Rapita

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CAPITOLO XXXI

"Rapita"

Quelle parole rimbombavano nella mia testa ma il cervello non sapeva dar loro un significato.
"L'amore non fa per me" aveva detto lui.
Si certo bel traditore,l'intervista era finita e avevano fatto vedere dei video sui ragazzi.
Spensi la TV e gli altri mi guardavano.
-Dai è finita l'intervista andate a pranzare su.- li incitai io
Loro annuirono senza dire nulla e tornarono in cucina.
Mi alzo dal divano e vado fuori casa.
Ho bisogno di camminare un po,cammino per le strade di Roseto.
Arrivo al lungomare è ora di pranzo ed è anche Marzo,quindi non c'è nessuno per le strade.
Decido di andare sulla spiaggia,tolgo le scarpe e mi avvio reso la riva.
Mi siedo sulla sabbia e fisso il mare,sospiro,quante volte sono venuta qui con lui.
Chissà lui cosa sta facendo adesso,se mi pensa almeno un po.
Una mano sulla mia bocca,un odore forte,anzi fortissimo e poi il buio.
Da quel momento non ho capito più nulla.
Forse sono svenuta,non lo so.

Parecchie ore dopo..
Un fortissimo mal di testa mi costringe ad aprire gli occhi.
Sento le palpebre pesanti e faccio fatica a focalizzare il posto in cui mi trovo.
Sento solo silenzio,finalmente vedo bene e ho un sussulto.
Non è nessuna casa che conosco.
Anzi non è nemmeno una casa.
Mi alzo a fatica e cerco di avvicinarmi alla porta che è l'unica via d'uscita.
Provo ad aprirla ed è chiusa,dannazione ma dove sono?
Torno in mezzo alla stanza,metto le mani in tasca,non ho nemmeno portato il cellulare!
Sento la porta aprirsi così indietreggio di poco.
Entra un ragazzo che può avere sui 27 anni tipo.
È alto molto più di me ma anche di Ignazio.
Questo mi fa paura,ha dei muscoli.
Lo guardo terrorizzata lui si avvicina sempre più a me.
Ormai è a pochi cm,tremo la bocca è atrofizzata.
Mette una mano nei miei capelli e li sposta poco.
-Non tremare,non c'è nulla di cui aver paura.- dice lui ha una voce doppia
Deglutisco rumorosamente e mi sposto da lui.
-Cosa vuoi da me?- gli chiedo
-Nulla di che,solo che il tuo fidanzato soffra.- dice lui
Mi blocco,cosa vuole da Gianluca? Non stiamo nemmeno più insieme
-Lascia stare Gianluca,lui non ha fatto nulla di male.- dico lui
Scateno la sua risata nervosa -Se non sai non parlare!- dice lui
-Ma voglio anche divertirmi con te.- dice lui abbassando il tono di voce
-Tu non mi sfiorerai nemmeno con dito!- dico io quasi urlando
-Mh incazzata la signorina.- dice lui avvicinandosi a me si mette dietro di me e posa le labbra sul mio collo per poi morderlo.
Provo resistenza e mi stacco da lui dandogli un pugno sul petto.
Lui prende la mia mano e la stringe fortissimo a lui provocando un gemito di dolore da parte mia.
-La prossima volta non provare a toccarmi che posso fare di peggio.- dice lui,mi spinge a terra e se ne va chiudendo la porta a chiave.
Come sono arrivata qui?
Porto le gambe al petto e mi abbandona in un pianto disperato.

POV'S MARCO
-Voglio solo sapere dov'è e se sta bene.- dico io
Erano sei ore che Ró non si faceva sentire ed eravamo tutti preoccupati.
Non abbiamo detto nulla ai ragazzi,hanno un concerto importante stasera.
-Forse vuole stare solo da sola è meglio che sia così.- dice Alessio
Annuisco poco convinto,abbiamo provata a cercarla a Roseto a Montepagano.
Ma nulla è come sparita nel nulla.
Sento squillare il mio cellulare e lo prendo subito.
È un numero sconosciuto mi salta il cuore in gola.
Rispondo subito.

•Chiamata•
-Pronto?- si può percepire benissimo la mia voce che trema
-Cardelli.- la voce è la sua perché mi chiama adesso
-Lucas! Cosa vuoi?- dico io mentre gli altri guardano me senza capire
-La tua amica è molto spaventata,poverina.- dice lui e dopo ride
La rabbia fa spazio in me -Non toccarla! Non farle nulla e falla tornare a casa!- dico io quasi urlando
-Oh non è così facile Cardelli.- dice lui per poi continuare -Devo divertirmi un po'.- dice lui
Stringo i pugni -Tu non le farai nulla! Faccio rintracciare questo cellulare se non la porti qui entro due ore!- dico io
-Oh nono tu non farai questo perché se chiami la polizia puoi dire ciao ciao alla tua amica e a Gianluca non farà molto piacere.- dice lui
-Non farle del male! Ti prego,farò tutto quello che vuoi.- dico io
-No tu non devi fare nulla è Ginoble che voglio.- dice lui -Ti chiamerò in questi giorni per farti avere più notizie,Ciao Cardelli.- chiude la chiamata

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