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«Me ne sto già pentendo.» Amy mi aveva prestato un suo completino bianco latte, e guardandomi allo specchio ne ero sempre più meno convinta di questa storia.

«Sei stupida, sai? Guardati, sei  solamente puro spettacolo, non capisco i tuoi problemi.» Amy rispose dal bagno, per poi uscire con un accappatoio bianco addosso.

«Almeno lascia che raccolga i miei capelli in una coda.»

«Sei testarda. No, per quanto tu stia bene con la coda, no. Stasera li porterai sciolti.»
Sbuffai, riportando lo sguardo da lei allo specchio che mi stava davanti.

«E tu? Esci in accappatoio?»
La derisi, sentendo il suo sguardo bruciare ogni singola parte del mio corpo.

«Vuoi che ti accompagni?»

«No, non voglio andarci.» mi buttai a peso morto sul letto, affondando la testa sul cuscino bianco.
L'ultima cosa che volevo fare e andare a quella festa, vedere la faccia di Luke, ed essere picchiata davanti a tutti da lui e Ash, con la collaborazione di Alyssa. Alzai il capo, girandomi per vedere a che punto era.

«Stai benissimo. Perché non ci vai solamente tu?» mi complimentai con lei, e gli porsi quella domanda scherzosamente ridendo, anche se al tempo stesso ero seria.

«Io ti ignoro, e comunque grazie.» la vidi scuotere la testa, per poi sorridere. Ero un po' invidiosa di lei, lei era stupenda,alta e con un bel fisico, mentre io, in confronto, sembravo un bidone della spazzatura.

«Posso cambiarmi?» ero speranzosa che mi rispondesse di sì. In tutta risposta però, ottenni solo uno sguardo omicida.

«E cose vorresti metterti?» chiese ridendo, sapeva benissimo che avrei preferito uscire in pigiama. Il suo non era per niente male, e mi piaceva a dirla tutta.

* *
Sentì qualcuno picchiettare sul finestrino della macchina, al che mi girai per poi notare il viso di Amy impaziente, io dal mio canto mi limitai a scendere il vetro del finestrino.

«Vuoi scendere, o hai paura?» mi chiese, mi sentì in imbarazzo in quel momento.
Ogni ragazza della mia età era solita andare a questo tipo di feste, non si vergognavano per il vestito troppo corto o di cosa gli altri pensassero di loro, se erano delle brave ragazze o meno. Ma io ero solo una sorta di sfigata che stava andando alla sua seconda festa, dove probabilmente mi sarei annoiata, come la volta precedente del resto.

Mi ritrovai, allora, ad entrare per l'ennesima volta dentro quella casa.
Non appena entrai fui accecata da dalle luci, e la casa al suo interno ero quasi irriconoscibile da come l'avevo vista qualche ora prima.
Cercai di mettere a fuoco la vista, mettendo una mano sopra la fonte. Quella casa era così diversa, sembrava più grande di quanto lo fosse già.

Notai una chioma spettinata color rosso fuoco venirmi incontro, doveva sicuramente trattarsi Micheal.

«Allora sei venuta, non ci speravo più. Sai stavo per venirti a prendere a casa.»
Micheal mi accolse con un abbraccio, che mi fece sollevare da terra. Cavolo, sono bassa persino con dei tacchi.

Non appena sciolse l'abbraccio, e mi lascio di nuovo toccare il pavimento , sbirciai alla mia destra, dove si trovava Amy.
«Ti dovevo presentare un'amica, ma vedo che è scomparsa. È stata lei a convincermi a venire.»

«Be', allora la ringrazio.»
Due braccia ambrate e così familiari, mi avvolsero le spalle da dietro, facendomi sobbalzare del tutto. Non mi ci volle molto per capire che fosse Calum.

«Tutto questo affetto?»

«Non fare la spiritosa Steve, più tosto che ci fai tu qui? Pensavo non venissi più.»

* *
Amy pov's
Forse Emily non aveva tutti i torti. Forse era meglio restare a casa.

«Ashton?»

«Ragazza sconosciuta, non sapevo che venissi alla mia festa.» Ragazza sconosciuta?

«Be', mi avevano invitata, non sapevo che a festa fosse a casa tua. Forse era meglio restare a casa.» feci per andarmene, ma una presa sul mio polso, abbastanza forte d'altronde, me lo impedì.

«Dove scappi?»

«Vado via, non posso?» ero arrogante, lo ammetto, ma mi irritava particolarmente, anche se poco dopo mi sentivo in colpa.

«Certo, però mi dispiace se vai così presto.» mi lascio il polso e ritornò serio, appoggiandosi sopra lo stipite della porta che portava in giardino.

«E va bene, rimango.» in un colpo sul suo viso si formò un largo sorriso.

«Ci divertiremo molto insieme.» e mi pentì subito di essere venuta.

Perché non ho ascoltato Em?

* *
Emily Pov's.
Mi maledì mentalmente per aver dato retta ad Amy, e la maledì per avermi lasciato da sola.
Le feste non facevano per me, poco ma sicuro;
Ero seduta, come al solito, vicino al bancone dei drink, non bevevo, e di certo non l'avrei fatto dopo le scene rivoltanti di alcuni ragazzi, a cui io, involontariamente, avevo assistito.

Micheal era scappato in bagno dopo il settimo shot alla vodka, e Calum, quasi sicuramente, era andato ad aiutarlo.

«Steeve? Ancora ad una mia festa?»
Alla mia destra vi si presentò un ragazzo dai capelli ricci e biondi, Ashton Irwin.

«È un problema lo so.»
Stranamente, ero tranquilla, in quel momento non mi importava molto che al mio fianco ci fosse Ashton, ero venuta per divertirmi, o almeno credo.

«Non del tutto.» mi fece un piccolo sorriso, e dopo mi passò uno shot.

«Mai bevuto?» mi guardò divertito, naturalmente aspettandosi già la risposta.

«Sai la risposta.»

«Tieni.» Mi offrì nuovamente il bicchiere che avevo rigirato il secondo prima, guardandomi con uno sguardo divertito e con un'aria di sfida. Portai istintivamente lo shot contenente un liquido rosso sulle mie labbra, mandando giù il contenuto, tutto ad un fiato. Sentì la gola bruciare tantissimo, al che aprì gli occhi e li spalancai ancora di più, per il bruciore che stava provando la mia gola. Non so come, mi passò per la testa di chiederne un'altro.

My bully  ↠ lrhDove le storie prendono vita. Scoprilo ora