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Dopo quel bacio io e Luke non ci parlammo per le due settimane che arrivarono, riconducevo la stessa e identica vita di prima, picchiata e umiliata. Se ci fosse Amy tutto questo non accadrebbe, so che non potrò stare per tutta la vita condizionata dalla sua presenza o meno, e che prima o poi avrei dovuto reagire.
Ma non sapevo quando sarebbe arrivato esattamente quel prima o poi.

Raccolsi i miei libri di fisica e arte, e li appoggiai sopra il petto, tenendoli stretti fra le braccia. Uscì per ultima dalla classe, come al mio solito, il corridoio era già vuoto, per non dire che non c'era nessuno.
Non ero per niente sicura, e l'ansia si faceva viva, per cui mi affrettai a raggiungere il mio armadietto per posare quei libri, e tornarmene a casa, sana e salva. Cominciai, senza accorgermene, a camminare a passo molto svelto, fino a raggiungere la scatola di metallo. Non appena conservai quei libri e di prendere la mia felpa nera, il mio armadietto si chiuse, così da causare un suono assordante per tutto il corridoio, ormai vuoto.

«Allora Steeve, siamo felici oggi? Come mai, vorresti illuminarci?» ed eccolo lì: Ashton stava appoggiato sul mio armadietto, con uno sguardo palesemente divertito, mentre Luke alle sue spalle era serio in volto, e guardava Ashton in modo strano.

«Luke, iniziamo?» abbassò lo sguardo, stavo torturando le maniche della felpa enorme che con le unghie, mentre gli occhi erano due fessure, stavo per piangere da un momento all'altro.

«Inizi tu, Hemmings?» non guardavo nessuno dei due in faccia, il mio sguardo andava dietro di loro, ovvero dritto verso il portone della scuola.
I due stavano avendo stranamente un battibecco, e ciò fu a favore mio, perché non persi tempo a iniziare a correre verso la porta.
Ashton si accorse di ciò, e quindi entrambi cominciarono ad inseguirmi. Era la prima volta che scappavo da loro, e non so il perché non lo avessi mai fatto. Non avevo corso così tanto in vita mia, e quel corridoio sembrava quasi infinito. Guardai indietro per capire se mi stessero raggiungendo, e in quel momento mi scontrai con qualcosa, o meglio qualcuno.

«Emily, stai bene?»
Mi guardai intorno, e ammetto di aver avuto un po' di paura quando notai che Michael era davanti a me, ma nel mio volto si dipinse subito un'espressione di sollievoZ

«Michael, ti prego devi nasc-»

«Grazie al cielo Michael, l'hai trovata!» venni interrotta da Ashton che non appena vide Michael si tranquillizzò e cominciò a camminare verso noi due, mentre Luke lo seguiva a ruota.

«Ma che succede?»

«Emily stava scappando prima che le facessimo qualche regalino.» Ashton cominciò a ridacchiare, credendo che quella specie di 'battuta' fosse davvero divertente. Mentre Luke Si limitava a guardarmi stringendo i pugni. Guardai Michael, aveva la faccia disgustata, mentre osservava Luke che Ashton.

«Emily andiamo.»
Mi cinse le spalle con un braccio,per poi portarmi all'uscita di scuola.

* *
«Potete entrare se volete.»
Inserì la chiave nella serratura, per poi girarmi così da vedere cosa avessero deciso i due ragazzi. Ridacchia non appena Michael entrò per primo in casa mia, chiudendo nuovamente la porta, lasciando sia me che Calum fuori.

«Michael sei un'idiota!» Calum urlò ridendo, per poi entrare in casa con me. Andammo direttamente verso il soggiorno, dato che Michael era lì.

«Allora ragazzi, cos'è successo?» Calum spense la tv che Michael aveva acceso non appena entrato lì e che stava accuratamente guardando. Il rosso cominciò a parlare, sputando patatine ovunque: ma poi dove ha trovato le patatine?
E non so come, Calum capiva ogni singola parola che Michael faceva uscire dalla sua bocca, mentre masticava a bocca piena.

«Ma quella tua amica? Dov'è?»

«Amy? Dovrebbe tornare tra un'ora da una vacanza in montagna.»

Non appena finì di dire questa frase, che il campanello cominciò a suonare violentemente. Mi alzai e andai verso il portone, e in punta di piedi per guardare dal foro chi fosse a suonare in questa maniera.
Ma Michael, da ragazzo intelligente qual era, decise di aprire direttamente il portone, così da farmi cadere a terra.

«Michael!»
Si girò in torno confuso, per poi abbassare lo sguardo e accasciarsi a terra insieme a me.

«Emily, scusa non ti avevo visto, ma quanto sei alta?» Gli diedi un leggero schiaffo sulla spalla, mentre cominciò a ridere come un piccolo bambino. Dalla porta sbucò Amy, che confusa si guardò in torno, per poi sorridermi.

My bully  ↠ lrhDove le storie prendono vita. Scoprilo ora