E dimmi che stavolta sarà per sempre

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CAPITOLO XXI
"E dimmi che stavolta sarà per sempre"

6 SETTIMANE DOPO
-Sono in ansia ok?- ripeto a mio cognato mentre continuo a fare avanti e indietro per il corridoio dell'ospedale.
Gianluca è in radiografia,non si è svegliato ancora.
È il 29 Dicembre è trascorso anche Natale.
Tra pochissimi giorni è Capodanno.
Un nuovo anno sta per iniziare.
-Ho capito che sei in ansia ma mi stai facendo venire il mal di mare.- mi dice il secondogenito della famiglia Ginoble.
In quel preciso momento esce il dottore.
-Dottore allora? Novità?- chiedo io
-È migliorato ulteriormente dall'ultima volta,ma ancora non si è svegliato.- mi spiega il dottore
-L'importante è che non sia peggiorato.- dico io
Lui annuisce e io vado a riferire tutto ai genitori che erano rimasti fuori la stanza del Ginoble.
La mamma tira un sospiro di sollievo,ma non riesce ad essere del tutto felice.
I ragazzi hanno fatto alcuni concerti qui.
Ad ogni concerto dicevano che lo facevano per Gianluca,perché lui avrebbe voluto questo.
Sono dei ragazzi magnifici.
Portano Gian in stanza ed entriamo anche noi.
Come ogni giorno prendo la sua mano e l'accarezzo dolcemente.
Ormai lo faccio sempre.
Sorrido nel vedere le nostre mani unite.
-Ci spero,spero ci facci un regalo per quest'anno nuovo.- guardo Eleonora che aveva appena parlato e annuisco
-Lo spero anche io.-
-Mi manca.- dice Ernesto dal fondo della stanza mente si stringe nella sua felpa.
Io lo guardo sorridendogli -Anche a me manca tanto.- confesso
Il papà di Gian si aggiusta gli occhiali -Manca a tutti il piccolo Gian.-
Sospiro e torno a guardarlo,la mia mano ancora incrociata alla sua.
-Vorrei averti qui.- sussurro
Una sorpresa inaspettata,le sue palpebre si muovono.
Resto sconcertata dal quel gesto.
Poi li vedo,dopo un mese,quei suoi occhi che tanto amo,si gira dal mio lato mi da un sorriso sforzato.
-Ciao amore.- sussurro accarezzandogli la guancia
La famiglia Ginoble si avvicina intorno al letto e sorridono al principe di Roseto che finalmente si era svegliato dopo un mese.
-Vado a chiamare un dottore.- dice Ercole
Noi annuiamo e poi continuo a guardare il mio ragazzo.
Continua a sorridere.
Arriva il dottore che ci prega di uscire dalla stanza,dovevano fare gli accertamenti.
Senza dire nulla usciamo tutti.
La mamma inizia a chiamare le zie,io chiamo i ragazzi.
Arrivano dopo mezz'ora,corro in braccio alle mie amiche e le abbraccio fortissimo.
Poi abbraccio i ragazzi,per ultimo Marco -Ce l'ha fatta.- dico al riccio
-Hai visto? Te l'avevo detto io.- dice lui.
Io sorrido e mi stacco.
Sono la felicità fatta persona.
Esce il dottore,ci avviciniamo -Come sta?- domanda Ernesto
-Bene,Gianluca sta bene.- sorride il dottore -Ha bisogno di riposo,può riprendere a cantare il mese prossimo.-
Tutti annuiamo -Grazie dottore,davvero.-dico io
-Di nulla è il mio lavoro.- ci dice lui per poi andarsene.
Un'infermiera ci informa del fatto che Gian può ricevere visite,ma solo poche persone alla volta.
I primi ad entrare sono i genitori e il piccolo Ernesto.
Io aspetto fuori ancora abbracciata a Marco.
Dopo escono i genitori e entro io.
Hanno deciso di farmi entrare da sola.
Entro e deglutisco,ricordo la prima volta che sono entrata in questa stanza,ma adesso c'è una differenza,lui è sveglio e mi guarda.
Ha ancora quel sorriso sforzato,mi avvicino a lui e stringo la sua mano.
-In questo mese l'ho sempre sentita la tua mano.- sussurra lui
Io sorrido e gli do un bacio sulla fronte.
-È colpa mia se sei stato così,scusami,non me lo perdonerò mai.- gli dico.
Lui stringe poco la mia mano.
-Non dire questo ti prego,sono stato io un incosciente a non stare attento.- mi dice
-Ah comunque anche io ti amo,non l'avevo letto quel messaggio,l'ho letto un mese fa quando sono venuta qui per la prima volta.- mi dice
-Sono io quello che dovrebbe scusarsi per quello che ti ho fatto.-
-L'hai fatto senza pensare,non ami quella.- gli dico
Lui annuisce -Hai ragione,io amo te.-
Gli sorriso -Anche io ti amo.- sfioro leggermente le sue labbra
-Faccio entrare i ragazzi,sono stati in ansia per te.- gli dico
-Vabbene,ma poi torna.- mi chiede lui
-Ovvio.- gli dico per poi uscire dalla stanza con un sorriso stampato in faccia.
Entrano gli altri e a poco a poco entrano tutti.
Dopo rientro io,lui mi sorride e io mi siedo sua sedia di fianco al suo letto.
-Allora non ci siamo lasciati.- mi chiede lui per avere conferma
-No,ho sbagliato a farlo,me ne sono pentita.- lo guardo
-Ti amo.- mi dice lui
-Ti amo anche io e dimmi che stavolta sarà per sempre.- mi dice
-Per sempre.- conferma
Sorrido dolcemente e lui mi prende dal braccio per avvicinarmi a lui,siamo a pochi cm di distanza,lui mi sorride e poi annienta la distanza che c'era tra le nostre labbra.
Un bacio atteso desiderato.
Ci stacchiamo siccome non avevamo fiato.
Mi sorride dolcemente.
-Dopodomani mi dimettono.- sorride felice
-Si lo so,il dottore me l'ha detto prima.- ricambio il sorriso
-Quando posso tornare a cantare?- mi chiede lui impaziente
-Il mese prossimo ha detto.- lui annuisce
Dopo poco esco dalla stanza per farlo riposare.
Ce l'aveva consigliato il dottore,doveva riposare molto in questi giorni.

31 DICEMBRE
-Sai che sei bellissima con questo vestito?- mi dice Gian sorridendo
-Davvero? Grazie amore.- mi avvicino a lui e gli lascio un bacio sulle labbra.
-Quando arrivano tutti?- gli chiedo io
-Verso le 20.30.- mi ricorda lui,io annuisco e finisco di truccarmi.
Sono le 19.30 ho appena finito di prepararmi.
Gian è tornato ieri dall'ospedale,si sta riprendendo perfettamente,ed io ne sono felice.
-Questa camicia o questa?- mi chiede Gianluca mentre mi mostra due camicie,una bianca e una azzurra.
Indico quella bianca -Lo sai che amo quelle bianche.- lui mi sorride e toglie la maglia dell'Adidas restando a petto nudo,io lo guardo sorridendo.
-Hei mi consumi.- dice lui mentre s'infila la camicia e poi si avvicina a me.
Respiro piano e passo una mano sul suo petto.
-Sai che non so resisterti quando fai questo gesto.- mi avverte lui
Io sorrido divertita -Allora resisti perché non possiamo farlo adesso.- gli ricordo per poi lasciargli un altro bacio.
-Un giorno mi farai morire.- ride ed io con lui.
Si alza e continua ad abbottonarsi la camicia.
Indossa il pantalone nero e dopo le scarpe.
-Scendiamo dai.- mi dice,io annuisco e andiamo di sotto.
-Gian amore allora io e papà usciamo,non so quando torniamo,forse restiamo a dormire fuori.- dice la mamma di Gian al figlio
-Vabbene.- annuisce lui
I suoi genitori ci salutano e noi ci sediamo sul divano.
Incrocia le nostre mani e accarezza il palmo della mia mano con il pollice.
Sorrido a quel gesto e appoggio la testa sulla sua spalla.
-Ho davvero avuto paura di perderti in questo mese,quando Ernesto mi ha detto che eri peggiorato mi è crollato il mondo addosso,non volevo perdere te.- gli confesso
Lui mi guarda e io alzo la testa dalla sua spalla -Non mi perderai ne adesso ne mai.- sorrido a quelle sue parole.
-Ti amo,non potevo desiderare ragazzo migliore di te.- gli dico
-Ti amo anche io e non potrei desiderare ragazza migliore di te non ti cambierei per nessuna al mondo.- mi bacia e questa volta non dolcemente.
Sorrido sulle sue labbra e metto le mani nei suoi capelli.
Non ci rendiamo conto della porta che si apre e continuiamo a baciarci.
-Ueue non voglio diventare zio così giovane.- dice Ernesto
Maria dietro di lui gli tira uno schiaffo sulla nuca.
Io e Gian ci stacchiamo per poi ridere.
-Ciao.- salutiamo Maria e Ernesto
-Gli altri stanno arrivando.- ci avverte Ernesto
Noi annuiamo e andiamo in cucina.
La tavola era tutta preparata,l'aveva fatta la mamma di Gian,che gesto gentile.
Anche il cibo era tutto pronto e al fianco dei fornelli un biglietto: "Siccome non volevo che Gian mi incendiasse la casa,ho deciso di preparare io la cena,baci Eleonora,divertitevi"
Rido per quello che aveva scritto Eleonora nel biglietto.
-Non ridere,non avrei mai fatto scoppiare la cucina.- mi dice lui
-Certo come no,tu non sai nemmeno come scaldare il latte.- dice Ignazio mentre entra in cucina.
-Ah tu fai umorismo appena entri in casa mia?- chiede Gianluca al suo migliore amico.
Anche lui indossava un abito giacca e cravatta.
-La tua casa mi ispira.- ride
Lui va ad abbracciarlo e Ignazio ricambia.
-Mi sei mancato amico mio.- dice Ignazio
-Anche tu.- sorride Gian
-Ma anche io voglio un abbraccio.- dice Crì mentre entra in cucina
Indossa un abito rosso e ha lasciato i capelli sciolti.
Le vado incontro e l'abbraccio -Ciao tesoro.- le dico io.
Lei mi stringe e dopo va a salutare Gian.
Andiamo in salotto e troviamo tutti gli altri.
Noto astio tra Marco e Alessia.
Faccio una faccia perplessa.
Chiederò spiegazioni,non voglio che soffrano.
Iniziamo a cenare.
Tutto perfetto,il capodanno più bello di sempre.
Lo passo con le persone più importanti per me,i miei migliori amici e l'uomo che amo.
Non posso desiderare di meglio.

...

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