Senza un po di pace tu ed io

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CAPITOLO XI
"Senza un po' di pace tu ed io"

POV'S ROSANNA
2MESIDOPO
Siamo nella mia stanza.
Ci siamo tutte,io,Crì,Ale,Raffa e Ila.
Stiamo parlando con Raffa ci sta raccontando del suo viaggio con Piero.
È così felice.
-E allora dopo essere andati a cena siamo andati nella sua casa di famiglia che è in riva al mare.- dice lei sorridendo.
-E....?- le chiediamo tutte.
Lei diventa rossa in viso e abbassa lo sguardo sorridendo.
-Abbiamo fatto l'amore.- confessa lei guardandoci.
-Ooohw.- un coro di gruppo la travolge e poi ci buttiamo su di lei per abbracciarla.
Poi inizia a raccontare.

POV'S RAFFAELLA
~Flashback~
Siamo appena arrivati nella sua casa in riva al mare è stata una serata fantastica.
La migliore di tutte.
Sto guardando la casa e lo sento dietro di me all'improvviso,sposta i miei capelli e li porta tutti da un lato iniziando a baciare il mio collo,con dei baci umidi.
Mi abbassa la spallina del vestito è da dei baci anche sulla spalla.
Porto la testa all'indietro e metto le mani nei suoi capelli per poi girarmi e baciarlo.
Saliamo nella stanza da letto al piano di sopra mentre ci baciamo ancora.
Si sfila la giacca e l'appoggia sulla sedia per poi baciarmi di nuovo.
Slaccia il mio vestito e lo lascia cadere a terra,mi solleva e mi fa stendere sul letto per poi sganciare il reggiseno.
Mi sorride e passa una mano sui miei seni.
-P..Piè.- dico io.
-Sh.- mi sussurra lui sulle labbra per poi baciarmi.
Io gli sfilo la polo blu e gli slaccio i jeans che cadono a terra.
Lui se ne libera e restiamo io con gli slip e lui con i boxer.
Mi sorride di nuovo per poi baciare il mio collo.
Porto la testa all'indietro.
Sfiliamo a vicenda l'intimo che ci rimane e poi mi prende la mano per poi entrare in me.
Un'ondata di piacere ci invade,stringo la sua mano tra la mia e urlo il suo nome.
-P..piccola.- cerca di trattenersi dall'urlare il mio nome,ma non ci riesce.
Quella sera in quella stanza lasciammo spazio ai nostri gemiti e ai nostri respiri affannati.
Una serata perfetta con il mio uomo.

POV'S ROSANNA
-Oddio.- dico io con gli occhi a cuoricini.
Che cosa stupenda.
-Si è stato stupendo.- sorride lei.
-I ragazzi oggi tornano.- sorride Crì
-È vero,vengono qui da noi.- commenta Raffa sorridendo
-E c'è anche Gianluca.- fischietta Ila.
Io mi alzo. -Qualcuno vuole da bere?- dico io
-Non potrai sviare quest'argomento per sempre Ró.- mi fa notare Raffa.
-Si che posso,e adesso non ne voglio parlare.- sospiro e vado in terrazzo.
Non avevo fatto pace con Gianluca da quel giorno.
Anzi l'avevo lasciato,con un messaggio.
Mi facevo schifo stesso io.
Sospiro.
Lui mi cerca ogni sera alla stessa ora.
Io in rispondo alle sue chiamate o ai suoi messaggi.
Trattengo le lacrime e le mando giù.
Non voglio piangere ancora per lui,non più.
Non mangio da diversi giorni,dormo poco o niente,al massimo 3 ore.
Mi sento debole,sento la porta bussare così entro.
Ma appena entro in casa,tutto gira intorno a me e sento la terra mancare sotto i miei piedi.
Tutto nero!

POV'S GIANLUCA
Siamo da poco arrivato a casa di Ró.
Sentiamo Raffa dare un urlo così Piero bussa ancora più forte.
-Aprite per l'amore del cielo.- da pugni sulla porta.
Sono preoccupato.
Lei non risponde ai miei messaggi o alle mie chiamate.
Ci viene ad aprire Crì,quasi piange.
-Chiamate un ambulanza,subito.- ci ordina lei.
Ignazio prende subito il cellulare e compone il numero e chiede un'ambulanza.
Mi precipito dentro la casa è così anche Piero.
Arriviamo alla stanza di Ró.
La trovo distesa sul suo letto.
Le ragazze le fanno vento con un giornale,mi avvicino a lei.
-Cosa le è successo?- chiedo allarmato.
-Non dorme e mangia da giorni è debole.- mi spiega Ila
Abbasso lo sguardo,so che di nuovo la colpa è mia.
Sospiro e sento arrivare i soccorsi che la portano via.
Noi la seguiamo con le macchine di Ila e Ale.
Arriviamo poco dopo e subito corro verso la sua stanza.
I medici mi fermano.
Fatemi entrare è la mia ragazza.
-Adesso non può entrare.- mi dice un dottore -ha bisogno di essere monitorata e ha bisogno di cure,non può subire stress.- mi spiegano.
Io annuisco e mi siedo su una delle sedie della sala d'attesa.
Gli altri arrivano.
I medici hanno spiegato tutto anche a loro.
Mi porto le mani sul viso.
Mi ero ripromesso di non versare lacrime.
Ma era troppo stressante quella situazione.
Igna si avvicina a me e mette una mano sulla mia spalla.
Io mi giro e lo abbraccio.
-È tutta colpa mia Igna se sta così.- gli dico io
-Non è colpa tua Gian,non accusarti.- mi dice il mio migliore amico.
Io mi stacco da lui e vedo arrivare Crì con un caffè,me lo porge.
-grazie.- le dico dopo aver preso il bicchierino di plastica.
Bevo il mio caffè e dopo vado a gettare il bicchiere non poco lontano da lì.
Vedo lei.
-Giangi.- la sua voce risuona nelle mie orecchie.
C'è sempre nei momenti meno opportuni.
Si avvicina a me e getta le braccia al collo.

POV'S ROSANNA
Non so dopo quanto tempo apro gli occhi ma vedo che il sole è calato e non sono nella mia stanza.
Mi trovo in una stanza bianca.
L'ospedale immagino io.
Mi giro verso il comodino e vedo che c'è Gian su una sedia che mi tiene la mano.
Dorme,dev'essere stanco.
Allungo una mano e accarezzo la sua.
Sorrido.
Lui si sveglia,ha tutti i capelli in disordine.
Sorrido ancora.
-Ehi.- mi dice lui sorridendomi.
-Ehi Gian.- lo saluto io
Si mette seduto per bene.
-Siamo senza un po di pace io e te eh.- gli dico io
Sento la porta aprirsi e il diavolo vestito da Pasqualina entrare.
Ok,mantengo la calma,da poco mi sono svegliata.
-Gianluca spiegami cosa ci fa lei qui.-
-Volevo sapere come stavi,quando ci siamo visti prima,Gian mi ha spiegato che stavi male,ma adesso volevo assicurarmi che stavi meglio,nulla di che,non preoccuparti,non voglio rubarti il ragazzo.- mi dice lei.
Guardo prima Gian e poi lei.
Sospiro
-Sta bene adesso,come puoi vedere con i tuoi occhi,grazie per essertene preoccupata,adesso lasciami sola con lei e non tornare,non tornare mai più.- gli dice lui
Sorrido alle sue parole,lei gira i tacchi e se ne va.
-Senza un pó di pace,poveri noi.- dico io.
Si alza,non capisco il suo gesto.
Va a chiudere la porta a chiave e torna sorridendo.
-Non vorrai mica farmi passare la mia prima notte in un letto d'ospedale Ginoble?- rido io
-Non sono così rude io.- dice ma poi continua -volevo solo fare questo.-
Si avvicina a me e io faccio lo stesso.
Mette le mani sul mio viso e mi bacia dolcemente.
Quelle labbra reclamavano le mie ed io reclamavo lui.
Mi mancava.
Volevo solo lui,questa era l'unica certezza che avevo nella mia vita.
L'unica è la sola.
Solo lui con me e nessun'altro.

...

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