Bethany
Dopo qualche secondo si fermò, e guardò il mio corpo nudo a pochi centimetri dal suo. Avevo perso la sensibilità, e ora mi stavo pentendo di non averlo fermato con una pinza quel maledetto asciugamano. Tornò ai miei occhi, e mi morsi il labbro pregando di baciarmi ancora. Fu come se mi capì, prese il mio viso tra le sue mani e mi baciò ancora, dolcemente, con lentezza, come mai mi aveva baciato prima d'ora. Mi prese in braccio appoggiando la mia schiena al muro, ed io aprii la porta della camera dietro di noi, come se fosse un invito lo accolse adagiandomi dolcemente sul letto, togliendosi la camicia di lino bianca. Prese a baciarmi dal collo fino alla pancia, ed io gli passai le mani sulla schiena accarezzandolo dolcemente.
Tornò a guardarmi, e mi disse "Sei bellissima Bethany"
Gli risposi con un bacio sulle labbra, e gli passai una mano tra i capelli "Credo di volerti Reginald"
Quando mandai un messaggio alla mia amica dicendo che non sarei andata alla cena con loro, ero appena uscita di nuovo dalla doccia, Reginald era nel letto che controllava delle cose sul telefono. Andai da lui con addosso solo un completo intimo azzurro, e mi prese tra le braccia baciandomi la fronte. "Non dovevi uscire?", mi chiese.
Scossi la testa guardandolo "Voglio restare qui"
Mi spostò una ciocca di capelli dal viso baciandomi le labbra "Profumi di vaniglia ora"
Sorrisi e avvolsi le braccia attorno alla sua vita "E' ottimo come bagnoschiuma"
Mi abbracciò baciandomi il collo coprendomi con il lenzuolo "Sei stata bravissima", mi sussurrò all'orecchio
"Scusa per qualche sera fa..", dissi vergognandomi di me stessa.
"Va tutto bene piccola", mi rassicurò accarezzandomi la guancia. "E' tutto okay"
Gli presi il viso tra le mani e gli baciai la punta del naso, la fronte, la guancia, fino ad arrivare alle sue labbra, erano così invitanti. "Resti a cena da me?", gli chiesi speranzosa.
Annuì mettendo la sua testa tra l'incavo spalla collo baciandomi la spalla "Cucini tu?"
Risi "Se vuoi possiamo farlo insieme, so fare a mala pena la pasta riscaldata"
Mi guardò divertito "Sei una delusione"
Mi alzai dal letto e mi misi una t shirt bianca e dei pantaloncini neri. "Andiamo a mangiare?"
Reginald
La guardavo tagliare i pomodori mentre sfornavo la cena e mi venne quasi un mancamento. Lei era bella. Meravigliosa. Era quella bellezza che non si trova ogni giorno. I capelli biondi le arrivavano fin sotto il seno, e ora dal lato dove mi si prestava la visione gli aveva sulla schiena, a sfoderare un profilo perfetto.
Andai dietro di lei e le avvolsi le mie braccia attorno alla sua vita cogliendola alla sprovvista e baciandole il collo. Ridacchiò e si voltò verso di me "Ho un'arma in mano"
La baciai sulle labbra con passione, non ne avevo mai abbastanza di lei. "Baciami Beth"
"Lo sto facendo", disse girandosi dalla mia parte appoggiandosi al piano della cucina.
Tenni le mie labbra incollate alle sue per non so quanto tempo, era una cosa fantastica stare con lei. Mi piaceva ogni giorno di più. Si fermò guardandomi "Non hai intenzione di mangiare?", mi chiese.
Scossi la testa e le feci appoggiare la schiena sul ripiano della cucina "Ho intenzione di baciarti tutta la sera"
Mangiammo, e trascorremmo il resto della serata sul letto e sul divano. Cercavo di farla sentire al sicuro, ma la verità era che la sentivo sempre un po' distante da me. Come se con il corpo era con me, con la testa era altrove.
"Tutto ok?", le chiesi osservandola sul balcone di camera sua alle tre di notte ricoperta da una vestaglia di seta verde.
Si voltò verso di me e percepii il suo sguardo assente, mi fece un sorriso per non farmi preoccupare "Sì. Avevo voglia di guardare la città di notte. È così.. Sveglia"
Andò a sedersi su un piccolo dondolo a forma di uovo appeso al pilastro in mezzo al grande balcone. Mi sedetti su una poltroncina sospirando "Non dorme mai"
"Dovrebbe, sai?", mi chiese facendomi uno sguardo malizioso.
Ridacchiai "Eppure la notte ha un qualcosa che me la fa preferire al giorno"
Fissò lo Skyline poco distante "Quando ero bambina sognavo di vivere in aperta campagna. La vita di città ci ha messo un bel po' a conquistarmi"
"I tuoi non erano dell'avviso?", chiesi ingenuamente.
Si fece tesa "Non gliel'ho mai chiesto"
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Occhi sbarrati
RomanceBethany La mia storia non ha bisogno di prologhi. "Lasciatemi, per favore abbiate pietà", piansi cercando di liberarmi La mia storia non ha bisogno di prefazioni. Mi dimenai inutilmente, ma la corda che avevo attorno ai polsi strideva ancora di più...