Debole.
Ero terribilmente debole, o almeno Luke era il motivo per cui stavo cominciando ad esserlo, scambiando anche solo uno sguardo con lui, improvvisamente diventavo, un qualcosa di sua proprietà, e lui lo sapeva. Non capivo cosa volesse esattamente, se stare con me o sottomettermi in qualche modo, anche se più probabilmente la seconda opzione, ma non avevo intenzione di starmene seduta mentre lui mi trattava come un giocattolo, a suo piacimento quando gli andava.
Aspettai che si fosse addormentato, era ormai l'alba, perciò cercai di sgattaiolare via da casa di sua nonna per tornare il prima possibile a casa mia, prima che mia madre si accorgesse della mia assenza.Ero rimasta in jeans e canotta quella sera, non avevo pensato a prendere una felpa -con la fretta di raggiungere Luke non ci pensai- , perciò frugai un po' nel macello che vi era sopra una sedia, prendendo in prestito una felpa nera, era grande di almeno due taglie.
Quando mi incamminai verso la lunga stradina, non potei non notare le strade completamente deserte, iniziai a preoccuparmi chiedendomi se ormai avessi dovuto aspettare che luke si svegliasse e farmi accompagnare.
Sussultai quando il cellulare iniziò a vibrare, era lui: ci pensai un po' su, rifiutando in seguito la chiamata, ma come mi aspettavo non accettò il rifiuto, perciò continuo per altre due volte, fino a quando decise di scrivermi.
"Dove cazzo sei, rispondi", a seguire arrivarono altri messaggi, tutti più o meno uguali.Ero arrivata quasi a metà strada, ma quando mi accorsi di una macchina alle mie spalle, cercai di velocizzare il passo, pensavo di averla riconosciuta sospettando, appunto, che fosse Luke. La macchina, infatti, cercò di illuminarmi tramite i fari, per capire chi fossi, perciò aumentai il passo; riuscì a raggiungermi e quando mi affiancò mi fermai rassegnata a ciò che stava per accadere.
«Che diavolo stai facendo a quest'ora in giro?»
con mia sorpresa una testa riccioluta sbucò dal finestrino guardandomi preoccupato.«Sali immediatamente, ti porto a casa» non mi aveva neanche dato il tempo di rispondergli: aveva gli occhi sgranati ed era visibilmente preoccupato. Non potei far a meno di sorridergli, mi è sempre piaciuto questo spirito fraterno che Harry aveva nei miei confronti, mi faceva sentire protetta.
«Grazie Harry, sentivo abbastanza freddo.» lo baciai sulla guancia non appena salita in macchina, lui si addolcì, poco dopo però assunse uno sguardo severo.
«Non direi, perché stai sudando?»
Mi guardai nello specchietto retrovisore, rimasi sconvolta quando mi accorsi di essere immersa letteralmente del mio stesso sudore, quanto avevo camminato? A seguire il suono di un piccolo starnuto riempì il silenzio che si era creato in macchina.* *
Dopo esser tornata a casa, Harry mi aveva raccomandata di restare a casa quel giorno. Quando tastò la mia fronte per controllare la temperatura ritirò immediatamente la mano, sosteneva che avessi la febbre alta, e non si sbagliava affatto una volta misurata.
Febbre o non febbre quel giorno sarei rimasta a casa comunque, Luke non aveva smesso di tempestarmi di messaggi e chiamate, vederlo era l'ultima cosa che volevo.«Non dirmi che resti a casa» il sorriso che aveva inizialmente Amy quando le aprì la porta svanì di colpo, ero letteralmente avvolta in un plaid e al che si accigliò.
«No, avevo intenzione di andare a scuola così e con 39 di febbre.» rotai gli occhi e una volta averla lasciata sulla soglia della porta, strisciai verso la cucina in cerca di cibo.
«Hai davvero la febbre o vuoi evitare qualcuno?»
Mi bloccai non sapendo effettivamente cosa rispondere. Amy riusciva a capire ogni qualvolta qualcosa non andasse, con lei non dovevo neanche parlare per spiegare qualcosa, capiva tutto al volo.
«Forse entrambe.» continuai a strisciare i mei piedi verso la cucina in cerca di latte.
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My bully ↠ lrh
FanfictionGli anni del liceo non sono sempre quelli più semplici, c'è chi soffre per amore, c'è chi non va bene a scuola, insomma emergono sempre vari problemi. Lei non era mai contenta di entrare in quell'istituto, non perché avesse paura di incontrare il su...