Reginald
"Davvero rifiuterai la mia proposta?", chiese mia madre a Bethany qualche giorno dopo. "Mio figlio ti ha già proposto un posto?"
Lei si imbarazzò poco e rispose timidamente "Con tutto il rispetto signora Castelhoof ma non mi sentirei a mio agio a fare la modella"
Io e Bethany non stavamo insieme ufficialmente, però gli attegiamenti dolci il pubblico non glieli facevo mancare. Sono quel genere di uomo che dei giudizi altrui se ne fa un baffo, quindi di ciò che pensavano gli altri della mia storia con Bethany non lo vedevo come un problema.
Decisi di intervenire "Non insistere.. Mamma"
Mi guardò sorridente "Non insisto. Ma insisto che porti questa ragazza alla cena di famiglia questo fine mese"
Le cene di famiglia.. Un ritrovo una volta ogni tre mesi con tutti i miei fratelli sparsi in tutto il mondo per chiacchierare sulla vita privata e lavorativa. Una noia mortale. "Non vorrai farla annoiare", dissi scherzando.
Rise "Non faccio mai annoiare nessuno". Guardò Bethany e la abbracciò con un bacio sulla guancia "A presto Bethany"
Bethany si girò verso di me una volta soli e mi sorrise maliziosa "E ora che il tuo orario lavorativo è finito?"
La baciai all'angolo della bocca sussurrandole "Ce ne andiamo a casa mia e riempiamo la vasca da bagno"
Rise "Tutte le donne qui dentro mi guardano male a causa dei tuoi continui gesti d'affetto"
Risi anche io facendo spallucce "Sono solo invidiose"
Mi avvolse la vita con le braccia facendomi appoggiare alla scrivania "Invidiose?"
"Perché non hanno il privilegio di stare con me fuori di qua", dissi elegantemente
La sua faccia assunse un tono davvero sorpreso, come avessi detto una cosa estasiante. "E io ce l'ho?"
La baciai "Sì"
Bethany
Andai al piano di sotto a recuperare da Trevor dei fogli, e poi passai dal bagno per aggiustarmi un po'. Mi guardai allo specchio e sul mio volto comparve un sorriso. Per Reginald non ero una delle tante. Mi coprii il viso con le mani come una bambina che non voleva crederci. Eppure era così.
"Bethany. È un piacere vederci ancora", fece una voce conosciuta alle mie spalle.
Mi paralizzai a sentire la voce di.. Claire. Mi voltai verso di lei mostrandomi rilassata "Ciao.."
Avanzò verso di me e il sangue dentro le mie vene ribollì "E così te lo porti a letto? È bravo?"
Guardai a terra "Non dovrebbe interessarti"
Mi immobilizzò la braccia al lavandino "Certo che mi interessa, brutta puttana che non sei altro"
Alzai gli occhi al cielo "Claire per favore non aprire discorsi ormai chiusi"
Mi strinse un polso facendomi rabbrividire ancora di più "Sei sempre nel territorio altrui eh?"
Lottai contro di me per non piangere "Claire per favore.."
"Te ne andrai da sola oppure devo mandarti la squadra come un anno fa?", disse acida
Alzai lo sguardo fiera di me, e le parlai "Non mi farai del male. Sto bene con Reginald"
Mi assestò un pugno nel ventre che mi fece piegare in due "Non ti farò del male? Vogliamo giocare? E va bene Bethany. Giochiamo. Ma poi non dire che non ti avevo avvertita"
"Che cosa vuoi ancora da me?", chiesi per terra con un filo di voce.
Mi guardò dall'alto "Voglio che tu molli il podio dal letto di Reginald", mi tirò un calcio "Puttana"
Detto questo, Claire andò via, lasciandomi piegata in due sul pavimento del bagno annaspando. Mi tirai su, e ebbi da vomitare. Troppo lontane le cabine, feci tutto nel lavandino, il che attirai l'attenzione di Trevor.
Entrò nel bagno delle donne come se nulla fosse vedendomi in questo stato pietoso. "Bethany. Tutto bene? Ehi?", mi chiese tirandomi su i capelli.
Mi alzai e presi delle salviette per pulirmi la bocca, e poi annuii poco convinta "Indigestione del pranzo.."
Mi guardò prestandomi il suo braccio per sorreggermi "Sicura che vada tutto bene?"
Risposi al suo sguardo "Non dire niente a Reginald.."
Fece una faccia perplessa "E' successo qualcosa?"
Scossi la testa cercando di essere convincente "Ho solo fatto indigestione.."
Annuì poco convinto, e insieme a lui uscii dove Reginald mi aspettava in macchina.
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Occhi sbarrati
RomanceBethany La mia storia non ha bisogno di prologhi. "Lasciatemi, per favore abbiate pietà", piansi cercando di liberarmi La mia storia non ha bisogno di prefazioni. Mi dimenai inutilmente, ma la corda che avevo attorno ai polsi strideva ancora di più...