirò se quel che dici è la realtà, ma per farlo ho bisogno di vedere, e che tu ti fidi me"
Distolsi lo sguardo "La presa era troppo stretta.."
Mi prese tra le sue braccia abbracciandomi, tenendomi stretta a lui "La presa di cosa?"
Mi vennero le lacrime agli occhi "Della corda e delle fascette fermacavo"
Si irrigidì, ma non smise di accarezzarmi la schiena come se volesse farmi capire che lui era lì. "Non devi vergognartene tu Beth", disse sincero
"Ero consapevole di tutto..", dissi piangendo "Ma come una stupida mi sono lasciata trasportare"
Mi baciò la fronte "Vai avanti"
Mi irrigidii sotto di lui "Basta così.."
Mi abbracciò ancora più forte tempestandomi di piccoli baci "Voglio aiutarti, sapere tutto su di te"
Lo baciai anche io "Lo so", dissi ormai piangendo
Ad un certo punto prese le mie mani, e le lambì con le labbra, fino ai polsi coperti da catenine d'oro e argento. Delicatamente mi sfilò i bracciali, baciando ogni punto che veniva scoperto. Venerandomi. Scoppiai il lacrime ancora di più. Era un misto tra affetto, gioia, paura e vergogna. Reginald stava piano piano scoprendo ogni minima debolezza in me, e io lo lasciavo fare. Mi guardò negli occhi con un retrogusto triste "Non è colpa tua tesoro mio, mettitelo in testa", mi asciugò le lacrime che correvano lungo il mio viso candido "Non piangere per una cosa di cui non hai colpe"
Lo abbracciai intrecciando il mio corpo al suo sentendomi al riparo per la prima volta "Per favore non lasciarmi sola"
Scosse la testa baciandomi "Scordatelo"
Alle due e mezza di notte, mi svegliai, e non lo trovai al mio fianco. Così presi il piumone per coprirmi e scesi al piano di sotto, dove lo trovai sul divano che guardava tranquillamente un film. Mi sedetti accanto a lui appoggiandomi al suo petto. Mise un braccio sulla testiera del divano abbracciandomi "Ti sei svegliata?", mi chiese lui
Annuii "Non ti ho visto vicino a me"
Mi accarezzò con il pollice la guancia "Scusami piccola, avevo sete e mi sono fermato sul divano"
"Va tutto bene", dissi tranquillizzandolo. "Reginald.. Ma ora noi due cosa siamo?"
Mi guardò intensamente "Perché non provare ad essere di più?"
Mi si riempirono gli occhi di felicità. Annuii estasiata "Non ingannarmi.."
Mi baciò "Non lo farò mai. Anzi ti difenderò da ogni cosa. E raderò al suolo chiunque ti faccia del male"
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Occhi sbarrati
RomanceBethany La mia storia non ha bisogno di prologhi. "Lasciatemi, per favore abbiate pietà", piansi cercando di liberarmi La mia storia non ha bisogno di prefazioni. Mi dimenai inutilmente, ma la corda che avevo attorno ai polsi strideva ancora di più...